Dove sono i costituzionalisti quelli del no del referendario insieme a LEU e ai professori come Zagrebelsky, facevano il fronte del NO al referendum del 2016 per salvare la Costituzione in vigore

TUTTO INCOSTITUZIONALE. Lo spiega il giurista Ainis: flat tax, prelievo pensioni, decreti sicurezza e immigrati.

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Eh, già! Meno male che c’è Michele Ainis a ricordarci (su Repubblica di oggi) che questo Governo ha in animo di fare cose che puzzano di incostituzionalità.

Meno male che ci pensa lui, perché nessuno l’aveva notato né tanto meno sospettato.

Men che meno l‘opposizione (ovvero il PD, visto che Forza Italia non conta), figuriamoci!

Davvero incredibile questo Partito Democratico, branco di capre, incapaci di accorgersi di cosa sta succedendo!

Ora, il PD è in uno stato non certo felice, si dibatte in problemi enormi, cerca, a volte annaspando, una via oggettivamente non facile da trovare nelle condizioni date, si complica la vita da solo come al solito, insomma tutta una serie di angosce che purtroppo vediamo e viviamo ogni giorno.

Ma che la “flat tax” (che poi sarà tutt’altro che “flat”, ennesima bufala per i gonzi) sia sospetta di incostituzionalità lo vede anche un cieco e soprattutto lo dicono da mesi tutti gli esponenti del PD, per una volta tutti, senza distinguo.

Certo che la voce di Ainis è molto più importante, molto più potente, molto più autorevole. E quindi dobbiamo ringraziarlo per averci illuminato.

Lo stesso vale per il prelievo sulle pensioni, per la legittima difesa e per l’immigrazione, cose a cui abbiamo sentito appena appena accennare, in tutte queste settimane.

Insomma, io capisco che qualcosa bisogna pur scrivere, con qualcosa bisogna pur riempire le pagine, reali o virtuali, dei giornali, ma impancarsi sistematicamente col sopracciglio alzato ed il ditino puntato (sempre dalla stessa parte, mi raccomando) non aiuta di certo a creare le condizioni perché l’opposizione possa dispiegarsi con maggiore efficacia.

Un Partito di opposizione agisce in Parlamento con gli strumenti consentiti, porta la gente in piazza (il PD lo farà domenica prossima, deo gratias!), partecipa con suoi esponenti a dibattiti e talk show, mobilita gli intellettuali, se riesce.

Chiedo troppo se mi aspetto da Repubblica e simili, insieme ad i loro autorevolissimi collaboratori, un atteggiamento meno spocchioso e più consono alla complessità del momento?

Per esempio, non mazzolare tutti nello stesso modo?

Il panorama politico italiano è quello che è. Lo sappiamo.

Sarebbe interesse di tutti i democratici (in senso lato, cittadini, intellettuali, giornalisti) cercare di migliorarlo dando una mano, un aiuto, un incoraggiamento a uscire dalla palude e non aspettare il peggio per poter dire: l’avevamo detto!

La ricerca dell’equidistanza, della improbabile indipendenza, è una chimera.

I giornali vivono nel mondo e non possono pretendere di fornire visioni distaccate, supposte oggettive.

Sappiamo tutti che l’oggettività non esiste, che esiste l’onestà intellettuale. Esiste la possibilità di schierarsi a difesa di valori che si ritengono non negoziabili.

Avviene in tutti i Paesi dell’Occidente. È normale.

Qui da noi persiste l’ipocrita pretesa di mettersi più in alto, di mostrarsi distaccati quando tutti sappiamo che non è né possibile né vero.

E più un giornale è schierato (a destra, normalmente) e più porta alto il vessillo dell’indipendenza, a volte mettendolo anche nella testata.

A me pare insopportabile, perfino patetico.

E mi pare opportuno parlarne, perché non è che, sottacendo il problema, lo avviamo a soluzione. Peggio, ci abituiamo a credere che non sia possibile un modo diverso di fare informazione.

Nel mondo anglosassone i mezzi di comunicazione si schierano, apertamente; a volte vincono, a volte perdono, ma non per questo perdono di autorevolezza.

La nostra cultura un po’ farisea ci illude che sia possibile stare fuori del ring. Invece non si può: ci piaccia o meno, siamo lo stesso coinvolti.

Dove sono i costituzionalisti quelli del no del referendario insieme a LEU e ai professori come Zagrebelsky, facevano il fronte del NO al referendum del 2016 per salvare la Costituzione in vigoreultima modifica: 2018-09-23T08:28:53+02:00da bezzifer
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