Fortunatamente, nella storia non è mai successo che i “poveri” NON si siano schierati a maggioranza a favore delle proposte dei ricchi.

A Capri gli industriali lanciano una propria agenda politica. Il presidente Boccia fissa per febbraio delle assise confederali prima delle elezioni.

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Questi signori dovrebbero dare conto delle vagonate di soldi che hanno preso con i vari aiutini che sia destra che sinistra hanno dato loro nel tempo, per poi de localizzare le loro attività in altri paesi!!!

Ne hanno avuti abbastanza con le inutili de contribuzioni di Renzi e Padoan, spero che Confindustria ora faccia solo il suo mestiere e non politica attiva come in occasione del referendum, quando pronostico’ il crollo del sistema Italia in caso di sconfitta del suo politico preferito.

Questi imprenditori sono incontentabili. E’ dal 2010, dopo la crisi del debito greco, che si adotta una politica economica che pretende di risolvere la crisi da domanda affrontandola dal lato dell’offerta.
Avrò scritto un centinaio di volte che il prof. Paolo Leon (da poco scomparso) lo riteneva un errore. Ecco uno dei miei commenti qua:

“Il governo di Csx, avendo consiglieri economici neo-liberisti, continua nell’errore (segnalato fin dal 2013 dall’ormai compianto prof. Leon) di affrontare la crisi economica, che è una crisi da domanda, dal lato sbagliato, quello dell’offerta. E si appresta a regalare altri miliardi agli imprenditori, come ha fatto negli ultimi 4 anni. Come dovrebbe essere noto, per avere più occupazione strutturale occorre che il Pil aumenti più del 2% annuo. Sarebbe meglio, perciò, mettere i soldi dove più facilmente si tramutano in crescita: (a) in investimenti pubblici mirati (in base al moltiplicatore, all’innovatività e al loro livello di sostituzione delle importazioni); e (b) in tasca ai poveri, ad altissima propensione al consumo (condizione scarsamente soddisfatta con gli 80€/mese, che infatti anziché in consumi si sono tradotti almeno per metà in risparmio)”.
http://www.huffingtonpost.it/…/verso-la-manovra-i…/

Neppure il padre del liberismo, Adam Smith, aveva molta fiducia negli imprenditori (ancor meno come leader politici), che egli considerava “un ordine di uomini il cui interesse non è mai esattamente uguale a quello del pubblico e che, generalmente, ha interesse a ingannare e anche a opprimere il pubblico, come in effetti ha fatto in numerose occasioni”.
Purtroppo, come dimostrano prima Berlusconi in Italia ed ora Trump negli USA, le vie delle candidature e dei successi elettorali per milioni di elettori sono imperscrutabili e portano a conclusioni diverse.

Mi viene in mente un vecchio detto: “Chi non testa, ha (abbia) gambe”. In Italia, in generale, mi sembra che siamo carenti sia del’una che dell’altra cosa. Ossia, se per “testa” intendo il primato tecnologico, mi sembra che siamo primi al mondo in pochissimi (se non nessuno) settori, ragione per cui non riusciamo a competere con i Paesi dove questo aspetto dell’economia (la tecnologia) è molto più progredita rispetto alla nostra. Se per “gambe” intendo la capacità produttiva in volumi, ritengo che sotto questo aspetto (quantità) di sicuro non abbiamo nessun primato a livello mondiale. Se il tutto, è “condito” da una classe politica “povera povera” che pensa solo alla poltrona e al tornaconto personale ed immediato, beh …, a confronto di Xi Jinping il quale al congresso del partito comunista cinese fa programmi da qui al 2049, direi che ……. siamo destinati ad arretrare di un posto all’anno nelle classifiche mondiali del PIL. Ora infatti i nostri politici hanno deciso di fare il G74; li sicuramente ci potremo essere!

Da anni gli industriali, gli industria listi, governano l’Italia fossero della Confindustria o parastatali o statali. I politici …, non vengono direttamente dai Coltivatori diretti ed anche questi come gli operai delle fabbriche sentono che il loro ambiente operativo deve necessariamente essere industrioso, produttivo, fecondo, benevolo.
Il miracolo economico si può innestare su forze di lavoro giovani, non su pensionati. Con la piramide demografica che abbiamo dobbiamo centellinare le nostre energie affinché l’azienda Italia abbia un ruolo riconosciuto come necessario nel mondo concorrenziale. Occorre che l’Italia diventi un organo vitale del corpo planetario.
Con questo disegno riusciamo veramente a rompere la sfiducia reciproca? La corruzione realizzativa? La concorrenza scoordinante? Le gelosie di protagonismo? Il desiderio nascosto di autoimporsi?
L’orchestrazione industriale armonizzata da Confindustria è gradita a rockettari in rottamazione, a cantautori disgregati a partita IVA, …!
Simuliamo la salvezza collettiva, mentre dissimuliamo le vittime. E’ la legge scenografica dell’ostentazione del bello e della eliminazione od occultamento del brutto necessario.Partecipiamo tutti come protagonisti, antagonisti, deuteragonisti, comparse,…. Viva anche la partecipazione degli inconsapevoli…Finché c’è vita il nostro spettacolo andrà avanti!

PS: La confindustria è una cosa talmente seria che una volta gli Agnelli erano i signori di questa organizzazione adesso Marchionne capo del principale gruppo industriale privato del paese li reputa talmente inutili da non doverci neanche buttare soldi per l’iscrizione. Sono cifre che per la Fiat sono spiccioli e che la Fiat spende ugualmente in altri modi con attività lobbistiche che giudica utili nel suo interesse, ma non l’iscrizione alla confindustria

Fortunatamente, nella storia non è mai successo che i “poveri” NON si siano schierati a maggioranza a favore delle proposte dei ricchi.ultima modifica: 2017-10-23T09:58:30+02:00da bezzifer
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