E’ ora di capirlo: siamo nella Terza Repubblica.Mi pare un’esortazione/invito ad inchinarsi davanti al Sapere di Davide Casaleggio. Con tutto il rispetto mi sembra un invito al suicidio politico collettivo. L’idea di essere governato da una piattaforma digitale mi terrorizza e mi fa ribrezzo. Poi, come dico sempre, ognuno è padrone del proprio cervello.

E’ ora di capirlo: siamo nella Terza Repubblica.Le urne dicono che il Movimento 5 Stelle ha vinto, la storia dice invece che ha stravinto le elezioni. Il significato politico della vittoria a 5 Stelle va ben oltre il pur clamoroso risultato numerico. Se il vecchio sistema politico non lo comprenderà in fretta si troverà davanti a due opzioni: ritardare il cambiamento per poi collassare definitivamente alla prossima tornata elettorale, oppure adeguarsi alla volontà popolare e assecondare il nuovo corso. In queste consultazioni i vecchi partiti non sembrano volerlo capire e non resta che sperare in Mattarella.

Risultati immagini per La Terza Repubblica non è ancora nata, purtroppo.Ecco. E invece cosa ha perso Repubblica?
“Stando a Giovanni Valentini, che cito solo perché è stato direttore dell’Espresso, niente. Io me lo auguro che non abbia perso niente. Però io a differenza di Valentini penso che lui fece un grande Espresso. Ed è al suo Espresso che mi sono ispirato in alcune cose”. In questo numero dell’Espresso:

https://issuu.com/bitnik/docs/l_espresso__dom__09_lug_2017__-_tom

si anticipavano i temi di oggi ; un Macron da “18 Brumaio globale” che detta la linea a Gentiloni persino alla Merkel e forse a Trump sulla guerra in Siria.E poi la proposta per l’Italia di una Quinta Repubblica (oltre a Cerno ne parla spesso Il Foglio) con un semipresidenzialismo alla Francese per superare il vetusto Settennato. C’é da riflettere …C’è anche da citare le fonti delle citazioni. Da dove è tratto il brano tra virgolette?

Ora caro estensore del articolo, come si diceva un tempo, quello della prima e unica repubblica dal 1948, parlamentare, che ben conosciamo, M5S è oggi il partito di maggioranza relativa, come lo fu la DC sino al 1989.
E come quella, per governare, dovrà allearsi con qualche altro soggetto politico che sommi i suoi seggi a quelli pur cospicui dei pentastellati.

Trovo francamente sbagliato scimmiottare nei nominalismi, che sono anche sostanza e in questo caso pesante, esperienze di stati esteri: la Francia per il numerate affibbiato alla Repubblica, dimentichi del fatto che quei numeri progressivi sottendono ad oggi cinque differenti architetture costituzionali, gli USA per il roboante titolo di governatori improvvisamente accostato ai nostri più semplici presidenti di regione, dimentichi del fatto che lì gli stati sono federali, ciascuno con una costituzione e i poteri di quei governatori sono infinitamente più pesanti di quelli dei nostri presidenti regionali.
Per finire col concetto tutto british di premier, assolutamente irriconoscibile nel primus Inter pares che è il nostro presidente del consiglio.

Prima Repubblica quindi, con i suoi riti che proprio in queste ore vediamo dispiegarsi, simpatico immaginarsi una (bella, diciamolo) signora come la Caselli come Lara Croft nelle jungle nere del Palazzo.

Non si illuda quindi che un partito di maggioranza relativa costretto al compromesso (che poi in questa penisola è l’unico modo di fare storia e politica dai tempi dei Cesari) possa rivoluzionare questo Paese.
Mi pare anzi che con una buona dose di sano pragmatismo abbiano deposto l’apriscatole ed impugnato la penna, come è giusto che sia.

Potrebbe essere loro il futuro solo se, andando in tempi brevi a nuove elezioni /spareggio con la becera destra trimurti le vincessero facendo scattare, con la mostruosa legge elettorale vigente, la soglia del 40 per cento, a cui già oggi la trim urti mummia-ruspista-sguaiatona è già pericolosamente vicinissima..

E last but not least, in cauda venenum, ma a Lei questo Casaleggio II, le sue teorie sulla democrazia digitale che sono miele per tutti i Putin del mondo, e sono tanti, La convince senza se e senza ma?

Il M5S non ha stravinto nè vinto. Se si fosse verificato uno di questi due eventi, non sarebbe stata eletta -con i voti dei Cinquestelle- alla seconda carica dello Stato la sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati (e chi più ne ha, più ne metta) riconosciuta come amica e confidente di Silvio Berlusconi alla quale Di Maio le ha chiesto : “Posso darle del tu ?”. Quindi, anche Di Maio vuole instaurare un rapporto amichevole con gli amici di Berlusconi con il quale lui non intende avere alcuna intesa politica, pena il fallimento del movimento di cui ne è il leader.

Il M5S potrà dire di aver vinto e/o stravinto le elezioni solo quando e se sarà in grado di formare un governo senza lacci e lacciuoli con “un sistema fallito, contro le sue classi dirigenti figlie ed artefici di questa deriva, contro un modo vorace e corrotto di gestire il potere, contro gli ultimi anni d’inciuci perenni decisi nei corridoi, contro le ipocrisie che reggono il rapporto tra potere e media e potentati economici”.

In quel sistema fallito va anche messa la Lega di Salvini, figlia dei figli di Bossi, dei Belsito, dei diamanti in Tasmania, delle banche fallite, ecc.

La Terza Repubblica non è ancora nata, purtroppo.

E’ ora di capirlo: siamo nella Terza Repubblica.Mi pare un’esortazione/invito ad inchinarsi davanti al Sapere di Davide Casaleggio. Con tutto il rispetto mi sembra un invito al suicidio politico collettivo. L’idea di essere governato da una piattaforma digitale mi terrorizza e mi fa ribrezzo. Poi, come dico sempre, ognuno è padrone del proprio cervello.ultima modifica: 2018-04-20T11:34:30+02:00da bezzifer
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