Usa-Russia ai ferri corti. Trump: “Improbabile che la Russia non sapesse”

“E’ certamente possibile, sebbene improbabile, che la Russia non sapesse in anticipo” dell’attacco chimico in Siria. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I rapporti tra Usa e Russia sono ai “minimi”, afferma Trump.

Militari e membri dell’intelligence Usa hanno hanno intercettato comunicazioni in cui militari siriani ed esperti chimici discutono i preparativi per l’attacco con gas sarin nei pressi di Idlib la settimana scorsa: lo ha dichiarato un alto funzionario Usa alla Cnn, precisando che le intercettazioni fanno parte di una “immediata rassegna a livello di intelligence” nelle ore successive all’attacco, con l’obiettivo di individuare la responsabilità dell’uso di armi chimiche, sfociato nella morte di decine di persone. La fonte ufficiale ha sottolineato che gli Usa non erano al corrente dell’imminente attacco, perché l’esame delle intercettazioni è stato fatto solo dopo: il volume dei materiali telefonici e di comunicazioni in generale che viene raccolto in Siria e Iraq è enorme e viene elaborato solo se un particolare evento lo richiede. Quanto al fatto che la Russia sapesse in anticipo dei piani siriani, da queste intercettazioni non emerge alcuna prova al riguardo, ha aggiunto il funzionario.

Ieri nuovo veto di Mosca a una bozza di risoluzione Onu sulla Siria: dire sì sarebbe stato legittimare il raid americano, spiega la delegazione russa. Certo, Vladimir Putin alla fine ha sciolto la riserva e ha ricevuto al Cremlino il segretario di Stato Usa Rex Tillerson, al debutto a Mosca nel suo ruolo. Tillerson, con cui peraltro ha sempre avuto un rapporto cordiale, se non di amicizia, nato quando l’americano dirigeva la ExxonMobil. “Non sono state ore passate invano”, ha sottolineato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, vecchia volpe della diplomazia internazionale,che pure era al Cremlino.

E anche Trump su questo da Washington ha concordato: “Credo sia andata abbastanza bene per Tillerson in Russia”. Mosca infatti ha registrato la volontà degli Usa di sostenere un’indagine dell’Onu in Siria per capire cosa è successo davvero a Idlib, se davvero Assad ha usato le armi chimiche contro il suo popolo.

Per Tillerson, lo ha fatto d’altra parte “in oltre 50 occasioni”. Ma e’ su questo punto che si registra la differenza maggiore. Lavrov ha letteralmente rubato la parola a Tillerson per mettere i puntini sulle ‘i’: “Noi vogliamo scoprire la verità e se i nostri partner all’Onu e all’Aja si opporranno all’indagine, vuol dire che sono loro a non volerla”.

Il nodo è sempre lui: Assad. Mosca giura che non punta nè su di lui nè su di “nessun altro” ma che, mentre con Assad c’è la possibilità di battere l’Isis, senza probabilmente no.

“Assad – ha tuonato il presidente Usa dal tubo catodico dell’amica Fox – è una persona diabolica e se Putin non fosse intervenuto ora non avremmo questi problemi”. Poi dopo l’incontro con il Jens Stoltenberg mette in campo anche la Nato – “non più obsoleta” e “baluardo della sicurezza e della pace”- per “risolvere il disastro in corso in Siria”. Una posizione muscolare che Trump sfoggia ormai da giorni e che contraddice quanto lasciato intendere prima dell’attacco chimico di Idlib. Ma, per l’appunto, le immagini dei bimbi morenti a Khan Shaykhun lo hanno spinto a “colpire duro” il regime siriano. Putin però non e’ stato da meno e ha detto senza peli sulla lingua che da quando ‘The Donald’ e’ arrivato alla Casa Bianca i rapporti con Washington non sono certo migliorati, “anzi con ogni probabilità sono peggiorati”. Come dire che si stava meglio quando c’era Barack Obama.

Putin: “Rapporti Usa-Russia peggiorati con Trump”. Poi il presidente russo vede Tillerson.Incontro fuori programma con il capo del Cremlino per il segretario di Stato, in missione a Mosca. Il presidente russo mantiene aperta la comunicazione e si dice pronto a ristabilire il coordinamento militare in Siria. Ma prima, duro scambio a distanza con il leader americano che accusa: “Assad è un animale e sostenerlo è male”. Intanto all’Onu la Russia pone un altro veto su nuova bozza di risoluzione. L’attesa giornata del chiarimento tra Russia e Stati Uniti, con la visita del segretario di Stato americano Rex Tillerson a Mosca dopo l’attacco missilistico americano in Siria, è arrivata. Una maratona serrata: tre ore e 45 minuti di colloqui con il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov e quasi due di faccia a faccia – inizialmente non in agenda – con il presidente russo Vladimir Putin. Al termine della quale si intravedono sì spiragli di dialogo, ma si confermano anche i motivi di scontro.

Usa-Russia ai ferri corti. Trump: “Improbabile che la Russia non sapesse”ultima modifica: 2017-04-13T11:40:20+02:00da bezzifer
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