Una soluzione a breve termine probabilmente non esiste. Molti commentatori sono muniti di bacchette magiche che si muovono in tutte le direzioni.

Come si risolve il problema degli sbarchi? Nel breve periodo non si risolve, semplicemente; nel lungo qualche proposta concreta esiste.

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A me purtroppo vengono in mente solo soluzioni non praticamente attuabili e quindi penso che il problema non sia risolvibile.

Si potrebbe cominciare a sparare, in mare, sui migranti. Se lo si fa per molto tempo e in maniera ben strutturata, in modo che nessuno arrivi più sulle coste Italiane, lo stato dei fatti dovrebbe arrivare anche ai paesi di origine, o comunque in Libia, tanto da poter rallentare in maniera importante il flusso almeno verso le nostre coste. Per me non è una soluzione accettabile (troppi bambini, troppe donne. In generale troppe persone di cui non si sa nulla).

Potremmo invadere la Libia, combattere contro decine di tribù locali, rendere sicuro il territorio. A mio parere l’esercito Italiano non ne ha le capacità. Esiste un esercito Europeo? Siamo sicuri che, per dire, quelllo Americano, anche lo ritenesse vitale, si troverebbe davanti ad un compito facile?

Mi fermo qui che ho già scritto troppo. Comunque, come dicevo, io non sono intellettivamente all’altezza di vedere una soluzione a questo problema e quindi mi comporto di conseguenza. Non ho alcun pregiudizio, non mi affido ad alcuna ideologia del novecento.

Importare decine di migliaia, se non milioni, di persone, con le loro esigenze e le loro ‘speranze’, senza un piano e senza averne le possibilità materiali, è una follia. Si rende la vita di chi accoglie e di chi emigra un vero e proprio inferno. E chiunque dica il contrario è un deficiente.

Vedendo la realtà mi sembra che esistano due maniere per “gestire” questo problema. Il primo consiste nella gestione legalizzata dei flussi cercando accordi di rimpatrio con quanti più paesi possibili, gestione dei flussi in strutture adeguate, etc… etc.. oppure…oppure quello che fanno molte nazioni vicine a noi, vale a dire fare un qualcosa che ti rende inaccettabile ma che sembra sia tollerato dalla comunità politica internazionale. Ovvio che fare quello che dice Salvini è assurdo e nemmeno lui se mai fosse al governo farebbe, semplicemente non puoi sbarcare migliaia di persone su una nazione estera presa a caso, le conseguenze sarebbero non gestibili; ma ci sono tante nazioni che semplicemente se ne fregano e nessuno dice nulla, oltre all’Ungheria o i paesi baltici c’è per esempio Malta in cui la carcerazione preventiva di una anno (se non erro) lo rende una nazione non accettabile e nessuno prende posizione su questo. Alla fine è tutto riconducibile all’incapacità dell’UE nel gestire il problema, l’unica soluzione possibile è trovare una condizione temporanea che renda l’Italia inaccessibile per gli sbarchi e tutto questo legalmente.Vero che l’accoglienza è diventata un business in tutta Italia (come si è visto) e questo complica ancora di più la cosa.Perciò penso che la questione sia risolvibile facilmente. Ci saranno ‘casini’, ci saranno risposte all’altezza dell’evoluzione sociale umana e altre meno e la situazione si risolverà, in un qualche modo, da sola. Il che vuol dire tutto o niente. O con una guerra nucleare che estingue la razza umana oppure con un ‘evoluzione’ che permetta a tutti di vivere nell’eden che considerino tale.

Noi li chiamiamo ‘migranti’ e hanno tutti la stessa faccia e lo stesso nome. In realtà sono migliaia di storie diverse che rappresentano anche centinaia, ma più probabilmente migliaia, di motivi diversi per cui si cerca di raggiungere l’Europa.Centinaia di ‘capi di stato’, più o meno dittatori dichiarati. Alcuni convinti di meritarlo per via di qualche stregoneria. Altri con ideologie più pratiche. Dal dio denaro ad uno più o meno vendicativo e che chiede ai suoi fedeli sacrifici di sangue. In Libia ci sono più di un centinaio di tribù ‘principali’. La Nigeria sono due paesi forzatamente uniti. Vogliamo iniziare a parlare di Israele? Dell’Iraq? E facciamo finta che non esista la Siria, per non complicarci troppo la vita.E la strategia a lungo respiro per risolvere la questione chi dovrebbe deciderla? O meglio, chi potrebbe deciderla, anche se volesse?

L’unico modo sarebbe davvero ‘aiutarli a casa loro’. Ma fin’ora si è rivelata ben più che un utopia. Visto che il discorso era quello di fare bonifici diretti al ‘capo di stato’ di turno e ottenere concessioni centenaria su depositi di beni naturali prontamente esportati.

In questo momento i Cinesi, in alcuni paesi Africani, stanno costruendo città e infrastrutture e fanno lavorare una parte di popolazione locale.Sembra l’esperimento più interessante. Lo fanno per interesse, chiaramente.Durerà? Porterà benefici tangibili ai paesi coinvolti? Nessuno può saperlo.Possiamo immaginare che ci vogliano comunque molti anni. Forse secoli se pensiamo che ognuno di questi paesi risolva i propri problemi interni e anche quelli esterni tramite una democrazia ‘matura’. E non penso che si abbia tutto questo tempo.

Perchè ammesso e non concesso che la tua sintesi sia efficace il problema è cosa fare di decine di migliaia di persone che ad un certo punto si trovano in mezzo al mare su bagnarole che potrebbero affondare da un momento all’altro. L’onere giuridico e morale come lo chiamate è cercare di farne morire il meno possibile. Ma nel momento in cui lo fai nasce il problema di cosa farai dopo. O, in caso non si riesca a trovare una soluzione percorribile per il dopo, cosa si può fare prima per evitare quella data situazione.Notazione a parte per questa sorta di “elogio del colonialismo”: chi lo dà il patentino di stato funzionale e democratico? In caso contrario li commissariamo e li si dà “in gestione” a qualche stato democratico per il loro bene?

Una soluzione a breve termine probabilmente non esiste. Molti commentatori sono muniti di bacchette magiche che si muovono in tutte le direzioni.ultima modifica: 2017-07-03T11:24:29+02:00da bezzifer
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