La Rivoluzione, per definizione, è contro il Sistema e l’Ordine costituito, mentre il M5s lavora per e nel Sistema.

M5S: ci scusiamo per gli inconvenienti, ma questa è una rivoluzione.

Io credo che il famoso “uno vale uno” sia stato travisato. Non significa affatto che qualsiasi persona possa diventare presidente del consiglio, ma che la sua volontà non si perda negli strati della democrazia rappresentativa. La grande intuizione di Casaleggio fu quella di cercare, attraverso i meetup, una via pratica alla democrazia diretta, o meglio detto al municipalismo, dato che lui stesso era orientato verso l’anarchismo individualista (non è un caso che si firmasse Max Stirner nel blog di Grillo). Ma non ha funzionato, per l’assenza di una base ideologica e di un discorso di classe, che porta ad imbarcare di tutto, ed anche perchè oltre il livello meetup non si va, dato che alla fine decide tutto una persona, “il garante”, perché Grillo è fondamentalmente autoritario. Quello del M5S è stato un esperimento interessante all’inizio ma è abortito da tempo. Ciò che rimane è un partito che desidera smontare la democrazia rappresentativa, ma per poter instaurare una dittatura “illuminata”.

Avevo molta curiosità verso il nascente M5S. Avevo seguito Grillo e prometteva una cosa: far confluire nel M5S quelle competenze che nella politica tradizionale non venivano rappresentate. Quindi scienziati, innovatori, economisti, ricercatori, professori. Promessa del tutto DISATTESA come neanche il più bugiardo dei politici. Ci si ritrova invece con una banda di sprovveduti, incompetenti e arroganti. Gente senza titoli, che va avanti solo grazie alla parlantina in tv. Un Casalino non eletto che detta legge IN GRAN SEGRETO. Il principio di trasparenza UMILIATO da riunioni tenute col capo, a porte chiuse. Non esiste che io accetti il motto “mi fido di Beppe”: è l’anticamera della dittatura. Fidarsi di chi aspira alla conquista del massimo potere? MAI. Non sono un fan, non faccio l’ultrà, non sopporto i ciarlatani. Ora come ora il M5S non è all’altezza. Quelli di Podemos lo ammettono. Quelli del M5S non hanno neanche l’umiltà per capirlo e migliorare. Una domanda: come mai straparlano di giustizia ma non hanno uno straccio di magistrato tra le loro fila?

L’autoritarismo, l’impostazione dittatoriale è stata spesso indicata come misura temporanea, giustificata dalla necessità di assicurare poi, in un secondo momento, un salto in avanti. Come nella teoria comunista, ad esempio: concedeteci giusto un po’ di tempo in modalità dittatura del proletariato, portate pazienza e vedrete che poi si realizzerà il paradiso in terra. Senonchè poi le dittature gettano la maschera e la soppressione di libertà e democrazia da provvisoria che doveva essere si cementifica in pianta stabile. Anzi, spesso peggiora col tempo.
Ciò dovrebbe mettere in guardia contro un partito che non ha mostrato nessun segno di miglioramento sul profilo della democrazia interna.Chi li ha votati dando loro carta bianca, nella speranza che questi ragazzi prendessero coscienza di sè e si liberassero da questo corvo sulle spalle, da questa presenza inquietante di questo megalomane chiamato Grillo (avrero tollerato qualunque incompentenza, le sarebbe bastata la buona volontà). Constatano invece che l’emancipazione in cui avevano sperato non si sta verificando ed è sempre più penoso dover assistere alle acrobazione di Di Maio e Di Battista nell’arte di fare buon viso a cattivo gioco. Un’arte che non mi piace. Trovo, purtroppo, azzeccata la definizione data ai 5s da Berlusconi (che è un lestofante, questo è certo, ma non è uno stupido): “Burattini manovrati da uno squilibrato”.

Scusate e ditemi se non ha ragione, ha scritto che serve (o si giustifica) un “plenipotenziario autonomo super regole”, un leader supremo (in pieno stile Kim Jong-un) che in pratica può fare quel “c…o che vuole”. Deve vigilare che la base, il popolo, la “gente comune”, NON possa votare o far eleggere o scegliere persone amate e magari oneste, ma che a giudizio del Kim Jong-un di turno non sono “adeguate” (o come dicono i seguaci, sono “mele marce”).
Ma scusate, ma nessuno impara dalla storia?
Io queste giustificazioni le sento tutt’oggi in Corea del nord, le ho viste nel libriccino di Mao, nelle leggine di Castro, nelle propagande sovietiche, ….
Concludere con “ci scusiamo per gli inconvenienti, ma questa è una rivoluzione”, ovvia conclusione delle vicende correnti, non è altro che accettare la possibilità che un novello Adolf possa prendere le redini, in barba a tutti i proclami e a tutti i suoi stessi regolamenti e supporter.
Per questo condivido la frase scritta in un post:
“se il M5S è la cura per questo paese, l’eutanasia è la cura per il cancro”.

 

La Rivoluzione, per definizione, è contro il Sistema e l’Ordine costituito, mentre il M5s lavora per e nel Sistema.ultima modifica: 2017-03-27T10:27:29+02:00da bezzifer
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