Il leader di Confindustria Vincenzo Boccia: “Con una tassa sulle fesserie risolveremmo il problema del debito pubblico”
I nostri confindustriali non devono nè possono fare politica industriale, che spetta eventualmente al governo. Fanno le loro scelte in base alla sostenibilità economica delle loro imprese. Il problema è che manifestamente lo fanno male. Un altro vezzo di questo Paese, che sembra vederla partecipe, consiste nell’attribuire le responsabilità delle decisioni controverse ad altri piuttosto che a chi le ha prese.
Si quelli che hanno accesso ai media, qualunque “lavoro” facciano, parlano sostanzialmente in qualità di “avvocati azzeccagarbugli”, non sanno le cose ma sostengono le tesi di questo o quel gruppo di interessi e, facendo solo propaganda, sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi risultando ridicoli a tutti quelli che hanno un minimo di senso critico. Dov’è allora il problema?
Semplice: quanti sono quelli che hanno voglia di fare il proprio dovere di cittadini e interpretare con SENSO CRITICO i discorsi che gli vengono propinati? Ecco perchè, secondo me, prevalentemente si sentono dire fesserie e la più grossa è quella di non chiarire bene alla popolazione che se le cose vanno come vanno (male) è colpa soprattutto sua (che basta che senta un qualunque pifferaio che passa…)