Pd, Renzi boccia l’autonomia: “Non apprezzo il disegno”. E gela sia Gentiloni che Bonaccini
Matteo Renzi ha il grande pregio di dire sempre e con chiarezza quello che pensa. Si può essere d’accordo o no, ma certamente non usa il linguaggio ambiguo e sfuggente che è molto di moda nel mondo politico italiano, per cui si può sempre rivendicare di avere detto tutto e il contrario di tutto. Altro merito è la visione limpidamente maggioritaria del confronto politico, tanto sul piano elettorale quanto su quello interno al suo partito. Questo significa un chiaro ed esplicito confronto di idee, programmi e personalità da cui deve emergere un vincitore ed un predente: il primo avrà il diritto di governare entro limiti definiti, il secondo avrà il diritto di critica e di opposizione in vista del confronto successivo. Nessun falso unanimismo, contratto di governo o caminetto di notabili; nessuna delegittimazione o logoramento strumentale dell’avversario. Solo il rispetto dei ruoli.
E ciò mi permette di dire che e! Certamente è riduttivo scaricare la colpa del crollo del PD solo a Renzi. Ognuno dovrebbe fare ” IL MEA CULPA “invece si gioca allo scarica barile. Mi hanno insegnato che quando si vince si vince tutti insieme, lo stesso deve valere quando si perde, invece ognuno cerca di scaricare la sua gli altri. Per quanto mi riguarda un ipotetico accordo con i cinque qualche cosa, io concordo con Renzi, il PD non ha niente in comune con questi dilettanti allo sbaraglio. dire che è colpa del PD se ci troviamo il felpa a fare il padrone del vapore fa veramente ridere, la colpa è solo dei grillini parlanti che sono solo degli sprovveduti.Forse non pensavano di andare al governo, ragion per cui avevano promesso tutto a tutti, poi abbiamo visto come è andata. Oggi sono allo sbando e non sanno come uscirne, le promesse fatte non potranno avere seguito, non ci sono le risorse economiche.
Ora Ma questo contratto CHE SI RIEMPIONO LA BOCCA, peraltro mai passato al vaglio delle urne, stipulato a propria, rispettiva da due soggetti all’insaputa degli elettori, cosa rappresenta, una sacra scrittura alla quale attenersi senza possibilità di deroga?
BRAVO MATTEO.ECCO DOVE EMERGE LA VERGOGNA per chi votò NO al Referendum che oltre a ridurre Senato e 315 parlamentari prevedeva un’altra straordinaria perla della insostituibile SX Democratica PD: Tutti i cittadini UGUALI in ogni regione con gli stessi servizi, gli stessi costi e costo di una siringa uguale a Aosta come a Bari.Autonomia Regioni:argomento da esperti che non siamo noi ne i Leghini ne i Grillini: l’Autonomia deve servire solo per alleggerire burocrazia e controllare meglio le emergenze locali, ma la maggior parte dei Servizi e Risorse deve restare nelle mani dello Stato da distribuire uguale per tutti.
NON FARE STATERELLI. Le assurde Destro manie non hanno governato per niente bene le Regioni più ricche del NORD,anzi le hanno fatte DECLINARE e sono rimaste in piedi proprio SOLO perchè sono le più ricche. Immagina avessero governato le regioni del SUD: Come allenatori della champion al Crotone.Maggiore autonomia alle regioni del nord è una vecchia questione, da quando nacque e crebbe in popolarità la Lega. Anche il Pd ha sempre avuto una frangia (vedi Cacciari) che guarda in questa direzione. Ma allo stato attuale della politica italiana, che senso ha tutto questo? E soprattutto che benefici ne avranno gli italiani?
E pure vero poi chi li prende i voti dal sud se non possono promettergli i soldi del nord?? Peccato che qui siamo stufi di fare da banchieri all’italia. Dal sud compriamo volentieri pecorino mozzarella pummarola vegetali, servizi e turismo di cui abbondano, che si diano da fare con quel che sanno fare, che a sfruttare il sud per le potenzialità che ha come al nord sfruttiamo le potenzialità del nord, ne hanno da star grassi anche loro. Basta che lo vogliano e se non lo vogliono non ci resta che togliergli la pappa pronta. Vedrai che si svegliano.
IL PROBLEMA E’ CHE DI RENZI ce n’è uno solo, ce ne vorrebbero almeno altri 27 in parlamento, ed invece ci sono i Salvini Luigini. Quanti ce ne vorrebbero per fare un Renzi, politicamente s’intende, di Salvini Luigini Centinaio Giorgetti Toninelli Casalino Lezzi Bonafede Castelli Sibilia Calderoli?