Ora l’Europa risponderà con la stessa ricetta protezionista. che la guerra commerciale abbia inizio.

Inauguration Day, Donald Trump:  il discorso populista e xenofobo segna la fine di un’epoca. E l’inizio del nazionalismo economico.

Stop al massacro americano, potere al popolo. Con l’ascesa alla Casa Bianca del miliardario newyorkese finisce la visione dell’America garante dell’ordine mondiale. Il vecchio isolazionismo, che risale al periodo coloniale e che tra alterne vicende riemerge fino agli anni Trenta del Novecento, torna a essere un pilastro della politica estera americana.

MA DEVE tenere presente che il Presidente USA non è legibus solutus ma ha BISOGNO del Congresso,in particolare del SENATO.Per il resto Trump ha indicato come “NEMICI” l’immigrazione clandestina e la globalizzazione.Per il resto il discorso è un pò lungo e complicato.Spero bene che rischia in effetti di trovarsi tutti contro. Soprattutto se la ricetta economica sarà il protezionismo.

Che ipocresia ! Il protezionismo e nazionalismo non ha mai portato benessere al popolo . Non vedo che cosa hanno da gioire gli Italiani ! Una Nazione che vive per le esportazioni non ha niente da guadagnarci in un clima di guerre commerciali . Parla di governo del popolo ma mette a governare gli stessi miliardario che hanno creato la crisi economica in tutto il mondo. Parla di benessere ma vuole tagliare le tasse a ricchi e le grandi compagnie . Parla di lavoro ma e’ contrario all’ aumento del salario minimo . Non vedo niente di positivo nel suo pensiero , per gli USA o per il resto del mondo.

Tutto il potere al popolo’, equivale a ‘tutto il potere ai soviet: ecco perchè trump è amico di putin. forse vedremo gli operai sostiuire i capitalisti nelle fabbiche. come diceva il povero carletto (marx).Io credo che vedremo solo tanta retorica. Non penso, per dire, che la Apple riporterà le fabbriche in america vedendo ridursi drasticamente i propri utili. Infatti, battute a parte, il protezionismo cancella la competitività, diminuisce le vendite e fa chiudere le fabbriche. Tra l’altro se Trump mettesse i dazi alle merci europee noi faremmo lo stesso con quelle americane. Il risultato sarebbe catastrofico per tutti. Credo siano solo dichiarazioni prive di vera sostanza. Vedremo.tutte le opzioni sono possibili, a patto che si sia consapevoli delle conseguenze. Non so di quanto il protezionismo aumenterà i posti di lavoro, credo piuttosto che aumenterà l’automazione con nullo o scarso impatto sull’occupazione. Certamente aumenterà il costo di una serie di prodotti perchè il fabbricante tenderà a sfruttare la sua posizione non concorrenziale. Ma sono soltanto supposizioni di un inguaribile scettico, può anche darsi che rivedremo fiumane di colletti blu entrare ed uscire dalle fabbriche, e folle di colletti bianchi in cravatta riempire allegramente treni e metropolitane il lunedì mattina dopo il week-end a base di baseball e barbecue, mentre le brave massaie in grembiule bianco rigovernano la casetta con il prato verde ed i bambini puliti e ben pettinati salgono sul bus giallo della scuola. Sembra di vedere le illustrazioni dei foglietti dei Testimoni di Geova.

Ma:Il risultato globale di una politica di dazi anche per una economia sviluppata e’ molto negativo, anzi, forse peggio che per una sottosviluppata.
In una economia molto sviluppata il lavoro che viene collocato esternamente e’ quello di bassa qualifica, mentre viene trattenuto all’interno quello ad alta qualifica. Risultato: gli stipendi dei lavoratori sono alti e i prezzi delle merci sono bassissimi poiche’ prodotti all’estero a bassi costi. Praticamente e’ come se all’estero avessi tanti schiavi che lavorano al posto tuo. Se chiudi le frontiere porti all’interno lavoro a bassa qualifica. Cosi’ avrai un sacco di posti di lavoro ma a bassa qualifica e sottopagati e in piu’ i prezzi delle merci si alzano a causa dei dazi e del costo piu’ alto della manodopera all’interno.
Di una politica di chiusura delle frontiere si puo’ avvantaggiare solo un paese molto arretrato economicamente e in via di sviluppo, la cui industria nascente verrebbe subito schiacciata dalla concorrenza dei paesi piu’ sviluppati. Ma appena l’economia si e’ sviluppata anche solo di un poco l’apertura delle frontiere diventa necessaria altrimenti l’industria resta poco competitiva.

E:Forse piangeremo anche noi se dovremo esportare i nostri beni pagando dazi salatissimi.Ok,nessuno aiuta nessuno. Si tratta solo di interessi. Ad ogni modo in caso di guerra commerciale noi saremo i primi a soffrire. Abbiamo un export di circa 36 miliardi all’anno con gli stati uniti mentre importiamo da loro per circa 15 miliardi. Sarebbe un’ecatombe di nostre imprese. Ma anche loro in europa se la vedrebbero male.

Ora l’Europa risponderà con la stessa ricetta protezionista. che la guerra commerciale abbia inizio.ultima modifica: 2017-01-21T11:34:30+01:00da bezzifer
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