Il topino Di Maio e il topone Salvini.MA SEMPRE DI SORCI PARLIAMO.ESSERI DA FOGNA.

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Non c’è di che meravigliarsi, era tutto chiaro dall’inizio. ORA SERVE UN DERATTIZZAZIONE

Da una parte, nonostante anche alcune buone intenzioni, l’incompetenza e le faciloneria, con cui il M5S di Di Maio ha affrontato le tante questioni italiane, hanno di che sconvolgente: un giorno dichiarano di aver sconfitto la povertà dopo che nessun altro aveva provato a farlo; i dati ci dicono che il reddito di cittadinanza ha dato frutti amari; il reddito di inclusione, voluto da quei disastrati dei dem, funzionava benissimo, bastava metterci qualche miliardo di euro in più e si evitavano figuracce. Un altro giorno dichiarano che la quota 100 (60 anni di età e 40 di contributi) è giusta ed economicamente sostenibile, salvo scoprire che costa decine di miliardi di euro per consentire a pochi italiani di andare in pensione 1-2 anni prima del previsto. Per avere un termine di paragone, l’attuale Manovra 2019 balla per soli due miliardi che il governo, fallacemente, cerca di recuperare con tutta una serie di microtasse o microimposte. Un altro giorno ancora dichiarano di aver risolto, in tre mesi,  il problema dell’ILVA che in tanti anni nessuno aveva risolto. È sotto gli occhi di tutti quel che sta succedendo, con un balletto inverecondo in cui anche Calenda, buon ministro, sta dando il peggio di sé.
I 5S hanno anche indicato un nemico da abbattere: la casta politica. Il loro progetto era ridurre gli stipendi e il numero dei parlamentari. Hanno dedicato a questa questione tutte le loro energie. Peccato che neanche un’oncia di quelle energie sia stata impegnata per una politica industriale nazionale decente. Oggi essa è allo sbando. Risultato: hanno ridotto i parlamentari ma hanno aumentato le ansie dei lavoratori, hanno aumentato i rischi industriali dell’Italia, hanno aumentato  le crisi nazionali. Per non dire che, per loro, la famiglia non esiste.

Dall’altra, troviamo il topone Salvini che sta per volpone, squalo, serpente (quello del paradiso terrestre gli fa un baffo). Lui sì che è bravo. Continua ad offrire una mela incantata al popolo italiano e questo, incoscientemente, la sta gustando senza la capacità o la voglia di accorgersi del  veleno che essa contiene. L’ha anche incartata con un involucro scintillante con su una scritta falsa, ingannevole, menzognera, artificiosa: prima gli italiani. In effetti essa, oltre a dare la stura per creare discordie, conflitti se non addirittura guerra tra poveri, nasconde un tranello mortale perché prima gli italiani non è un concetto politicamente, intellettualmente, socialmente, economicamente validoForse potrebbero dirlo gli USA per loro stessi (prima gli statunitensi) non certamente gli italiani che, poveri assoluti di materie prime, possono solo contare su un mercato aperto da cui ottenere materie prime e restituire prodotti finiti con l’arte che solo noi possediamo. Questo per quanto riguarda l’estero. Dentro i nostri confini prima gli italiani è un insulto all’intelligenza, allorquando si scopre che Salvini e la Lega perseguono ferocemente l’autonomia regionale per dare più potere al Nord Italia, conseguentemente, meno protezione al povero Sud dissanguato di risorse umane, utilissime allo sviluppo del Nord e alle loro guerre. Prima gli italiani è un insulto all’intelligenza degli italiani quando, andando a scavare nel torbido, si scoprono affari e affarini tutti a danno del popolo italiano e a favore del partito di Salvini e, qui, l’elenco è lungo:

  • supermarket Made in Padania, un disastro,
  • la costruzione in Slovenia di un enorme villaggio turistico, lo Skipper Resort, o “il Paradiso di Bossi”, dove i soldi persi furono tanti,
  • la banca padana Eurocredinord,
  • il “The family” di Bossi con, dentro, spesucce di ogni genere, dai dentisti alle lauree albanesi del Trota,
  • il “Prima il Nord” con cui la Lega ha inquattato 49 milioni di finanziamento pubblico.
  • I finanziamenti del palazzinaro Parnasi per lo stadio della Roma,
  • iRussiagate, la vicenda tutta da vivere e da scoprire di collaboratori di Salvini che sono andati a bussare a quattrini a Mosca, paese straniero.
  • ultimo, l’investimento di 300 mila euro in bond della Arcelor-Mittal di Taranto e non solo perché il partito di Salvini avrebbe investito soldi pubblici, cioè soldi di tutti i cittadini, non solo su obbligazioni Arcelor Mittal, ma anche su alcune delle più famose banche e multinazionali mondiali. Forse per questo la Lega appoggia le tesi di Arcelor-Mittal contro il Governo Italiano.

Alla faccia di prima gli italiani

Il topino Di Maio e il topone Salvini.MA SEMPRE DI SORCI PARLIAMO.ESSERI DA FOGNA.ultima modifica: 2019-11-10T10:22:22+01:00da bezzifer
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