Io non sono un giornalista o un politico ma un semplice cittadino con una cultura media ed una capacità di giudicare. Quello che ADESSO dicono in tanti lo avevo già capito. I casi sono due: o io sono più intelligente di questi opinionisti oppure c’è da preoccuparsi per la LORO intelligenza. Naturalmente si possono anche aggiungere altre possibilità.

Il ravvedimento operoso dell’informazione

Dare la colpa del disastro al popolo per come ha votato non ha logica. Il mea culpa lo devono fare i grandi giornali che per vent’anni hanno lisciato la bestia. Il ruolo della stampa riformista indicato da Sergio Fabbrini e le parole vere di Paolo Mieli.

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Viene la stagione delle tasse da pagare, e inizia a ronzare nella testa, tarlo di primavera, anche il Grillo parlante che pensavamo di aver schiacciato sul muro: stai attento, che se sbagli poi ti tocca fare il Ravvedimento Operoso. Odioso come la medicina di Pinocchio, ma indispensabile per guarire, rimettere le cose in piedi e la testa a posto. Parliamo dell’Italia, e del ravvedimento operoso che qualche pezzo del suo sistema informativo bacato sta (forse) iniziando a considerare. Perché molto del disastro populista alligna lì. Ma dar tutta la colpa al popolo, è illogico. Dare la colpa alle élite in fuga da se stesse è già meglio, ma non basta. L’esame di coscienza lo deve fare la grande informazione. Che dovrebbe essere, anche, il canale di comunicazione tra élite e cittadini. E invece ha passato vent’anni a lisciare il pelo della bestia per il suo verso, senza comunicare un bel niente, se non l’eco confusa che veniva dal basso.

Domenica scorsa, sul Sole 24 Ore, il politologo Sergio Fabbrini ha spiegato che lo stallo post 4 marzo è dovuto “al fallimento di una precisa strategia politica. Ovvero all’idea che basta cambiare i politici per cambiare la politica”. E che “si sarebbe dovuto prevenire quello stallo attraverso una riforma elettorale in grado di dare vita, con il doppio turno, ad una maggioranza elettorale”. (Tra parentesi, il giorno dopo la stessa cosa ha scritto Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera: “Penso che una legge elettorale a doppio turno sia davvero il sistema migliore per il nostro paese”). Non è avvenuto, ma il ravvedimento operoso che Fabbrini indica non è una nuova legge, bensì una presa di coscienza più ampia. Le riforme hanno perso perché “la strategia dell’anti-Casta è stata formidabilmente promossa da giornalisti e opinionisti dei principali quotidiani nazionali e reti televisive”. Solo che in Italia la battaglia contro la Casta, iniziata da due giornalisti bestseller del Corriere, è divenuta, secondo Fabbrini “la strategia intorno a cui si è aggregata una pluralità di interessi… ha consentito di incrementare le vendite dei quotidiani, di alzare gli indici di ascolto delle trasmissioni televisive, di soddisfare il narcisismo di accademici o esponenti dell’establishment”. Di contro, è completamente mancato il ruolo propositivo, di idee, della stampa.

Le riforme politiche complesse, spiega il politologo, hanno bisogno di essere preparate con una adeguata formazione dell’opinione pubblica in cui “le élite (politiche e d’opinione) riconoscono un interesse nazionale e si impegnano per costruire il consenso su di esso tra i cittadini”. In Italia politici e informazione hanno toppato, puntando su un “modello alternativo di formazione delle opinioni dal basso (il bubble up model)”. Tradotto per i semplici: la politica ha inseguito temi populisti, gonfiati ad arte dai giornali. Così si è aperto il precipizio, ma da lì dovrebbe cominciare anche il ravvedimento. La scorsa settimana, durante la presentazione a Roma del libro di Alessandro Barbano “Troppi diritti. L’Italia tradita dalla libertà”, Paolo Mieli ha detto in proposito alcune cose importanti, che non sono state colte col dovuto rilievo, sulla responsabilità dei giornali, “compresi quelli da ALTRI diretti in questa fase lunga che dura ormai da 25-30 anni”. Il mancato ruolo di riflessione e guida. “Le responsabilità sono enormi – ha detto – e sono a) di non aver capito per tempo b) di aver pensato che alcuni fenomeni si potessero assecondare perché tanto poi…”. Si è fatto “grosso modo lo stesso errore che fecero le classi dirigenti nel 1922-1925. Pensavamo ma sì, lasciamo che la società civile si esprima, e poi ci penseremo noi che siamo forti, potenti, e con le idee chiare a ricondurre questi movimenti alla ragione. Neanche per sogno”. E’ l’ora del ravvedimento operoso.

ORA MI RIVOLGO CARI COMPAGNI CHE AVETE VOTATO 5 STELLE.PROVIAMO A CAPIRCI: Di Maio e Salvini scrivono 29 punti del contratto. Un contratto è un contratto e chi recede da esso paga una penale. Alcuni amici di rete pentastellati mi scrivono che è meraviglioso, si sa, le stelle creano sempre una magia ancestrale. Mi scrivono che c’è il reddito di cittadinanza (loro cavallo di battaglia) che, c’è c’è c’è tutto quello scritto nel programma a 5stelle e mi invitano a rileggerlo. Rileggo e non trovo un punto dove gli asili “gratis” sono solo per italiani. Non trovo nessun punto sulla Flax tax (non so come si scrive) di Savini e nonostante ciò hanno firmato. TROVO GIUSTO PUNTARE I PIEDI IN EUROPA ma, è contraddittorio il metodo. Una rivoluzione ha i suoi costi economici e culturali, nel senso che, bisogna abbattere il capitalismo in ogni sua forma per attuare ciò che i due hanno scritto e sottoscritto. QUINDI: per mettere in pratica il reddito di cittadinanza servono 17,5 miliardi all’anno (l’equivalente delle nostre spese militari), ma, nel programma 5stalle non trovo nessun riferimento in tal senso, nel senso che, continueranno a spendere 17,5 miliardi in armamenti. Alcuni punti (dei 29) mi piacciono e li condivido (non sono miope) ma gli asili gratis per solo italiani mi basta per farmi girare le palle. Tecnicamente le stelle “cadenti” si sono vendute in modo schifoso al leghista Salvini, persona del dio PO, il quale, ha pensato bene di fare un cuneo fiscale che privilegia i ricchi e penalizza le piccole e piccolissime aziende su cui si basa la nostra economia. TECNICAMENTE: più guadagni e meno paghi. IL SUD: il M5S ha fatto il pieno di voti al sud e nel contratto non esiste una voce seria e costruttiva di rilancio economico, solo la vaga promessa del reddito di cittadinanza, irrealizzabile se non con una scelta radicale delle spese militari (come specificato sopra). TECNICAMENTE: dobbiamo trovare soldi per i potenziali evasori che si creeranno con la flax tax di Salvini e finanziare il reddito di cittadinanza di Di Maio. Per il primo è facile, per il secondo è un incubo, ma ha firmato il contratto…!!! Il nord sarà sempre più ricco e il sud sempre legato all’assistenzialismo per i prossimi due anni. Il reddito di cittadinanza partirebbe dal 2019 e saranno i poveri a pagarlo, i ricchi elettori di Salvini verranno premiati da una evasione fiscale legalizzata, i quali, non frega un cazzo di pagare il reddito di cittadinanza a persone che nella loro vita non hanno mai visto un SERIO programma di sviluppo economico-sociale. REDDITO DI CITTADINANZA: Ammesso che viene messo in pratica ti viene ritirato se per tre volte rinunci ad una proposta di lavoro…ES: io mi rifiuto di accettare un posto di lavoro che mi catapulta da Trieste a Palermo che, mi costerebbe quasi tutto lo stipendio e quindi vengo escluso. Non è certamente uno stimolo ma, rientra nella sfera del ricatto. Io con patologia cardiovascolare, mai potrei accettare una proposta che mi costringe ad allontanarmi dal mio centro di assistenza medica, se dovessi accettare, dovrei cambiare e ricominciare da zero il rapporto sanitario che ogni regione possiede. CARI COMPAGNI CHE AVETE VOTATO 5 STELLE, AVETE FATTO UN GRAN CASINO MENTALE ED EGOISTICO…

Io non sono un giornalista o un politico ma un semplice cittadino con una cultura media ed una capacità di giudicare. Quello che ADESSO dicono in tanti lo avevo già capito. I casi sono due: o io sono più intelligente di questi opinionisti oppure c’è da preoccuparsi per la LORO intelligenza. Naturalmente si possono anche aggiungere altre possibilità.ultima modifica: 2018-05-20T10:45:38+02:00da bezzifer
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