O si apre un dialogo serio, e qui è Di Maio che ha il cerino in mano, oppure non vedo altri sbocchi se non a) un governo del Presidente, o b) nuove elezioni.

Graziano Delrio: “Se Sergio Mattarella ci chiama al Quirinale valuteremo”

Il ministro dei Trasporti: “Non auspichiamo un governo M5S-Lega perché hanno fatto promesse che non sono realizzabili”

“Se Mattarella ci chiedesse di fare il Governo? Valuteremo. Il Presidente ha sempre la nostra attenzione e la nostra collaborazione. Noi siamo disponibili ad ascoltare, diversamente da quello che hanno fatto Lega e M5S nel corso dell’ultima Legislatura”. A dirlo è Graziano Delrio ai microfoni di Radio anch’io (Rai Radio 1). “Non auspichiamo un governo M5S-Lega perché hanno fatto promesse che non sono realizzabili”, prosegue. “Noi abbiamo detto la verità – prosegue – e questo in politica molto spesso non paga. Abbiamo idee diverse da Lega e M5S su come uscire dalla crisi e su come aiutare le famiglie e le imprese italiane più in difficoltà”.

“Il senso delle mie parole – spiega – è uno solo ed è quello affermato ieri dalla direzione nazionale nel documento condiviso, cioè che il Partito democratico ‘riconosce l’esito negativo del voto, garantisce il pieno rispetto delle scelte espresse dai cittadini e al presidente della Repubblica il proprio apporto nell’interesse generale’ e ‘si impegnerà dall’opposizione, come forza di minoranza parlamentare, riconoscendo che ora spetta alle forze che hanno ricevuto maggior consenso l’onore e l’onere di governare il Paese'”.

Del Rio: “se Mattarella ci chiama valuteremo” …e poi gli diremo quello che già sa fin troppo bene e cioè che i programmi della lega e dei 5s (che contengono promesse assurde, irrealizzabili e quindi disoneste), sono lontani mille miglia dall’unico programma serio per il paese, quello del PD. Gli diremo che sappiamo tutti che basterebbe un quarto del programma dei 5s e della lega per sfasciare il paese, e che quindi Mattarella non può chiedere al PD (che oltretutto deve rispondere ai suoi elettori) di essere corresponsabile di questa operazione. Ci spiace tanto per gli italiani che hanno creduto alle promesse di soluzioni facili a problemi complessi e a fantascientifici redditi di cittadinanza ma, a mali estremi, estremi rimedi.
Speriamo che un bel bagno di realtà possa servire a vaccinare gli italiani dall’endemico infantilismo e a farli finalmente uscire dallo stato di arretratezza culturale e sociale in cui si trovano. Ben detto, Del Rio, assolutamente d’accordo!

Bene che ci sia moderazione, ma Mattarella non può certo pretendere che le eventuali mosse di riavvicinamento, e le relative aperture, inizino a provenire dal PD. E’ M5S che, se vuole, deve mettere sul tavolo argomenti concreti che consentano il riavvicinamento.
L’ho già scritto l’altro giorno: purtroppo in politica è ottuso chi crede di potersi fare dei nemici (nemici, non avversari!) senza che questo, prima o poi, gli si ritorca contro. Basta dare un’occhiata ai primi 6 minuti di questo filmato per capire di costa io stia parlando …
https://www.youtube.com/watch?v=KYv-eNW0D-g&feature=youtu.be

Per adesso Di Maio non ha fatto neppure il minimo sindacale per far smuovere il PD dal suo rifiuto o arroccamento. Peggio sento sempre più sciocchi citare a vanvera l’esempio tedesco senza rendersi neppure conto di cosa questo voglia davvero dire.
La Merkel leader del partito di maggioranza relativa tedesco ha accettato di trattare da pari a pari e senza paletti o pregiudiziali con i leader della SPD il partito uscito a pezzi dal voto di settembre, lo ha fatto alla luce del sole mettendo in gioco tutto programmi e squadra e dopo mesi di trattative punto per punto sono arrivati ieri a sottoscrivere a nove mani un contratto che definisce un programma ex novo frutto della contrattazione tra le parti (quindi non il programma della CDU nè tantomeno quello della SPD) e pure una nuova squadra con ministri indicati da entrambi i contraenti per diversi ministeri.
Ecco se questo fosse davvero il modello che intende perseguire Di Maio, andrei a vedere le sue carte e tratterei senza pregiudiziali, ma a sentir le parole rilasciate dal candidato premier sia prima che dopo le votazioni l’approccio che loro intendono seguire è diverso da quello tedesco. Loro chiedono di convergere sul loro programma indicando quali punti possono essere considerati accettabili, sul capitolo squadra di governo invece solo silenzio, nessuna apertura, la squadra con cui Di Maio intende governare se mai lo farà, è quella indicata agli elettori il 1 marzo scorso, ed ovviamente il premier indiscutibilmente dev essere lui (tra l’altro questo ultimo aspetto rende difficile immaginare una collaborazione attiva del M5S in un governo di scopo o del Presidente che per sua natura dovrebbe essere guidato da una personalità terza indicata dal PdR, il M5S difficilmente dara il suo appoggio parlamentare ad un simile esecutivo).
Orbene messa così la faccenda mi sembra evidente che il PD sia diffidente ed ostile.
L’unica cosa che i DEM potrebbero valutare allo scopo di evitare le elezioni tra 6/8 mesi, sarebbe quello di dare in aula una NON sfiducia ad un esecutivo di minoranza, usando i tecnicismi diversi previsti alla Camera ed al Senato (schede bianche, o usicta dall’aula). Che siano poi i 5 Stelle con il loro esecutivo a vedersela con un Parlamento dove sono minoranza. Unico ostacolo a questa mia ipotesi? Mattarella che potrebbe non veder di buon occhio la nascita di un esecutivo di minoranza grazie ad una non sfiducia costruttiva. Staremo cmq a vedere.

 

O si apre un dialogo serio, e qui è Di Maio che ha il cerino in mano, oppure non vedo altri sbocchi se non a) un governo del Presidente, o b) nuove elezioni.ultima modifica: 2018-03-13T18:30:15+01:00da bezzifer
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