Complimenti,anche se limitato,mi è stato utile per capire come le persone ragionano prima del voto…e francamente sono rimasto sconcertato prendere ancora una volta coscienza del fatto,che il voto di ognuno,almeno della maggioranza delle persone che qui si sono espresse,non rispecchia nessuna FIDUCIA nel Voto e in coloro che stiamo per Votare,lo si fa’ per tanti motivi,i piu’ futili,ma nessuno crede fino in fondo in quello per cui votera’e nella forza del Voto.Il voto espressione di Democrazia,se così è,la nostra Democrazia è Debole,ha Fallito,abbiamo perso ogni speranza.

Per il 4 marzo che dice il meteo? di Alessandro Grigoli.

Risultati immagini per «Mah. Ma per il 4 marzo che dice il meteo?»

Nel week-end, per gioco, ho chiesto ai miei contatti di Fb per chi avrebbero votato e soprattutto perché.

Per gioco, ma anche per capire un po’ alcune cose.

Ovviamente il panel non era e non poteva essere rappresentativo non dico dell’elettorato italiano, ma nemmeno della “sinistra”, ci mancherebbe. Semplicemente sono le persone con cui il misterioso algoritmo di Zuckerberg mi fa interagire. La maggior parte sono tra i miei contatti da molti anni – sto su Fb da una decina – altri (pochi) sono più recenti. Altri non sono neppure tra i miei “amici”, ma seguono la mia pagina o – sempre per l’algoritmo di cui sopra – le cose che scrivo gli capitano tra i piedi.

Da un punto di vista meramente numerico, la mia “filter bubble” risulta così composta, quanto a intenzioni di voto (grazie mille a Debora Trevisi per aver tirato le somme di centinaia di commenti e averli resi graficamente):

Schermata 2018-01-22 alle 13.18.31

Non è un risultato strano: interagisco soprattutto con elettori della sinistra più o meno radicale, seguono quasi alla pari persone che votano Pd e M5S. Notevole il numero di indecisi, e forse questo è l’unico dato non lontano da un valore reale.

Ma, come dicevo, la parte più interessante dell’esperimento sono le motivazioni addotte per spiegare il proprio voto.

Anche qui – ovvio – nulla di statistico. Soltanto un viaggio dentro gli umori, le convinzioni, le perplessità, le speranze e le delusioni di una fetta di elettori parziale e tendenzialmente di sinistra. Ho provato a raggruppare – per area – quelle che mi parevano più significative. Mi sembra una lettura istruttiva e, qualche volta, pure divertente.

Attorno a Liberi e Uguali
(“Certo che votare per una moneta romena…”)

«Leu perché sono di sinistra io. Spero anche loro».
«LeU perché potrebbe avere la parvenza di qualcosa di sinistra».
«LeU, turandomi il naso».
«Pensavo leu malgrado leu ma non so».
«Liberi e Uguali: credo sia l’ultima possibilità di veder rinascere una sinistra seria in Italia».
«Leu. Triste però».
«Leu perché è la prima coalizione di sinistra oggi in Italia».
«LeU se trovo la forza. Sennò a sto giro passo».
«LeU, se metterà un freno alle esternazioni e al rimpianto per il Pd che fu (da parte di Rossi, Bersani e D’Alema)».
«Voterò non senza parecchia fatica LIBERI E UGUALI. Non tanto per #Grasso, quanto per #Fratoianni che stimo tantissimo».
«LeU sperando nella lenta ma progressiva costruzione di un soggetto politico della sinistra democratica».
«LeU. Perchè il PD non lo voterò mai più: essendo un insegnante non posso dimenticare».
«Liberi e uguali, sperando che vadano bene e non si smembrino il giorno dopo le elezioni».
«LeU è l’unica cosa di sinistra rimasta, comprese tutte le peggiori contraddizioni ed inconcludenze della sinistra, ma almeno è gente pulita e libera da collusioni ed affarismi personali».
«Liberi e Uguali perché non ho mai votato il centrodestra e Casini dal 1994, mentre i 5 Stelle mi appaiono come una nebulosa e quello che si vede non mi piace. Il Pd di Renzi è ancora troppo succube del suo progetto che è fallito. Non ho mai votato così a sinistra (ma questa lista è di sinistra moderata). Non sono entusiasta ma non ho alternative, mi pare».
«Per ora LeU, che mi sembra la cosa più dignitosa nata a sinistra negli ultimi vent’anni. Anche se ogni singola intervista di D’Alema, Rossi o Bersani è una goccia di veleno in più per farmi cambiare idea. Speriamo comincino a stare un po’ più zitti…»
«Se mi arriva la scheda elettorale e se c’è il simbolo di LeU, mi rassegnerò a votare LeU. Altrimenti non voto».
«Provo a farla breve: Liberi e uguali perché mi ritengo socialdemocratico».
«Al 98% LeU al 2% scheda bianca, facendo però una fatica bestiale perché io D’alema e i suoi boys li conosco bene e li disprezzo».
«Al momento sono propenso a votare LeU con tanti mal di pancia, vedremo a ridosso del 4 marzo. Ho sempre in tasca l’opzione della scheda nulla o bianca, tutti gli altri manco morto»
«Leu. Per spostare il baricentro a sinistra. Sono una ex Pd. Voterò con entusiasmo? No…».
«LeU, sperando che si dia sempre più spazio a nuove figure e meno ai D’Alema e Rossi. Apprezzabile lo sforzo di PaP ma è la solita linea velleitaria di sinistra di movimento che parla a se stessa».
«Leu anche se tante cose di questo progetto elettorale (e basta?) mi fanno arrabbiare. Ma non è detto. Attendo la presentazione delle liste. No manuale Cencelli di sinistra».
«Pur con tutti i difetti, LeU dà rappresentanza ai miei valori di uguaglianza e giustizia sociale».
«Liberi e uguali, con scarsa convinzione e solo per ripiego (non reggo Renzi e non sopporto il sentore di “populismo” di sinistra di Potere al popolo)».
«Probabilmente LeU, ma senza convinzione. Sarei tentato anche di andare al mare, ma ai primi di marzo non è stagione».
«LeU: PD invotabile (per le leggi sul lavoro, le alleanze, Casini a Bologna). M5S non si capisce cosa voglia fare da grande. LeU ha un garante come Grasso, che stimo, ed è alternativo al Pd».
«Voterò LeU, ma i dubbi anziché diminuire, col passare del tempo aumentano».
«Molto indecisa, forse LeU, ma solo perché credo sia l’ultimo treno».
«Leu o astensione. Non necessariamente nell’ordine. Certo che votare per una moneta romena…».

Attorno a Potere al popolo
(“Non è un voto utile ma almeno è dilettevole”)

«Potere al Popolo come alternativa alla scheda bianca, per una sorta di autocommiserazione».
«Avrei votato volentieri LeU, ma qui a Roma si allea con Zingaretti. Potere al Popolo mi fa abbondantemente ridere, quindi lo voterò convinto».
«Più Potere al Popolo che LeU; anche se il nome mi fa venire l’orticaria».
«Credo Potere al Popolo: mi piace il modo in cui stanno lavorando, almeno dalle mie parti. E poi perché temo non mi riesca di votare gli ex Pd di LeU. Poi magari cambio idea».
«Potere al popolo per cercare di rifondare una sinistra in questo paese che sia di lotta e non asservita al capitale».
«Potere al Popolo senza nessuna convinzione. Salvo candidature di gente che conosco personalmente in LeU, ma ugualmente senza alcuna convinzione. Non escludo, tuttavia, di annullare la scheda in costanza di improvvisi, ma non imprevedibili, problemi gastroenterici».
«Fino ad un mese fa pensavo all’astensione ora Potere al popolo».
«Per conto mio Potere al Popolo. È una ventata di aria nuova basata su un programma coerente. Il movimento può decollare».
«#poterealpopolo l’unica lista VERAMENTE di SINISTRA e che siamo sicuri non inciucerà con il PD».
«Sono iscritto a Possibile, ma voterò Potere al Popolo, perchè l’operazione con LeU mi pare molto di ceto politico e poco di contenuti e perchè credo che serva portare proposte di cambiamento radicale nelle istituzioni (oltre che fuori)».
«Potere al Popolo, ché rappresenta l’unica speranza di poter ridare dignità alla parola SINISTRA».
«Potere al Popolo, perché ha un programma che condivido pienamente ed ha iniziato un percorso aperto. E soprattutto i candidati vengono scelti dalla base, non nel chiuso di quattro stanze».
«PaP, tra mille dubbi. Ma sono un’insegnante di matematica e perciò non posso astenermi».
«Non so se mi fa più vomitare il Pd o quella costola che fa finta di opporvisi. Potere al Popolo i meno peggio, resta da capire se continuare con il filone del menopeggismo».
«Quando ho saputo che i ragazzi dell’Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo di Napoli hanno lanciato questa folle idea della lista Potere al Popolo non ho avuto nessun dubbio, anzi sono rimasto entusiasta perché conosco il loro valore e impegno sul territorio, fra la gente e per la gente!».
«Ho smesso di turarmi il naso. Quindi voto Potere al Popolo. Significa sprecare il voto? Non importa, il cosiddetto voto utile mi crea problemi di coscienza insuperabili. Se devo andare in analisi, lo faccio per qualcosa di serio, non per il pagliaccio di Renzi».
«Ho sempre vissuto con sofferenza il momento elettorale – solo i referendum mi hanno visto andare alle urne con convinzione – perché non credo al sistema della delega, ma andrò e voterò Potere al popolo, più con una prospettiva futura per il dopo elezioni e fregandomene di quanto prenderanno».
«Potere al popolo, c’è un disperato bisogno di rappresentanza dei ceti abbandonati all’ininfluenza e alla disperazione. “La rivolta è la reazione di chi non è ascoltato” (cit.)».
«PaP (i giovani) alla Camera, LeU (gli anziani) al Senato»
«Al momento penso PaP, che non è un voto utile ma almeno dilettevole».

Attorno al Movimento 5 Stelle
(“Muoia Sansone con tutti i filistei”)

«M5s: gli altri hanno fallito, tutti».
«Siccome i padri e i nonni hanno abbondantemente avuto l’occasione e l’hanno sprecata e/o mal utilizzata a fini personali è giunta l’ora di dare una possibilità ai figli, di metterli alla prova e di non avere paura di loro. 5 stelle la mia scelta».
«M5S. Unica alternativa alla deregulation morale e culturale degli ultimi 30 anni».
«Probabilmente M5S – credo che sia l’ultima possibilità per cambiare la cultura politica italiana e quindi di incidere e invertire la cultura mafiosa degli italiani».
«Varrebbe la pena m5s solo perché Berlusconi ne parla male e anche Renzi. Per me è come un endorsement».
«M5S, ma con il cuore a Potere al Popolo».
«Dopo aver sentito Renzi e Berlusconi sicuramente m5s, per dispetto».
«Voterò M5S nonostante le mille contraddizioni interne, che vivo sulla pelle essendo attivista. Ovviamente mi piacerebbe un clima politico migliore e più competitivo, ma la triade Renzi-Berlu-Salvini mi farebbe votare anche Casapound se non ci fosse altro».
«5 stelle… Non mi fanno impazzire, anzi… Ma è necessario rompere il sistema delinquenziale tuttora in essere».
«M5S, con la differenza che nel 2013 era una speranza, nel 2018 soltanto (anche se decisamente) il meno peggio».
«LeU ha come leader uno che avrebbe dato un premio a B per la lotta alla mafia e che medita alleanze col PD a macchia di leopardo. Il PD è invotabile per la svolta renziana a dx e per la puzza di muffa. M5S ritengo sia unica scelta possibile!».
«Ho votato scheda bianca dalla bicamerale fino al 2013 dove ho votato Ingroia. Ora tocca ai 5S. Se mi è consentito: escludendo PaP per gli altri mi augurerei il meteorite».
«M5S Ci vuole una grande botta per tutti coloro i quali si ritengono eterni detentori del potere politico italiano. Un tuffo nella polvere li sveglierà?».
«M5S. Motivo: sono Leninista».
«M5S. Curiosità mista a speranza che diano una svolta al modo di fare politica. Mi incuriosisce la possibilità che LEU sia orienti versi una convergenza con il M5S. Rafforza in me la convinzione che questo movimento possa dialogare con una sinistra seria. Non sono convinto che LEU lo sia, ma rispetto al pd già è qualcosa».
«M5s. Ancora inesperti alle poltrone».
«M5S perché abbiamo bisogno di una scossa, di un cambiamento di mentalità politica e di gente che provenga dalla vita comune, ma di buon senso e buona volontà!».
«M5S, unica reale alternativa di sistema e quindi sola svolta possibile (con tutti i limiti e difetti). Tutto il resto solite mascherate, rimescolamento di carte, operazioni di palazzo, foglie di fico e finta riverginazione elettorale».
«5 stelle per mancanza di alternative. Sopratutto se Liberi e uguali candida qualche impiastro».
«Voterò il M5S perché lo ritengo un partito rivoluzionario, una sorta di partito bolscevico. Un partito con diverse anime ma con un comune obiettivo: mandarli tutti a casa».
«M5Stelle… ma ieri ho firmato ai banchetti di LeU e PaP perché tutti possano avere una possibilitá. Ho spuntato il programma di PaP e M5stelle: ho scoperto che su una ventina di punti programmatici solo 2 sono PARZIALMEMTE diversi…».
«Forse il meno peggio è il M5S, ma mi sono rotto di votare i meno peggio!».
«Muoia Sansone con tutti i filistei: M5S».

Attorno al Partito Democratico
(“Ma se ci dovesse essere un Casini resto a letto”)

«Pd per le cose fatte per la squadra di governo e per non tornare pericolosamente indietro».
«Pd per debito di riconoscenza; è stato un governo attento verso i disabili e io non dimentico».
«Pd, what else? Con rispetto per gli altri e’ l’unico che forse puo arginare la destra».
«PD, con preferenza a MEB, ovunque si candidi».
«PD. L’unico argine alle destre e al populismo».
«PD, sperando in Gentiloni come premier».
«PD perché ritengo che questo partito, in questo momento storico, sia l’unico baluardo possibile contro altri mivimenti e partiti che rappresentano un serio pericolo per la democrazia».
«PD. Con tutti i suoi limiti e difetti, l’unica forza politica con una classe dirigente in grado di reggere il timone».
«Voterò PD, sperando che sia indicato come premier Gentiloni. Non sono più tesserato».
« È una campagna dolorosa. Non credo di averne mai viste di così basso livello, almeno non ricordo. Credo PD… credo».
«Se non esistessero 5 stelle e Lega voterei Leu. Ma siccome esistono voterò PD».
«PD, perché il resto è senza senso (con la speranza che si arrivi in fretta agli Stati Uniti d’Europa)».
«Io voto PD. Certo Renzi non mi ha convinto ma il resto è peggio. E poi i segretari passano….per me il PD resta. La base resta. I giovani democratici restano»
«Voterò Pd.. è e rimane il MIO partito… i segretari passano le idee mie sono le stesse..fare anche poco ma almeno provare a migliorare una società ed un Paese che sicuramente non è stato Renzi in tre anni».
«Pd. Per il motivo più semplice: gli ultimi 3 governi ci hanno portato fuori dalla crisi, c’è più occupazione, hanno tramutato in legge diritti civili che aspettavano di essere riconosciuti da 20 anni almeno. E in più è europeista e il meno lideristico su piazza».
«PD se mi piacerà il candidato del mio collegio. Se ci dovesse essere un Casini resto a letto».

Attorno a + Europa
(“Direttamente da Londra”)

«Penso di votare per Emma Bonino, soprattutto dopo che ha raggiunto l’accordo col Pd».
«+Europa, stimo la Bonino e ci voglio credere ancora una volta. Peccato per l’apparentamento col Pd…».
«Bonino. La sfida non è tanto tra la destra e la sinistra, bensì tra Stati Uniti d’Europa e tra i sovranismi ed i fantasmi del passato».
«Le pochissime volte che ho votato senza turarmi il naso, vergognarmi o pentirmi, sono state quelle in cui ho votato Radicale. Oggi l’unica cosa in cui mi sembra possibile riconoscersi alla luce del sole IMVHO è Più Europa con Emma Bonino».
«+Europa, Radicali. Mi sembrano gli unici a cui frega qualcosa delle libertà individuali e dell’Europa federale. Gli unici che hanno una visione un po’ più ampia del cortile di casa».
«Europa Radicali. Possiamo dire che i grandi diritti di questi paesi non siano venuti che grazie alla loro presenza».
«+Europa con Emma Bonino. Mai piú convintamente che questa volta. Direttamente da Londra».
«+Europa, la Bonino… perché? Ho più paura degli antivaccinisti, neonazisti, razzisti “prima gli italiani” e brexiteers vari che di un “jobs act 2″».
«Bonino. Se non raggiunge il 3 per cento è un voto che va al PD. Non mi piace Renzi ma il mio campo è il centrosinistra»

Attorno all’indecisione
(“Scomodando Montale”)

«A sinistra ci sono due accrocchi elettorali, LeU e Potere al Popolo. Voterò uno dei due schieramenti tirando a sorte e turandomi per l’ennesima volta il naso!».
«LeU o Pap, probabilmente, anche se cerco di tacitare quella vocina che mi invita a starmene a casa. Non mi sono mai trovata in questa situazione di totale disamore per la politica».
«Certo che come sigle stiamo messi bene tra Leu(cemia?) e PaP(test?)».
«PD o Bonino, dipende da come mi sveglio. Così almeno non ci scorderemo dei diritti e si farà anche l’ultimo tassello, lo Ius Soli. Un voto anti-fascista».
«Sono in dubbio tra astensione, LeU e Potere al Popolo. Deciderò all’ultimo. Di sicuro sarà un voto senza coinvolgimento, se andrò alle urne. E se ci andrò, sarà solo per avere la coscienza a posto visto che ci sarà un triste trionfo delle destre».
«Sto cercando di capire come evitare Salvini e CasaPound al governo, perché tutto il resto è meglio».
«Incerto fra PD (fra le tre possibili vincenti l’opzione migliore, pur con tutti i suoi limiti), +Europa (c’è bisogno delle battaglie civili laiche dei Radicali) e LeU (c’è sicuramente bisogno di più sinistra)».
«Indeciso tra LeU e PaP. Speravo D’Alema non si candidasse per poter votare LeU, l’ha fatto e questo fa pendere la mia bilancia altrove».
«Vorrei non consegnare questo paese alla destra più becera degli ultimi vent’anni. Peccato che chi sta dall’altra parte non mi rappresenti in nulla. Proverò a informarmi su Potere al Popolo e poi deciderò».
«In bilico tra LEU e astensione: credevo in un progetto che tentasse di dare rappresentanza alle istanze di sinistra senza atteggiamenti velleitari, mi ritrovo con un partito egemonizzato da ex PD a cui interessano solo i voti drenati dal PD. È questa sensazione purtroppo cresce ogni giorno di più».
«Indecisa tra LeU, che mi sono più vicini idealmente, e i Radicali per l’impegno e la correttezza e perché Emma Bonino merita un riconoscimento».
«Ho sempre votato a sinistra ma in questi ultimi anni turandomi il naso più volte. Per motivi fin troppo evidenti non voterò mai m5s, lega, berlusconi ecc. Resta ben poco purtroppo, con ogni probabilità Pd oppure LeU».
«Non lo so. Sono personalmente nella condizione di scegliere tra due schieramenti, in ogni caso perdenti: Pd o LeU».
«Ancora indecisa tra astensione e quel che rimane di una sinistra non PD».
«Lacerata fra LeU e Pd, perchè in entrambi sono candidate persone che conosco di persona e stimo».
«Bonino o LeU, scelte un filo più democratiche della scheda annullata, che mi tenta comunque».
«Non lo so. Il partito comunista dei lavoratori mi sembra troppo moderato. C’è qualcosa più a sinistra?».
«Il cuore dice Potere al Popolo. La logica del “voto utile” dice M5S. Non so ancora quale prevarrà».
«Sono un papà separato, e quindi non posso più votare a sinistra. Voterò chi si impegnerà a risolvere la condizione di milioni di papà separati e dei loro bambini, fosse pure Salvini».
«Ancora non lo so, diciamo che al momento mi esprimo scomodando Montale: “Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”».

Attorno a bianche, nulle e astensione
(“L’Intercity per Reggio ci mette 14 ore”)

«Annullerò la scheda, perchè non sono riuscito a distinguere il male minore».
«Oggi dico scheda bianca. Perché ho solidi principi di sinistra».
«Mi astengo. Sempre ma proprio sempre votato. PCI e suoi derivati».
«Sarà la mia prima astensione. Avrei votato Liberi e uguali ma l’appoggio al Pd nel Lazio me lo ha fatto escludere in maniera definitiva ed irrimediabile».
«Io spero che non mi arrivi il pacchetto per votare, cosí ho una buona scusa per non farlo. Sembra brutto?».
«Per votare, dovrei farmi 14 ore di Intercitydemmerda Roma-Reggio Calabria nel giro di 48 ore e, dato il panorama, non ne vale la pena».
«Ad ora… scelgo di non scegliere (sono di sinistra). Sono in estrema difficoltà, tanto che, per la prima volta in assoluto, sto pensando di annullare le schede».
«Forse per la prima volta in 34 anni salterò il turno. Sono nauseato».
«Non mi sento rapprasentato da nessuno nemmeno lontanamente e nel mio piccolo non voglio delegare. Non mi si venga a parlare del voto utile, di sicuro lotterò come ho sempre fatto a sinistra».
«Ad oggi a malincuore annullerei la scheda votando uno fra i 2 miei giocatori preferiti delle squadre per cui tifo: Theodore, playmaker dell’Olimpia Milano, o Dybala».
«Vorrei votare Grasso ma non mi convince, li percepisco come sinistra disfattista, stanno facendo lo stesso errore degli ultimi anni ovvero focalizzare lo scontro sulla persona, in questo caso Renzi. Voterò scheda bianca o farò astensione».
«Sto a casa. Anzi, vado fuori, così trascino la family e non votano, sennò quelli vanno!».
«Scheda bianca. Perché, io che sono di sinistra, non trovo nessuno, nella mia parte, affidabile».
«Io scriverò sulla scheda POWER TO THE CRYPTO. Le cryptovalute saranno il comunismo (ma anche capitalismo) del XXI secolo. Addio poteri centrali, banconote FIAT, politica nazionale, banche, ecc. Le crypto saranno il vero power to the people. Il sogno digitale di ogni sessantottino».
«Io annullo, meglio dell’astensione. Voto Landini».
«Annullerò le schede. Io sono iscritta a Possibile e voterei volentieri alcuni validi candidati. Mi rifiuto però di dare potere a MdP e non mi strappo i capelli per Grasso e Boldrini. Tanto, comunque vada, vincerà la destra (Centrodestra vero/Pd/M5S) e lo farà senza il mio voto».
«Scheda bianca/nulla (dopo un anno abbondante di militanza in Sinistra Italiana e uscita alla fine di novembre)».
«Mah. Ma per il 4 marzo che dice il meteo?»

Complimenti,anche se limitato,mi è stato utile per capire come le persone ragionano prima del voto…e francamente sono rimasto sconcertato prendere ancora una volta coscienza del fatto,che il voto di ognuno,almeno della maggioranza delle persone che qui si sono espresse,non rispecchia nessuna FIDUCIA nel Voto e in coloro che stiamo per Votare,lo si fa’ per tanti motivi,i piu’ futili,ma nessuno crede fino in fondo in quello per cui votera’e nella forza del Voto.Il voto espressione di Democrazia,se così è,la nostra Democrazia è Debole,ha Fallito,abbiamo perso ogni speranza.ultima modifica: 2018-01-23T18:24:06+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share