Calenda attacca D’Alema: “fossi Zingaretti gli direi di andare a fare il vino”

Calenda e D'Alema

A Carlo Calenda non sono piaciute le parole di D’Alema in un’intervista: “il dibattito sull’allargamento del Pd al centro è surreale, i moderati ci votano già””Fossi Zingaretti chiuderei questa roba una volta per tutte invitando pubblicamente D’Alema, che non è nel Pd, a occuparsi del vino (ottimo) che produce”.

Lo scrive Carlo Calenda su Twitter, a proposito delle parole di Massimo D’Alema sul Pd in una intervista in cui ha dichiarato: “Io anziché aprire il dibattito sul centro mi piglierei uno dei pochi capi operai della sinistra, Maurizio Landini, e gli farei fare un seminario di una settimana per spiegare come si parla agli operai, il 50 per cento dei quali ha votato Lega. Perché il Pd, al momento, non è in grado di farlo. Nel mio partito ideale, in campagna elettorale tutti i lunedì i candidati sarebbero mandati a fare comizi davanti alle fabbriche”.
Per D’Alema il dibattito sull’allargamento al centro del Pd è ‘surreale’ e sono probabilmente queste le parole che non sono piaciute a Calenda: “Dicono: dovete conquistare i moderati. Ma i moderati votano già per noi. O vogliamo sostenere che stanno con Salvini? Noi perdiamo nelle periferie. Questo discorso vecchio aveva un senso quando la sinistra rappresentava la classe operaia e doveva allargarsi verso il ceto medio. La società è cambiata ed è smarrita. Ha bisogno di messaggi forti, identitari. Io partirei dal mondo del lavoro. Non dico di cancellare con un tratto di penna il Jobs Act e tornare a prima. Consideriamo pure superato un modello di tutele che era legato al vecchio modello fordista. Lanciamo però un nuovo grande patto del lavoro: welfare, diritti, lotta alla precarietà”.
“Le elezioni – sottolineava D’Alema – le ha vinte la destra, su questo non c`è dubbio. Ma il risultato del Pd è stato positivo. Il centrosinistra ha fermato una emorragia e si è reinsediato nel suo mondo. Non dimentichiamo che, dopo il voto del 2018 e un anno di logoramento, secondo i sondaggi era sceso anche più giù del 18 per cento. Il vantaggio della destra è preoccupante, ma il dato più interessante delle Europee è che il risultato ha riproposto uno scenario bipolare destra-sinistra che sembrava superato. Averlo ripristinato è fondamentale: il Pd è di nuovo in campo ed è l’antagonista di Salvini”.
M5S “continuerà ad avere un mercato elettorale, ma è fallito il loro impianto culturale, cioè l’idea che si potesse costruire una dimensione post-politica e liquidare la dualità destra-sinistra. Il Pd si è presentato con un volto nuovo, positivo, non arrogante e non anti-sindacale. Però quell’elettorato che si era allontanato aveva bisogno di un elemento più forte di discontinuità che non c’è stato. Per ragioni anche comprensibili, il poco tempo a disposizione. L’immagine del Pd resta da ricostruire, insieme a una coalizione di centrosinistra completamente nuova”

Calenda attacca D’Alema: “fossi Zingaretti gli direi di andare a fare il vino”ultima modifica: 2019-06-17T11:55:02+02:00da bezzifer
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