Calenda: sull’Ilva di Taranto distrutto il lavoro di anni

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L’ex ministro dello Sviluppo economico: Pd non dicono una parola, in questo modo sacrifichiamo la più grande acciaieria del Paese sull’altare dell’estremismo dei senatori Cinque Stelle

“Vorrei solo dire a chi ha votato contro lo scudo penale Ilva – ovvero Pd, M5ds, Italia viva -: siete degli irresponsabili. Avete distrutto il lavoro di anni e mandato via dal Sud un investitore da 4,2 miliardi, per i vostri giochini politici da quattro soldi” attacca su Twitter l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Che già nei giorni scorsi parlando con la Stampa aveva giudicato “inconcepibile” la retromarcia sullo scudo penale per l’ex Ilva. Un fatto “grave”, avvenuto “senza che Renzi ed il Pd spendessero una parola, E’ una cosa vergognosa: in questo modo si sacrifica la più grande acciaieria del paese sull’altare degli estremismi dei senatori dei 5 Stelle”.

A suo parere lo scudo penale è “indispensabile”. Perché?
“E’stato previsto già ai tempi dell’amministrazione straordinaria e confermato sino dal primo giorno di avvio della gara, richiesto sia da Mittal che dalla cordata concorrente guidata da Cassa depositi e prestiti – spiega Calenda -. Serve a fare in modo che chi rispetta tutti gli obblighi previsti per legge dal piano ambientale non venga perseguito. Cosa che invece è avvenuta in passato. Dopodiché senza lo scudo nessuno viene a investire a Taranto e nessuno fa i lavori di ambientalizzazione”.

E ovviamente ArcelorMittal può sfilarsi, visto che lo prevede do stesso contratto di compra-vendita. All’ex ministro dello Sviluppo, che tanto si è speso in passato per il salvataggio di Taranto, sta a cuore un punto in particolare. “Noi abbiamo portato un investitore da 4,2 miliardi tra acquisto della società e investimenti produttivi ed ambientali, il più grande al Sud da 40 anni a questa parte, il tutto per rendere quella di Taranto l’acciaieria più pulita del mondo. Ma se non basta questo in Italia cosa bisogna fare? Proprio non ci si rende conto che se Mittal decidesse semplicemente di chiudere il ciclo a caldo l’Italia perderebbe di fatto la produzione di acciaio primario, diventando dipendente dagli altri paesi dove si inquina molto di più?”.

Se avessero stralciato quell’articolo però al Senato il governo rischiava di non avere la fiducia.
“Il che – risponde l’europarlamentare di Siamo europei – dimostra che questo è un Paese fuori controllo. Comunque, al di là di quello che fanno i 5 Stelle vorrei che fosse chiara la gravità del fatto che Renzi e il Pd presieduto da Paolo Gentiloni, che sono stati alla guida dei due governi che hanno fatto di tutto per salvare l’Ilva, si rimangino tutto perché non riescono a dire ai 5 Stelle che andava confermato un articolo di legge che avevano scritto loro stessi. Perché tenere insieme un governo di coalizione per permettere ai 5 stelle  di fare quello che vogliono?  Dal punto di vista della leadership non mi risulta che Renzi Zingaretti e la Bellanova, che ha seguito assieme a me tutta la trattiva dell’Iva, abbiano detto qualcosa”.

Può rientrare in gioco una cordata alternativa?

“A parte che Arvedi da solo non ha le risorse necessarie, mentre Jindal nel frattempo ha investito a  Piombino, una nuova cordata oltre a doversi misurare coi ricorsi di Arcelor non potrebbe che chiedere a sua volta uno scudo penale. Ricordo che l’ultima volta che hanno provato a fare una cordata alternativa è stata su Alitalia ed abbiamo visto dove siamo finiti. E’ stata respinta l’offerta di Lufthansa – che non chiedeva 6 mila esuberi come si è detto, ma semplicemente non rilevava le attività di manutenzione –  e siamo finiti con una cordata Fs-Atlantia piena di conflitti di interesse. Si è perso un sacco di tempo ed in più abbiamo buttato 1,3 miliardi di fondi pubblici”.

Calenda: sull’Ilva di Taranto distrutto il lavoro di anniultima modifica: 2019-11-04T18:09:52+01:00da bezzifer
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