Perchè la crisi economica e la povertà in Italia sono cose “volute”

Leggevo oggi un dato molto importante che già da domani sarà caduto nel dimenticatoio e di cui nessuno parlerà con piacere in nessun giornale, ma non per una questione di censura, è che alla gente sentire notizie sull’economia o sulle dinamiche sociali proprio non interessa e alla fine i giornali non gli danno mai troppo spazio.

In 10 anni in Italia la povertà è aumentata del 141%

Avete letto bene. CENTO QUARANTUNO PERCENTO!! Appena letta questa notizia (qui) ho cercato di documentarmi e cercare di capire come mai non solo non riusciamo ad uscire da questa crisi, ma invece il divario tra benestanti e le classi sociali meno abbianti stia aumentando giorno dopo giorno. Facciamo una piccola analisi.

Questa crisi economica senza fine è ufficialmente iniziata nel 2008 a causa della bolla immobiliare americana che si basava su fondi senza copertura che ha causato un crollo a catena di tutte le banche collegate che si contro assicuravano tra loro.  Lo stesso dato sulla povertà in Italia però segnala che è da 10 anni che ci stiamo impoverendo.

Io ricordo benissimo che già nel 2001, quando ci fù l’attentato alle torri gemelle, il mercato aveva già terminato da un pezzo di espandersi e che i margini per i contratti si erano notevolmente ridotti. Basti pensare che la mia (all’epoca) società viaggiava su gare o offerte con una marginalità del 30/35% e se accettavi qualcosa sotto al 20% il direttore di turno sarebbe stato capace di impiccarsi.

Già dopo un paio di anni mi ricordo benissio che il 15% di margine era considerato buono fino a arrivare ai giorni d’oggi dove se ci vai in pari c’è da festeggiare.

Ma allora cosa è successo veramente?

E’ strano notare che la crisi è iniziata a farsi sentire sulle aziende (e dopo pochi anni è toccato ai dipendenti) proprio con l’ingresso nell’Euro, che ci è stata venduta come unione finanziaria e economica tra gli Stati come primo passo verso una federazione in Stile Americano, ma tutto si fermò immediatamente solo al fattore finanziario.

Davvero credete che Prodi (che non era mica un grillino preso per strada) non fosse a conoscenza dell’impatto sulle tasche italiane scambiando 1 EURO a 1936,27 ? Davvero pensate che tutta la politica, le industrie, il settore produttivo, non avesse la minima idea di cosa essere in Europa volesse dire e la stessa confindustria invece gioiva per il nostro ingresso tra le mani dei tedeschi?

Il motivo è molto semplice. La crisi finanziaria è fortemente voluta per abbassare il costo del lavoro nella zona Europa e come puoi convincere uno che aveva un contratto a tempo indeterminato, con una marea di garanzie sociali e lavorative, a rinunciare a quel contratto per prendere la metà e lavorare magari a gettone? Facile, riduci il popolo piano piano alla fame togliendogli i diritti e la speranza di un futuro migliore, così da accettare qualsiasi condizione proposta.

E perchè avrebbero deciso a livello Europeo di affamare il proprio popolo grazie a una crisi pilota ? Per un motivo che, dal loro punto di vista, è accettabile e unica opzione possibile per sopravvivere.

L’impari lotta del Mercato Libero

Produrre in Cina costa almeno 5 volte di meno e la qualità dei prodotti e dei sistemi di produzione e logistica oramai hanno quasi raggiunto gli standard occidentali. Al di là della morale sui diritti civili dei lavoratori asiatici, la loro mano d’opera costa immensamente meno. Anche volendo procedere ad azioni e incentivi per sviluppare le industrie in Italia ci sono ostacoli che non potremmo mai superare.

L’energia da noi costa il 30% più che in Francia (grazie al nostro no alle centrali nucleari) e il 47% in più della Cina (con debite proporzioni sul cambio e ratio su costo della vita).

L’Europa non ha petrolio. Non ci sono giacimenti degni di essere considerati tali per poter soddisfare il bisogno energetico e se ci sono, come in Calabria, sono così in profondità e di qualità non paragonabile a quelli dell’Arabia Saudita, che il costo di estrazione di fatto non è conveniente rispetto al prezzo di rivendita.

Non disponiamo di materie prime. Il Rame l’abbiamo finito da tempo, non abbiamo Oro, Silicio e tutte quelle materie che sono necessarie per un’economia tecnologica e avanzata. Disponiamo solo di Carbone che, ci arriverete da soli, oggi come oggi serve quasi solo per fare i sacchetti per il barbeque.

Abbiamo (o avevamo) i contratti più garantisti del mondo. Già nel 2006 uno specialista tecnico americano (mio pari età) prendeva quanto me, aveva “7 personal day” (giorni in cui poteva andarsene in ferie pagato) e basta. Niente permessi, niente giorni di malattia, se stai a casa o hai bisogno di un permesso, sono soldi in meno e se, ti voglio mandare via o aspetto la fine dell’anno contrattuale, o ti do una buona uscita pari al tuo 1/4 delle mensilità mancanti.

La nostra posizione geografica che era di importanza primaria in tutta la civiltà umana avanzata, ci ha reso solo una zona di passaggio lontana da ogni luogo ritenuto importante per risorse o commerciali.

Ci siamo tenuti in piedi per anni solo con i “Servizi” e l’alta specializzazione dei nostri lavoratori, ma oramai i lavoratori asiatici ci hanno raggiunto e offrono servizi tecnologici e di servizi di buon livello (non ancora ottimo mediamente) a prezzi che sono stracciati.

Guardate come piano piano i nostri servizi stanno morendo

Dalla dismissione del call-center, in particolare di Almaviva con quasi 2000 persone a piedi. Alla cessione agli stranieri delle nostre società di servizi energetici per non parlare della crisi di tutte le aziende del settore Information Technology che si trovano impegnate in una lotta impari dove a parità di certificazioni e competenze al tuo stesso prezzo sono capaci di fornirti lo stesso servizio a casa tua comprensivo di trasferimento aereo.

Che fine faremo?

Nessun può dirlo ma aspettatevi altri interventi al ribasso perchè per far sopravvivere un’economia senza avere risorse su cui fondare un industria, esiste solo la via dei bassi costi. Una volta facevamo i fighi guardando i poveracci che venivano da noi a lavorare a due spicci. Noi saremo la manodopera specializzata più a basso costo del mondo. E’ questo il loro piano…. e se provassimo a uscire dall’Euro, la crisi sarebbe infinitamente peggio!

Perchè la crisi economica e la povertà in Italia sono cose “volute”ultima modifica: 2016-12-26T17:09:51+01:00da bezzifer
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