MA I SINISTRONZI DOVE SONO!
Non c’è luce in fondo al tunnel, sulla prescrizione. Il lunedì che, stando all’intesa di giovedì scorso, avrebbe potuto certificare “il lodo Conte bis” in un Consiglio dei ministri ad hoc, si trasforma nell’ennesimo ring con M5S e Pd da un lato e Matteo Renzi dall’altro. Il leader di Italia Viva, che convoca anche i suoi parlamentari, decide di tornare a sferzare la maggioranza (e forse anche i suoi) arrivando a minacciare una mozione di sfiducia al Guardasigilli.
La maggioranza, si dice, rischia. Ma quanto rischia, quali sono i numeri di cui dispone in Parlamento? Al Senato, i numeri della maggioranza languono e un eventuale “no” dei 17 senatori di Italia Viva porterebbe l’asticella a 158 senatori. Solo un “aiuto” di un drappello di responsabili dal Misto o perfino di qualche azzurro a quel punto potrebbe mettere al riparo il governo (ricordiamo che gli eletti Senato sono 315, più sei senatori a vita).
“Noi non molliamo nemmeno di un centimetro. Dicono che io mi fermo per aspettare le nomine. Si vede che non mi conoscono”, tuona Renzi. “Se davvero presenteranno un decreto o un emendamento sulla prescrizione noi voteremo contro. Si tengano le loro poltrone, noi ci teniamo i nostri valori”, la minaccia reiterata.
Ma non è finita. Iv, in caso di una richiesta di fiducia sul lodo Conte bis, arriva a preannunciare una mozione di sfiducia al Senato contro Bonafede. E lo scontro con gli alleati è aperto. “Se un partito di maggioranza minaccia di sfiduciare un ministro, sta minacciando di sfiduciare l’intero governo”, replica, duro, Dario Franceschini. “Se Iv vuole aprire la crisi di governo lo si dica chiaramente e si faccia secondo modi e procedure istituzionali”, incalza il capo politico M5S Vito Crimi. (fonte Ansa)