Ho paura che Renzi voglia stare fuori un giro e lasciar cuocere nel loro brodo disfattista la sua opposizione interna come ha fatto coi grillini. Si suicideranno da soli. Però a me e agli statisti europei, specialmente in questa difficile fase storica, mancherà moltissimo.

Tutte queste tattiche saranno senz altro più produttive .. ma per la gente che sta vivendo momenti di incertezza e paura .. una presa di posizione chiara e netta sarebbe stata un iniezione di fiducia e coraggio per andare avanti .. non sempre i tatticismi pagano .. molti si stanno stancando.

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ECCO LA MIA SINTESI. Renzi e il discorso non letto all’Assemblea Pd: «Loro ci fanno una figuraccia. Martina? Parole modeste» Niente intervento dell’ex presidente del Consiglio dopo la tregua: «Loro ci fanno una figuraccia»

Alle dieci e mezzo del mattino Matteo Renzi è in auto verso l’ Ergife e dice a chi lo chiama: «Questi vogliono ancora la conta, andranno sotto. Contenti loro…». Poco più tardi l’ ex segretario arriva a destinazione e parla con i suoi: «Non capisco il perché di questa impuntatura di Martina. È incomprensibile». «Si è impuntato anche Orlando», gli dice Rosato. «Vabbé — replica lui — però non possiamo fare una figura del cavolo scannandoci tra di noi oggi. A me non interessa rompere per essere poi additato come responsabile della rottura. Facciamo l’ ennesimo gesto di buona volontà». Il fedelissimo Giovannelli, l’ uomo dei numeri, gli fa vedere la situazione: se Renzi volesse andare alla conta per eleggere Guerini segretario o per ottenere il congresso subito, avrebbe 104 voti di margine.

Ma alla conta l’ ex premier non ci vuole andare. All’ Ergife, con Martina, Orlando, Fassino e Franceschini, Renzi fa un discorso chiaro. Sono le 11.40. «Noi abbiamo i numeri, che volete fare?», dice. Lotti fa vedere a tutti i presenti le cifre. Inequivocabili. Poi Renzi mette sul tavolo il suo discorso. Se non c’ è la tregua lo farà, dice dopo quell’ incontro agli emissari dei suoi avversari interni: «E dirò chi voleva l’ accordo con i “grillozzi” e perché io l’ ho bloccato. Racconterò gli errori del 2017, come quello di Zanda che ha stoppato la legge sui vitalizi di Richetti. O racconterò dei collegi persi male, per esempio Ferrara… E dirò a Emiliano: se ti piace il contratto il tuo posto non è qui ma 2 chilometri più a sud dove c’ è un gazebo della Lega». Martina a quel punto opta per un compromesso. «Chissà perché Franceschini – commenta poi con i suoi Renzi – gli ha fatto credere che ce la poteva fare, salvo poi votare per la mediazione perché non sopporta stare in minoranza».

Gli avversari di Renzi accettano quindi il compromesso, l’ ex segretario fa sapere che è contento, ma poi con i suoi commenta così: «Hanno fatto una figuraccia, hanno detto di sì a quello a cui prima avevano detto di no. E ora devono anche fare buon viso a cattivo gioco». Comincia l’ Assemblea, Renzi non applaude mai Martina. Poi rivolto agli amici dice: «Avete sentito i brusii in sala quando parlava? Si è portato una cinquantina di persone ad applaudirlo ma non sono servite. Un discorso modesto».

Poi se ne va. Di nuovo in auto: «È sabato, c’ è il sole, vado al mare». Tanto, quello che voleva ottenere lo ha ottenuto. Si è visto che ha la maggioranza perché la mediazione è stata approvata, anche se, ammette lui stesso con il giglio magico, «la base si è spaccata perché puntava alla resa dei conti, e anche qualcuno dei nostri ha votato no. Comunque, l’ idea del congresso è passata e gli altri sono andati sotto». E Renzi ha ottenuto un altro risultato. Lo fa notare maliziosamente Fioroni: «Le sue dimissioni non sono state ratificate dall’ Assemblea». Ora però l’ ex segretario dovrà studiare le mosse future. Chi, come Gentiloni, si sta spendendo con discrezione per Zingaretti, vorrebbe che Renzi fosse della partita. L’ ex premier ha visto il governatore del Lazio qualche giorno fa ma non ha chiarito la questione.

«Vedremo», continua a ripetere anche ai suoi che gli chiedono lumi sul futuro. Chi lo avversa ma lo conosce bene, come Cuperlo, teme che «voglia fare del Pd un partito macroniano». E a sentire il suo fedelissimo Faraone – che dice che «in Italia le forze che fanno capo al Ppe e al Pse stanno entrambe all’ opposizione, e perciò in questo quadro si apre uno spazio politico nuovo» – si fa fatica a escluderlo.

Ho paura che Renzi voglia stare fuori un giro e lasciar cuocere nel loro brodo disfattista la sua opposizione interna come ha fatto coi grillini. Si suicideranno da soli. Però a me e agli statisti europei, specialmente in questa difficile fase storica, mancherà moltissimo.ultima modifica: 2018-05-20T12:45:57+02:00da bezzifer
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