Archivio mensile:febbraio 2017

E sempre il problema principale di grillo: cambiare la percezione roma è governata dal pd? la percezione va modificata “perchè tuttto va male” dai 5stelle? va tutto bene sembra la tecnica di trump, crea realtà parallele, a seconda di chi racconta la storia.Ha una certa età, ha i capelli bianchi non guasterebbe un po’ di dignità. Adesso è colpa del governo, ci avrei giurato ! E se provasse per una sola volta ad essere onesto ed ammettere che Raggi è stato un errore? Coraggio Beppe, ce la puoi fare anche tu

Grillo: “Roma non è malandata come sembra. I tassisti? Hanno ragione””Dobbiamo cambiare la percezione: siamo bombardati di notizie che dicono che Roma è sporca e non funziona. Invece è bella. I cittadini si lamentano, ed è giusto, perché pagano più tasse delle altre città. Roma, come seconda capitale più grande d’Europa, avrebbe bisogno di più finanziamenti”. Lo dice il leader M5S Beppe Grillo lasciando l’assemblea dei senatori del movimento.

Purtroppo c’è molta gente che segue le realtà parallele, non conosce la storia e non si preoccupa di un movimento nel quale esiste un solo padrone.CHE Tristezza.Vero: è solo questione di percezione. Quando l’olezzo della immondizia mi colpisce basta tappare il naso e la percezione sfuma. Quando cado a terra per una buca dal motorino basta una aspirina e la percezione del dolore passa. Se sto una ora ad attendere l’autobus basta buttare via l’orologio e la percezione del tempo perduto non è riscontrabile. Se anche ho la percezione che si difendono i taxisti per carpire dei voti basta guardare altrove. Mi meraviglio solo che tanti italiani hanno la percezione che saranno i grillini a salvarli. Già ma loro hanno il capo che insegna la percezione..Ahahahahaah esilarante! E’ proprio un comico di razza! Chiedo scusa se l’ho criticato, pensavo parlasse da politico. Allora sì, facciamoci una bella risata: per risolvere i problemi di Roma basta cambiarne la percezione e credere che non sia male e i problemi non esistano più. I problemi esistevano solo quando le decisioni spettavano a Marino. Davvero una bella comica. Ma come è possibile che ci sia chi sta ascoltare un nulla simile? Roma avrebbe bisogno di più finanziamenti? Perfetto. Giusto ma come…..fino a ieri sembrava che la soluzione di tutti i problemi fossero gli stipendi d’oro dei politici e adesso il “Magno profeta” Grillo non trova di meglio che chiedere più soldi per Roma?  Ma che grande novità rappresenta il M5S da quella che proprio loro definiscono “vecchia politica” !!!! Davvero ci si riempie il cuore a sentire le ricette del “Grande Politico”  che guiderà l’Italia dopo le prossime elezioni !!!! Che Dio ce ne scampi e liberi! Però perchè Grillo non ha mai espresso questo suo alto concetto quando al Campidoglio era sindaco Marino? Troppo comodo sputare sentenze quando si è all’opposizione ed essere così positivi quando si amministra… Questo sarebbe il nuovo che avanza? Anche no, grazie.Roma non è malandata come sembra? Grillo ma apri gli occhi! Buche dovunque, economia che non funziona, sporca come nessuna città al mondo. Mezzi pubblici che non passano e avete anche bloccato la metro. Bocciate le olimpiadi che avrebbero permesso qualche miglioramento. E ora diremo si allo stadio dopo aver fatto campagna per il no in cambio di cosa? E tu hai il coraggio di dare la colpa ai giornalisti contando sul fatto che chi non è a Roma magari ti crede.

I politici come Grillo fanno esattamente questo, fanno cambiare la percezione e fanno sentire al popolo ignorante che li segue che le olimpiadi sono negative, il taglio delle pensioni d’oro sono negative, il taglio dei senatori sono negativi, l’abolizione delle province è negativo, la crescita del PIL e l’aumento degli stipendi di chi prende mille euro sono tutte cose negative. Invece un sindaco che triplica lo stipendio dell’amante è una cosa positiva. 

Fino a che uno non è messo alla prova la gente dà retta a chi critica perché crede che finalmente qualcosa possa cambiare. Quando poi va al comando si rende conto che è peggio di chi stava alle leve del comando prima di lui. Gli ultimi tre anni sono stati gli unici anni degli ultimi trent’anni di vita politica italiana in cui è stato fatto un mucchio di lavoro da parte del governo e del parlamento.Tutte cose sbagliate? Forse. Ma sono state fatte. Se si preferisce non far niente per non sbagliare perché si è incapaci e non si vuole uscire allo scoperto si accomodino i 5 stelle, ma in un mondo globalizzato o si diventa autarchici come nel fascismo (ma bisogna essere ancor più capaci a governare) o mettersi in gioco è obbligatorio diversamente il paese arretra a livello del terzo mondo perché viene tagliato fuori da tutto.

Abbiamo proprio bisogno di un pagliaccio, pure a 5STELLE, che ci aiuti ad avere la giusta percezione! Patetico. Ormai parla come Berlusconi quella volta dei ristoranti pieni…. L’efficienza grillina è tutta nella percezione.Ecco in cosa consiste la “post-verità”. Racconti una balla gigantesca, fai finta di crederci e obblighi tutti i tuoi pecoroni a fare altrettanto. Poi il giochino consiste nel delegittimare tutta la stampa, così l’unica fonte attendibile per gli oranti in preghiera resta il “blog” di Grillo. In questo modo tutto torna: tu racconti una balla colossale e se la stampa ti contesta, dato che “per definizione” non è attendibile, l’unica verità resta quello che racconti tu. Ed è incredibile come una tale massa di pecoroni stia al giochino: roba da non credere. AUGURI ITALIA.

 

 

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La notizia non è che Le Pen rifiuta di indossare il velo: la notizia è che Deriane rifiuta di ricevere un esponente politico donna se non si copre il capo.

Libano, Marine Le Pen rifiuta di indossare il velo e cancella l’incontro con il Gran Mufti. La candidata alle presidenziali francesi e leader del Front National Marine Le Pen ha cancellato un incontro con il Gran Mufti del Libano dopo essersi rifiutata di indossare il velo. “Potete trasmettere i miei ossequi al Gran Mufti, ma io non mi coprirò mai”, ha detto ai giornalisti. L’ufficio stampa del Gran Mufti riferisce che lo staff di Le Pen era stato informato della necessità di indossare il velo durante l’incontro.

Sapeva perfettamente, la furbona, che la visita al Mufti comportava il foulard, secondo gli usi e costumi locali libanesi. Quei “sacri” usi e costumi locali francesi che invoca perché vorrebbe proibire il foulard islamico in Francia.
E’ andata in Libano solo perché li’ ha trovato un raro uomo di stato che accettava di incontrarla, e poi ha fatto il “colpo mediatico” del gran rifiuto del foulard, che piacerà ai piu ingenui razzistelli di destra.
Se invece si preoccupasse delle accuse di frodo che le zompano addosso farebbe meglio. .La solita prepotente: va in casa di altri e vorrebbe imporre i suoi valori, gli stessi che poi vorrebbe anche imporre a tutta la Francia, venisse eletta malauguratamente Presidente.

Mi chiedo se la creatura Le Pen è mai andata a Fatima, dove sulla spianata, non dentro la chiesa, all’esterno, ti bloccano se hai le braccia nude, la gonna corta e ti impongono di affittare un lercio indumento per essere decente. Non solo: dicono anche che i bambini non devono giocare, non devono gridare, non devono ridere, sempre all’ESTERNO della chiesa. Non sono per niente relligiosa ma mi pare di ricordare che tempo fa qualcuno abbia detto “Lasciate che i pargoli vengano a me”. Come mai nessuno si scandalizza a Fatima?

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ITALIANI ONESTI SECONDO VOI È legale lo sciopero dei taxi a Roma?

In questi giorni i tassisti romani stanno conducendo una sciopero fuori dalle regole, come ha dichiarato la Commissione di Garanzia, occupano con le loro auto strade e piazze della capitale, improvvisano cortei non autorizzati, assalgono e intimidiscono spesso molto violentemente i pochi tassisti che non scioperano e gli autisti Ncc, fanno scontri con la polizia, tirano uova e altro contro sedi di partito e la sindaca Raggi dice “sono con voi”.

Ecco il comunicato odierno della Commissione di garanzia sugli scioperi:

L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha chiesto informazioni urgenti alle Prefetture dei capoluoghi di Regione, relativamente alle manifestazioni dei conducenti di taxi che, a quanto si apprende da notizie di stampa, sarebbero in corso da ieri e che starebbero pregiudicando i diritti dei cittadini utenti. In particolare, qualora tali manifestazioni dovessero apparire contrarie alle norme relative all’esercizio del diritto di sciopero (tra l’altro con riguardo al preavviso, la durata, l‘informativa all’utenza, la garanzia dei servizi minimi), l’Autorità aprirà un procedimento di valutazione, anche al fine dell’adozione delle relative sanzioni.

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Oramai anche se scioperano le oche del Campidoglio la Raggi le appoggia pur di togliersi dall’angolo in cui si trova

Roma, tassisti a Montecitorio. Raggi: “Al loro fianco”

Cosa non farebbe grillo per imbonirsi la pancia della gente. I tassisti sono una lobby che ingiustamente gode di privilegi e protezionismo anacronistici e contro ogni logica. W Uber, W la digitalizzazione, W la competizione! 

Chi ha pagato migliaia di euro una licenza lo ha fatto contando su un valore di mercato di una licenza che non dovrebbe esistere. Le licenze dovrebbero essere libere!! Qual’è il vantaggio per la collettività di un numero chiuso asfittico anacronistico ed insufficiente alle necessità? Nessuno, è un interesse di categoria, particolare, contrario a quello dei cittadini e dei turisti. Licenze e poche, per guadagnare di più approfittando del fatto che il mercato sarà sempre diviso tra meno soggetti di quelli che potrebbero lavorare. Come si fa a difendere una porcheria del genere pretendendo anche di essere dalla parte del giusto?

Vivono più che decentemente, sono tra i maggiori evasori fiscali d’ Italia in rapporto al giro d’ affari. Quanti scontrini (fatture) fanno ai clienti? Forse uno su dieci se va bene ed infatti dichiarano dei redditi da fame mente stanno più che bene. Se poi vogliamo vedere, la licenza non la si potrebbe vendere, alla fine della vita lavorativa bisognerebbe ridarla al comune che con una gara la riassegna. Invece la si rivende cara e salata altroché. Se questa non è una lobby…a questo punto benvenuta Uber.

Si che ben venga UBER! che è un servizio DECENTE. Che ti assicura di avere sempre un taxi in pochi minuti anche quando ti arrivano congressi da 150,000 persone (san Francisco congresso sales force ) che non permette evasione fiscale, che ti permette di pagare con la carta di credito, che ti permette di valutare l’autista è la pulizia della macchina (certi taxi  sono delle pattumiere che puzzano di fumo.. una volta mi sono rifiutato di salire, e gli altri colleghi mi hanno lasciato a piedi (come chiamarla? Una mafia) un servizio che costando più belle ore di punta invoglia ad avere più macchine quando c’è ne è più bisogno.Insomma un SERVIZIO per tanti, e non una CASTA per pochi. Detto da me che prendo almeno 5 taxi/uber a settimana. c’è la gente che fa la coda per diventare autisti… si viene pagati di meno? È allora? C’è gente che ci vive dignitosamente.

Ma il m5s non era contro le caste e le lobbies? a me risulta che quella dei tassisti sia una di queste, anche se va detto, appoggiano i 5 stelle quindi sono buoni e bravi e HONESTI! ( anche quando non accendono il tassametro, l’importante è essere honesti..un po di onesto nero non ha mai fatto male  a nessuno)…ok prendiamo atto che in Italia il populismo prende i voti dalle classi perdenti della storia (tassisti, artigiani, PMI, piccoli commercianti, operai non specializzati, palazzinari, giovani impreparati o “spostati” nella preparazione. ecc…) che in Italia sono potenzialmente ben oltre il 50%, oltre la soglia di stabilità e validità stessa della democrazia.

Quando la sindaca Raggi dice ” no a riforme dall’alto ” vorrei chiederle chi deve farle le riforme , la Casaleggio ? Grillo ? La verità è che una sindaca a corto di argomenti diventa anche sovversiva pur di risalire nei consensi  ed appoggia proteste di cui non sa nulla . Povera Italia che dovrebbe affidarsi a simili macchiette .

Eh si, indubbiamente è dalla parte giusta. Fiumicino aeroporto / Posto di Fiumicino 40 €, è certamente dalla parte giusta. Come era dalla parte “giusta” coi Tredicine e gli ambulanti selvaggi. Fa niente che trovare un tassi a Roma che non ti derubi è più improbabile che trovare una testa pensante nel vostro movimento di patacca.

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Una Palestina indipendente accanto a Israele è vista più come uno slogan che una possibile realtà.

Israele, Palestina, Giordania: una federazione tra stati indipendenti per evitare una nuova guerra

Una Palestina indipendente accanto a Israele è vista più come uno slogan che una possibile realtà. E se escludiamo la divisione netta tra le due comunità e la creazione di uno stato palestinese indipendente (con Gerusalemme Est, come capitale) accanto a Israele (perché significherebbe per una parte degli ebrei rinunciare alla loro “vera patria” come diceva il rabbino Kook), l’unica ipotesi praticabile è una forma di federazione tra stati indipendenti che dovrebbe includere la Giordania.

Il problema non è che i sionisti vogliano vivere nelle terre dei loro miti ancestrali, il problema è che non vogliono che ci vivano gli altri.Il popolo palestinese vero titolare di diritto a tale territorio vivono come sotto-cittadini in Israele e come occupati in cisgiordania… ah dimenticavo i reclusi a Gaza… Per “vivere” intendevo avere un’esistenza normale come un qalsiasi altro cittadino, senza essere discriminato in base alla mitologia, non sopravvivere…hanno costruito colonie e occupato terre trasformando lo stato palestinese in un groviera, per 70 anni, completamente indisturbati, fra sorrisi e strette di mano con tutti i governi occidentali, fregandosene dell’onu e del diritto internazionale, proprio con lo scopo di occupare un altro stato. E adesso, ops! non si può più toranre indietro! ma guarda un po’! due stati è diventato impraticabile, accidenti, averci pensato prima…!!!
70 anni di violenza, falsità, inganni, ipocrisia, da parte di tutti, “occidente” in primis. Adesso qualsiasi soluzione è impraticabile.

E’ estremamente importante incominciare a sostenere che 2 popoli due stati è impraticabile ormai da troppi anni e che una federazione prima tra Israele e palestina è una forma che potrebbe risolvere il problema, ci sarbbero zone dove israele prevalerebbe altre in cui è in minoranza.

Tre leader illuminati – ci sono? – potrebbero siglare un accordo in questo senso, ma perché fosse veramente valido e attuabile ci vorrebbero tre referendum popolari e il sostegno vero della comunità internazionale oggi ancora divisa nei suoi soliti giochi di potere. È un progetto di non facile attuazione per tanti motivi (compreso quello della sicurezza), ma forse è l’unico modo per evitare una nuova devastante guerra regionale.

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Questo individuo deve essere perseguito penalmente. Inoltre se il governo da’ contributi leggendo solo le carte senza controlli, allora di associazioni cosi’ ce ne saranno tante.

Caso Unar, si dimette il direttore Francesco Spano

La bufera scatenata dopo il servizio delle Iene, secondo cui l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri avrebbe finanziato un’associazione dietro la quale sarebbe occultato il business del sesso a pagamento.

Il direttore dell’Unar, Francesco Spano, si è dimesso dal suo incarico. Spano, 39 anni, avvocato, è stato convocato nel pomeriggio a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dopo un servizio de Le iene che ha denunciato un uso improprio dei fondi di palazzo Chigi: nel servizio si accusa l’Unar di aver finanziato un’associazione di persone omosessuali a cui fanno capo circoli nei quali si praticherebbe prostituzione maschile, e il direttore dell’Ufficio di essere socio di questa stessa associazione e dunque, secondo le accuse, in palese conflitto di interesse.

Qui non si tratta di gay o no: un’associazione ha chiesto di poter accedere ai soldi pubblici, ha fatto domanda all’ente che li può assegnare e l’ente ha fatto le proprie verifiche SOLO SU CARTA, fidandosi di quanto dichiarato dall’associazione stessa. Non ci siamo! Se poi si aggiunge che ad accorgersi del problema non è stato l’ente stesso (con verifiche post-assegnazione), ma una trasmissione televisiva….siamo messi proprio bene!

L’Unar è l’ufficio antidiscriminazioni razziali. L’Unar, in un periodo di crisi estrema, ha finanziato con soldi pubblici club di sesso a pagamento.Sono dei pazzi oppure c’è qualcosa sotto che verrà a galla?questo servizio fa chiaramente vedere come lo stato butta nella fogna i soldi del contribuente,altro che “pagare tutti per pagare meno”; ricordo la pubblicità di qualche anno fa con i CC che spingono a mano le gazzelle e i crocerossini che fanno altrettanto con le ambulanze  “per colpa dell’evasione” ed amenità del genere.Siamo alle solite. Stavolta è addirittura abominevole.  Mentre le famiglie stentano a fare un figlio per povertà ed indebitamento noi continuiamo a regalare e sperperare.

La speranza è che qualcuno paghi penalmente per questi sperperi di denari. ….in realtà la pena non esisterà come è palese che in ITALIA i circoli privati sono luoghi ove con tesseramenti fittizi si aggirano le regole. …..nel servizio un socio era fiero che la polizia non poteva entrare. …e allora va bene tutto sono PORTI FRANCHI! …siamo alla frutta! !!! Dieci anni di indagini, un apparato spionistico da film di 007, intercettazioni a strascico a decine di migliaia di utenti ignari perchè Silvio, con i suoi soldi, pagava le donnine. Poi i gay comunisti finanziano i loro bordelli con il denaro dei contribuenti, e nessuno sapeva o si era accorto di nulla, ci sono volute le Iene…

E questa e la classica punta dell’iceberg. Quanto accaduto, seppur sconcertante, non mi stupisce affatto. Da sempre, molteplici associazioni, gestiscono i finanziamenti pubblici in modi illeciti e di dubbia moralità. Mi chiedo CHI dovrebbe vigilare e PERCHE’ non lo faccia. Stanno abusando della libertà data dalla democrazia, guadagnata con il sudore e il sangue dei nostri nonni. Se sapessero che hanno dato la loro vita per questo squallore….In Italia abbiamo bisogno del ritorno di un fortissimo rigore morale. Abbiamo bisogno di essere governati da leader forti, che non abbiano paura di prendere delle decisioni impopolari, che però, sul medio periodo, si rivelano costruttive ed edificanti. Le vicende come quella appena successa evidenziano, ancora una volta, che il vero problema dell’Italia sono gli Italiani.

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Con i tempi che corrono difendere i monopoli, come fanno i taxisti, non solo è anacronistico e fuori luogo ma un sfida arrogante a chi di previlegi non ne ha. Liberalizziamo le licenze da taxi

Milleproroghe, la protesta degli ambulanti a Montecitorio – Diretta

Il decreto arriva alla Camera e gli ambulanti tornano in piazza in segno di protesta. Molti i cartelli che chiedono una proroga della normativa in vigore e dicono no alla Bolkestein. Tra i manifestanti, anche un gruppo di tassisti: la categoria, al sesto giorno di protesta, attende l’incontro con il Ministro Delrio.

Oggi e` la giornata degli evasori fiscali, tassisti e ambulanti.E vengono anche convocati dal governo per una mediazione. Non si capisce piu` niente. Se erano operai di una fabbrica erano gia` accerchiati da centinaia di poliziotti.

Mai visto tanto corporativismo e tanto egoismo come quello di questa categoria che è una delle piò odiose del paese. Leggo che è una delle corporazioni con il più alto tasso di evasione fiscale e con il più alto tasso di protervia. Non vogliono la direttiva europea , magari insieme ai Tredicine, perché vogliono campare di rendita e senza concorrenza. La scritta su quella bandiera italiana fatta con quei caratteri non lascia spazio a dubbi circa la loro appartenenza a quell’area fascitoide presente in ogni settore retrogrado della nostra Società.

Come avevo facilmente previsto il Governo purtroppo farà marcia indietro e i tassisti l’avranno vinta ancora una volta. Si parla tanto di poteri forti, eccoli i poteri forti senza scomodare una fantomatica Spectre o la Trilateral o chissà quale altra associazione. I tassisti, i farmacisti, i notai, gli avvocati, i giudici, tutti quelli che hanno il potere di bloccare un paese perché titolari di funzioni essenziali sono INTOCCABILI e non c’è governo che tenga. Un operaio può scioperare finchè vuole, non se ne accorge nessuno, non reca danno a nessuno, quindi.

Una proposta semplice! Ritiriamo le licenze ai taxisti che fanno sciopero! Poi chi possiede una licenza sia detassato per un imponibile pari alla media del costo di una licenza nel mercato (illegale) secondario, in modo da rientrare dell’investimento effettuato per poi tornare alla normale tassazione. Infine che sia abolito una volta per tutte il concetto di licenza, chiunque fra privati e imprese potrà offrire servizi di trasporto a pagamento, col solo vincolo di effettuare una semplice registrazione in comune. Chi usufruirà del servizio taxi sceglierà fra un catorcio di un privato o una fiammante auto di lusso, a seconda delle proprie tasche, com’è giusto che sia in un sistema di mercato. In quanto agli attuali possessori di licenze, una volta concessa l’agevolazione fiscale, nessuna pietà, non hanno il potere morale né fisico di imporre la loro mafietta da due soldi. Pertanto carri armati in strada che spianino i taxi che bloccano il traffico e manganellate.Ma la risposta è semplice: quando tira aria di elezioni i cialtroni e i calabraghe abbondano.

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Chiede scusa un c… Dovreste pagare a caro prezzo gli errori, le inadempienze i tempi biblici …altro che scusa. Un’altra casta, quella dei giudici. Non pagano mai!

Processo dura 20 anni, lo stupro è prescritto. Il giudice: “Chiedo scusa alla vittima”

Cade l’accusa per l’uomo che abusò della figlia della convivente. Nel 2007 la condanna, ma in Appello tutto si è arenato. In Aula a Torino l’imbarazzo della Corte: “Bimba violentata due volte”

Quella togata è un’altra casta…l’unica vera casta,la sola davvero intoccabile, arroccata nei propri privilegi di censo, ingorda come non mai di soldi, potere e poltrone che contano….figuriamoci se hanno tempo da perdere per una vittima di stupro….ma mettiamoci pure l’animo in pace: nessuno potrà mai fare nulla per fermarli, a nulla è servito un referendum o sondaggi che parlano di un 81 % degli italiani che vorrebbero la responsabilità civile per le loro malefatte…fosse anche il 100 %, nulla cambierebbe: non siamo una nazione civile, non lo siamo più….in nome del popolo italiano….

Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa Davigo l’inflessibile tutore dei privilegi di questa specie di spectre super protetta e super tutelata economicamente.Nessuno al solito pagherà per questa ingiustizia. Sistema giudiziario da terzo mondo.Ok non offenderei il terzo mondo,magari privo delle finezze giuridiche studiate accuratamente dai parlamentari della Patria del Diritto. E adesso il Presidente del CSM chiederá rigorosi accertamenti. Su come i procedimenti in una Sezione di Corte d’Appello si fermassero per anni senza che nessuno se ne accorgesse o avesse nulla da dire. E il Ministro manderá solerti ispettori. E,come di consuetudine, nessuno conoscerá mai l’esito di questi severissimi acceramenti.

Che belle parole: “Il procedimento è rimasto per nove anni appeso.. È durato troppo in primo grado.. ha atteso per nove anni” – tutto così impersonale….. “Il sistema”.
E no. Bisogna non solo dare le medaglie, ma anche le condanne ai collegi. Dare la colpa al sistema non è “ammettere gli errori”.Ci sono nomi e cognomi dietro ogni decisione, basta guardare i cedolini. Certo c’erano anche i motivi per non lavorare: le feste, le celebrazioni degli anni giudiziari, riunioni su come migliorare, i giorni di paga e che paga! Prossima volta durante la celebrazione diteci: chi è stato licenziato per questo errore. Non condannato – questo già troppo difficile per voi, ci vuole troppo lavoro e la presenza di una coscienza, ma solo licenziato.Il sistema? , Ma andate a….

I responsabili dovrebbero essere licenziati invece faranno carriera come nulla fosse accaduto. Un magistrato deve iniziarea rispondere per la grave negligenza e rispondere del proprio lavoro come i medici, che operano acuore aperto nella consapevolezza di dover evitare qualsiasi errore.Davvero!! Davigo dove sei? Se hai finito di piagnucolare per l’età pensionabile dei magistrati batti un colpo, facci sapere qualcosa.Questa è la giustizia italiana . Questi sono i giudici che secondo il bravo Piercamillo Davigo(e nel suo caso non lo dicocerto con ironia) lavorano indefessamente, anche più dei colleghi europei, e che sono stati ingiustamente maltrattati dal governo Renzi, quando gli ha fatto notare che fanno un po troppe ferie e riposini vari trincerandosi dietro i loro diritti/privilegi istituzionali che solo in italia esistono.

PS:Posso esprimermi soltanto a nome mio e non certo del popolo italiano: scuse sull’impossibilità di avere giustizia per un crimine così odioso vanno fatte. Lasciare impunito chi si approfitta di una bambina e ne segna la vita facendo passare il messaggio che per cose del genere si può anche non pagare è una cosa ributtante.
E purtroppo sono anche scuse che devono essere rifiutate, perché se non accompagnate da una forte e veloce azione correttiva e punitiva non bastano, sono soltanto parole al vento.

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Per un’azienda normale che opera bene, il dipendente e’ una risorsa e non c’e’ nessun interesse a mandarlo via. Per delle aziende malate, il lavoratore e’ un pollo da spolpare. Esatto.Se questa seconda categoria e’ la maggioranza in Italia,Sì. Sono d’accordo che vadano imposti vincoli rigidi…NO! ma come vincoli rigidi?ma quali vincoli?? NO! NO! le “aziende malate” DEVONO CHIUDERE!

Cosa funziona del Jobs Act, e cosa no.È diventato difficile trovare in Italia qualcuno che ne parli bene, ma ha avuto effetti positivi che andrebbero difesi e migliorati.

Riferimenti? (lo dico senza polemica),Io francamente trovo migliore un sistema in cui le aziende siano “libere” di assumere e licenziare, ove il lavoratore e supportato da un welfare generoso (a cui le aziende devono contribuire). Lo trovo migliore e la mia esperienza all’estero vede questo principio applicato. Secondo me c’e’ un problema di concezione del rapporto azienda – lavoratore.

Il problema ITALICO è “ben altro”, ovvero un concetto di produzione industriale che non può competere con il resto del mondo.Non è che prima del Jobs act fosse vietato licenziare, comunque. Se un azienda non riesce a rimanere sul mercato, comunque alla fine va in crisi e manda tutti a casa (anche se è un’azienda onesta).Io resto dell’idea che obbligare aziende e lavoratori a sposarsi sia sbagliato.Resto anche dell’idea che un operaio, quando ha esperienza, sia una risorsa per la sua azienda. Ovvio che il girapatatine non lo sia, ma io credo che quello sia una parte specifica del mondo del lavoro, su cui non possiamo regolare il resto.Ovvio anche che se un’azienda fa prodotti a bassissimo valore aggiunto, non abbia chances di sopravvivere in Italia con o senza Jobs act

Per un’azienda normale che opera bene, il dipendente e’ una risorsa e non c’e’ nessun interesse a mandarlo via. Per delle aziende malate, il lavoratore e’ un pollo da spolpare. Esatto.Se questa seconda categoria e’ la maggioranza in Italia,Sì.

Sono d’accordo che vadano imposti vincoli rigidi…NO! ma come vincoli rigidi?ma quali vincoli?? NO! NO! le “aziende malate” DEVONO CHIUDERE!

Basta con sta storia di tenere in piedi a botte di fondi pubblici aziende che non stanno sul mercato solo perchè così distribuiscono ammortizzatori sociali sotto forma di stipendi.Il lavoro lo deve avere chi produce.Il lavoro NON È UN DIRITTO.Chi cazzeggia, chi fa le pause caffè di 45 minuti, chi passa le mattine su facebook tra una sigaretta e l’altra, chi ci mette 3 giorni per due timbri che potrebbe fare in 30 secondi, chi sperpera soldi non suoi, chi pensa che dopodomani non starà tanto bene e si prenderà la malattia, chi non è in grado di occuparsi dei propri compiti organizzativi o operativi DEVE-ANDARE-A-CASA.Ed anche tutto il settore pubblico deve essere gestito in questo modo.E se non è in grado di essere gestito in questo modo dalle strutture pubbliche, che si chiudano tutte le strutture pubbliche e si appaltino le loro funzioni a enti privati, i quali se non sono in grado di raggiungere gli obiettivi devono chiudere, come sopra.Non c’è altro modo per avere un pil a livello degli altri, perchè gli altri fanno così.

Solo gli italiani potevano essere talmente idioti da rendere il lavoro un diritto, addirittura un pilastro fondante dello stato.E poi tutti a stupirsi se le cose vanno male…ricordo di aver letto un’intervista, anni fa.Ma è passato molto tempo e non sono sicuro su chi fosse l’itnervistato.Forse Andreotti, forse De Gasperi, forse lo stesso La Malfa…
insomma, la cosa che ricordo molto bene è che l’intervistato rispondeva ad una domanda riguardo proprio l’art.1, e sul fatto che il “lavoro”, in sè, sembra una cosa alquanto strana su cui fondare una nazione.In fondo non è un “principio”, non è un “valore”… è senz’altro un mezzo per raggiungere una dignità personale, per creare progresso e cultura, ma allora perchè non rivolgersi direttamente alla “dignità”, “progeresso” e “cultura”, visto che, peraltro, il “lavoro” non è nemmeno l’unico modo per ottenerli.La risposta fu che si discusse a lungo, ovviamente, anche perchè si trattava comunque dell’articolo 1, quello fondamentale.Disse che la gran parte dell’assemblea era orientata verso qualche definizione del tipo “libertà e umana giustizia”, ma che alla fine si scelse di evitare per non dare l’impressione di qualche rimando politico a GL.
alla fine su decise per qualcosa di più “innocuo” e facilmente comprensibile anche dai cittadini meno preparati.Quindi ricordati che se hai una costituzione basata sul “lavoro” (che nessuno sa esattamente cosa voglia dire…) è solo perchè i domini più fighi li avevano già registrati degli altri…Opinabile di certo! ma di certo nemmeno e’ causa dei nostri mali. Anzi, se fosse attuato e reso fattuale, le cose andrebbero assai meglio. Oggi invece l’Italia e’ una repubblica basata sulla socializzazione delle perdite private, l’interesse privato in atto pubblico e la bancarotta fraudolenta. Ed e’ questo che produce il sottosviluppo italico.Invece sì.Perchè è dire che una comunità è “fondata sul lavoro” oltre ad essere un’affermazione piuttosto vuota, come detto, è anche qualcosa che si presta alle letture più sbagliate.E proprio per queste letture errate in italia il lavoro è considerato un ammortizzatore sociale, qualcosa a cui tutti hanno diritto indipendentemente dalle reali necessità, dalle capacità personali, dai fini sociali, dalla sostenibilità economica.

Da cui la forte necessita’ di difendere i diritti dei lavoratori: questa frase non ha senso!

Qui si punta ai mercati di fascia bassa, dive si compete sul prezzo coi Paesi Emergenti. La ricerca costa tanto ed e’ rischiosa, decisamente piu’ comodo recuperare qualche punto di costo del lavoro ad ogni successiva “riforma” del mercato del lavoro, a costo zero per il datore di lavoro.

Appunto e proprio per questo c’è la forte necessità di ridurre il carico fiscale sul lavoro, incentivare la ricerca e la specializzazione.Non potrai MAI, MAI e dico proprio MAI, competere sul prezzo con la cina o il vietnam.Se punti ai mercati di fascia bassa sei morto.E allora non si può accettare che le aziende qui puntino ai mercati di fascia bassa e poi sopravvivano in stato comatoso attaccate alle macchine dei fondi pubblici.
Nè si può costringere un’azienda con una politica commerciale sbagliata a stare sul mercato a tutti i costi e a pagare stipendi a tutti i costi perchè tu pensi che il posto di lavoro in quanto tale debba essere tutelato.Questo principio genera solo fallimenti.
Se un’azienda fa scelte corrette e punta sulla ricerca e sulla specializzazione assume. E assume personale di alta qualità, che non verrà licenziato dopo quando sono finiti gli incentivi.E assume anche in zone “disagiate”, vedi in puglia dove c’è un polo delle energie rinnovabili con clienti in tutto il mondo, o in campania dove c’è un polo dell’aerospaziale coi controcazzi anche dopo che decenni di politiche idiote da roma hanno ammazzato la nostra industria aeronautica.I sindacati italiani si sono delegittimati da soli nel momento in cui hanno deciso di tutelare i lavoratori in quanto “numero” e non in quanto “risorse”.

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Tutto questo casino:Io credo che nasca tutto da uno stato d’animo della minoranza PD, riassumibile in uno slogan vetero-leghista: non si sentono più padroni a casa propria.

Questo perchè, per loro (Bersani e D’Alema su tutti, più vari dirigenti locali), il PD era la propria “casa”, oppure la propria “ditta”.
Lo consideravano una sorta di prosecuzione con altri mezzi del vecchio PCI, dove per ragioni di convenienza si erano innestati gli ex popolari della sinistra DC e dove ci si spartivano le cariche con logiche ferree, che in confronto Cencelli era un dilettante.
E in quest’ambito le primarie venivano viste come una verniciatura americaneggiante che sarebbe dovuta servire per legittimare le scelte della Nomenklatura. Un po’ come le elezioni in URSS, dove il popolo si limitava a ratificare le scelte del Comitato Centrale del PCUS (dopotutto, Bersani e D’Alema vengono da quella storia lì…).
Così avvenne infatti sia alle primarie del 2005 per il candidato premier (la nomenklatura aveva già scelto Prodi), sia alle primarie 2007 per la leadesrhip PD (Letta e Bindi furono oneste comparse, che oltretutto pescavano nello stesso bacino elettorale, danneggiandosi a vicenda e favorendo WV).
Il peccato originale di Renzi, secondo gli scissionisti, avvenne proprio durante delle elezioni primarie, quelle per il candidato sindaco di Firenze del 2009.Renzi, che era della “quota ex-PPI-Margherita”, si sarebbe dovuto ricandidare alla Provincia (che spettava a loro), lasciando il posto più ambito di Sindaco a un ex PCI-PDS-DS.
Renzi ribaltò il tavolo, sfidò la dirigenza e si candidò alle primarie. Lo fece per ambizione, perchè non voleva “mettersi in coda” (come gli suggerì qualcuno), fare un altro mandato in provincia e poi arrivare in Parlamento o in Regione verso i 40-45 anni. Non ci stava a seguire il tradizionale cursus honorum gerontocratico ex-comunista.
Da lì in poi, fu una sfida continua, che la nomenklatura non accettò mai.
Nel 2012, nei disegni della nomenklatura, si sarebbero dovute svolgere delle primarie per legittimare l’alleanza con Vendola e la candidatura di Bersani, che poi avrebbe dovuto vincere alla Camera e allearsi con Monti al Senato per diventare PresdelCons. Renzi sfidò ancora una volta la nomenklatura, andando incontro a una sconfitta sicura (era ancora poco conosciuto e nel partito non lo appoggiava nessuno). Ciononostante la nomenklatura dimostrò la sua tradizionale mancanza di coraggio e cercò di restringere la partecipazione alle primarie dei non iscritti, sapendo che Bersani era più debole in questo segmento. Questo indebolì l’immagine di Bersani e rafforzò quella di Renzi.
Poi, ci fu il disastro del 2013: la non-vittoria, lo streaming coi grillini, i 2 mesi di stallo post-voto, il disastro alle elezioni per il Pres. della Repubblica, le dimissioni di Bersani e la scialba reggenza di Epifani, novello Andropov, ultimo esponente di una nomenklatura stanca e priva di idee.
Provarono la carta Letta alla Presidenza del Consiglio, alleandosi con Monti, Verdini e Berlusconi, ma l’immobilismo proseguì, indebolendo i consensi del PD.
A quel punto avevano capito che Renzi avrebbe stravinto alle primarie per la segreteria, ma avevano bisogno di un volto nuovo per salvarsi e sopravvivere. Lo vedevano come il loro Gorbaciov, il volto giovane, l’ultima carta da giocarsi. E invece Renzi è stato il loro Eltsin, si è dimostrato coraggioso, ambizioso ai limiti della spericolatezza e ha preso il potere, nel partito e soprattutto nelle scelte dei suoi elettori, che in grandissima maggioranza lo appoggiano.
La (ormai ex) nomenklatura è sconfitta e non ha nemmeno le forze per provare un ultimo colpo di mano; l’unica cosa che può fare è provare a ostacolare le riforme di Renzi, per poi paradossalmente accusarlo per l’incapacità di approvarle. Si comportano come gli ex-comunisti nel parlamento russo di inizio anni ’90, e Renzi ha capito che l’unico modo per sopravvivere è comportarsi ancora come Eltsin, nel colpo di stato del 1993.

Ma manca un passaggio fondamentale: il Churchill di Rignano, ascendente ma non ancora assiso in Olimpo, ansioso di titoli in prima pagina, e provvisto di potente cazzimma, azzarda una polemica nientemeno che con il divo Marchionne. Il quale lo liquida cosi’: “Renzi e’ il sindaco di una piccola citta’”. Il JFK del Chianti ha in quel momento un’illuminazione: capisce chi comanda in Italia. Chi detta legge. Si mette a loro disposizione: il ragazzo ha delle potenzialita’, ma ha bisogno della grancassa di giornali e televisioni -che sono al 95% di proprieta’ di chi comanda. Il patto si consuma. Egli e’ l’uomo nuovo, il Rottamatore, il Cambiaverso, il Franklin Delano dell’Etruria, ma anche il Piccolo Scrivano Fiorentino, che mette su carta le leggi dettate dai dettalegge di cui sopra. Tutti d’accordo, la colpa e’ sempre del Sindacato. In Italia la classe dirigente e’ immacolata come la Madonna: non ha colpe. I successi sonodei capi, i fallimenti dei gufi che sindacano e contestano. Per questo loro guadagnano i milioni, e noi non guadagnamo niente: bando a false invidie sociali, SE LO MERITANO IN PIENO.

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