Se seguissimo questa nobile morale che inorgoglisce L’Espresso e non solo dovremmo allora mettere in discussione tutti i rapporti internazionali del commercio e rompere con tutti i regimi che hanno la fortuna di possedere i più grandi giacimenti petroliferi e di gas della Terra.

I segreti del Tap: operazione Erdogas. E il Tar dà il via libera al gasdotto

Mentre l’Europa contesta il risultato del referendum in Turchia, l’Espresso svela la rete di società collegate al gasdotto che riconducono alla famiglia del presidente Erdogan. E oltre a questo, le società-cassaforte del dittatore dell’Azerbaijan, i super manager cresciuti alla corte di Putin. Ecco chi farà i soldi.

Questa inchiesta giornalistica internazionale è stata realizzata grazie alla collaborazione con colleghi stranieri che a causa della situazione politica in Turchia devono rimanere anonimi per ragioni di sicurezza e incolumità personale.
Al lavoro di analisi di migliaia di atti e documenti societari, durato più di sei mesi, ha partecipato un gruppo di ricercatori dell’organizzazione anti-corruzione Re:Common.

TUTTO COMMOVENTE GIUSTO INTERRESANTE MA! Se seguissimo questa nobile morale che inorgoglisce L’Espresso e non solo dovremmo allora mettere in discussione tutti i rapporti internazionali del commercio e rompere con tutti i regimi che hanno la fortuna di possedere i più grandi giacimenti petroliferi e di gas della Terra. Dovremmo dichiarare guerra e appropriarci del tesoro energetico in possesso di questi regimi. Ma questo è stato già fatto prima col colonialismo e recentemente con la guerra americana in Iraq e tutte le altre guerre presenti in medio oriente. Com’è evidente è sostanzialmente impossibile per cui è necessario che si abbiano rapporti che rispettino i patti economici stabiliti a prescindere.

ESPRESSOMUNAFO-20170331194551287-jpgtap, gasdotto

PER QUESTO:Occorrerebbe porsi delle domande. C’e’ necessita’ per le industrie, per gli usi domestici del gas di Baku? Abbiamo altre possibilita’ strategiche di approvvigionamento? Poi, mettendo da parte gossip su dittatorelli e altro, tentare pragmaticamente di trovare soluzioni, tipo lo spostamento sul porto di Brindisi e/o altro. Altrimenti, corriamo il rischio di discutere inutilmente, perché tutto sommato tra l’integralista Algeria, la Russia di Putin, la Libia, il Venezuela di Maduro, l’Arabia Saudita e la Nigeria c’e’ poco da scegliere.

Il cantiere del Tap in Grecia...

ORA:C’è bisogno del gas di Baku? Si, per la diversificazione degli approvigionamenti e per la loro sicurezza, altrimenti alla prossima crisi ucraina o nord-africana che ci lasceranno al freddo grideremo alla miopia e scarsa programmazione strategica…..
Altri approdi? La VIA ha dimostrato che Melendugno è il migliore, incluse le varie opzioni Brindisi. Chi dice che si può spostare l’approdo in pochi mesi mente sapendo di mentire (solo a fini elettorali): ci vogliono almeno due-tre anni per ottenere una nuova Autorizzazione Unica e poi non penso che i brindisini rimarrebbero silenziosi…..

Se seguissimo questa nobile morale che inorgoglisce L’Espresso e non solo dovremmo allora mettere in discussione tutti i rapporti internazionali del commercio e rompere con tutti i regimi che hanno la fortuna di possedere i più grandi giacimenti petroliferi e di gas della Terra.ultima modifica: 2017-04-23T09:58:46+02:00da bezzifer
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