Congresso Pd, Carlo Calenda appoggia Marco Minniti. ORA ci saranno i soliti interventi dei grillini. Costoro hanno incominciato a insultare, a offendere, a diffamare, a gridare fin dal famigerato Vaffaday. E continuano a farlo…non appena si sussurra la parola PD, si scatenano. Si ispirano al famoso detto di Goebbels, i fatti veri non contano, contano le menzogne, purché ripetute fino alla nausea.

Sono tutti terrorizzati dal fatto che Renzi annunci la sua candidatura alle primarie,TRANQUILLI CODARDI NON LO FARA. Li sconvolgerebbe tutti quanti, almeno nei loro piani. Una accozzaglia di EX COMUNISTI vedrebbe una marea di moderati , anche NON PD, votare in massa Renzi …dai Matteo, fai lo scherzetto, ahahahahah Bravo Minniti vai avanti e non raccattare i residuati bellici del 3% quelli che hanno segato le gambe al partito per dimostrare che solo loro rappresentano la sinistra, ergo la sinistra in italia stà al 3%? furbi no.Condivido quello che ha detto dal palco Katia Tarasconi . Tutta la vecchia dirigenza QUELLI PRIMA DI RENZI fuori. Si riparte dai valori, dalle idee, e non dalle persone.

Risultati immagini per Sono tutti terrorizzati dal fatto che Renzi annunci la sua candidatura alle primarie

E ALLORA SCRIVONO QUESTE ASSURDITÀ:LE PORCATE DEL PD E DI RENZI

La definizione di “porcata” si attaglia alle arti del potere. La prima porcata fu la bicamerale di D’Alema e Berlusconi per fondare la repubblica presidenziale ma l’indecente impunibilità pretesa da Berlusconi e la disapprovazione del Quirinale e di Prodi ne decretarono la fine, a pesci in faccia, dopo 15 mesi, che servirono solo a eludere il conflitto di interessi, come ha ammesso l’ineffabile Walter Veltroni. La seconda porcata, risultato della bicamerale, fu la caduta del governo Prodi sostituito dall’usurpatore D’Alema che, per salvare il caimano confezionò la legge definita “sul giusto processo” in attesa di farlo tornare a Palazzo Chigi. La terza porcata del dentista Calderoli che confezionò la legge elettorale, cassata dalla corte costituzionale, definita appunto porcata, che non impedì la vittoria per 24000 voti del centro sinistra per il secondo governo di Prodi.
La quarta porcata di Veltroni e la “vocazione maggioritaria” che si attagliava con la porcata di Calderoli per far cadere il secondo governo di Prodi, provocare le elezioni anticipate, e restituire Palazzo Chigi a Berlusconi che aveva urgente bisogno del “lodo Alfano” per schivare il processo Mills. L’effetto successivo e scellerato doveva essere l’elezione del caimano a Presidente della Repubblica grazie alla maggioranza che aveva ottenuto, anche al senato, per la mancata desistenza del PD con la sinistra, perpetrata da Walter Veltroni, consapevole che il settennato di Napolitano sarebbe finito prima del termine della legislatura. Ma Napolitano decise che il suo successore doveva essere eletto dal nuovo Parlamento!La quinta porcata è stata organizzata dai 101, quasi tutti renziani, che non hanno votato Prodi per il Quirinale, reo di aver battuto Berlusconi padrino di Renzi. La sesta porcata è l’Italicum di Renzi per aggirare, con il ballottaggio, la truffa del “premio di maggioranza” di Calderoli e con la settima porcata, l’ignorante riforma della costituzione, poteva realizzare una maggioranza assoluta in parlamento, seppure minoritaria nel Paese. La prevaricante maggioranza doveva consentire di nominare il presidente della repubblica ed attuare l’involuzione autoritaria ed eversiva delle istituzioni programmata dalla P2! , ancora viva, e ha i suoi eredi nel “renzismo” e gli accordi del Nazareno lo dimostrano in “perfetta sintonia” con il caimano.
Le porcate hanno avuto lo stesso scopo: la repubblica presidenziale, ispirata dalla P2, e l’involuzione autoritaria. Il piduismo “renziano” è l’ostinato tentativo di “rottamare” la democrazia.
LA ROTTAMAZIONE È LA NUOVA VERSIONE DELLA FAMOSA FRASE DEL GATTOPARDO DI TOMMASI DI LAMPEDUSA: “SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COM’È, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI”.
Infatti, ha concepito la ottava porcata, Rosatellum, che doveva permettere, alle destre unite, oltre il 40% e il premio di maggioranza mentre lui sfasciava il PD e la sinistra!
Nefandezza fallita! e ora Renzi Il “rottamatore”, in verità, non ha rottamato nessuno, perché i “cavalli di razza” si erano già rovinati ed esclusi spontaneamente. In effetti, la discesa in campo di Matteo Renzi da Firenze aveva solo lo scopo di sfasciare il PD e la sinistra. Un lavoro perfettamente riuscito!Una specie di 007, della P2! o della P1, ma in questo caso l’agente segreto, alias Renzi , non doveva sventare pericoli per l’umanità e far trionfare la giustizia e i buoni ma salvare la destra, il caimano e l’illegalità dei “farabutti” e ora rimane in attesa di “congiungersi” con Berlusconi. Da ex DS faccio presente che Renzi fa schifo!
Il PD deve fare la fine della DC. Impossibile che una “associazione per delinquere” possa rappresentare ancora gli ideali della sinistra riconoscibili e perduti con Berlinguer e Pertini.

Prendo in prestito una frase tratta dal gattopardo…”Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”…… è la sintesi della politica che ha attraversato la storia di questo paese, in fondo, da sempre ….non solo del pd. Vogliamo parlare della politica di oggi? Che dire……il solito cambiiamento a chiacchiere….Il condono fiscale…….rivisto si….ma si farà…il carcere per gli evasori……..rimandato a tempo indeterminato……abusivismo edilizio…difeso a spada tratta…..smaltimento rifiuti…..ancora a carico degli inceneritori del nord….Stipendio dei parlamentari……esattamente come prima…….vitalizi parlamentari……..destinati ad essere ripristinati con sentenze.Riforma pensioni…….si ma con riduzioni fino al 30%…..

…poteri continuare ma oggi sono ho tempo………Insomma …il “cambiamento” assomiglia sempre più a quello del passato…..si riduce insomma al solito giro di poltrone……da destinare, come sempre, agli amici degli amici……..Il vero cambiamento lo avete bocciato il 4/11/2016 proposto da RENZI.

Aggiungo:Prima di parlare in modo dispregiativo di “tutta” la DC dovreste studiare la storia recente, dal dopo guerra in poi, e allora vi rendereste conto che, tra luci e anche ombre, la DC, con uomini come De Gasperi, Moro, La Pira, di livello intellettuale e morale infinitamente superiore a questi di adesso, ha prima evitato una seconda guerra civile, ha riportato l’ Italia nel novero dei Paesi occidentali liberi e più sviluppati e ci ha portato ad essere il quarto Paese più industrializzato del mondo. Poi abbiamo deciso di buttare l’ acqua sporca con tutto il bambino, anzi di buttare il bambino e di tenerci l’ acqua sporca ed ora ci ritroviamo con questi quì! Faremo una bella fine, senza dubbio.

PS: Aggiungo per questi coglioni denigratori (scusate il termine ma non ho trovato di meglio per descriverli) consiglio di leggersi in bel articolo. https://nuovoeutile.it/meccanismo-del-discredito/ ,lo so che consultate solo il sacro BLOG. Per questo vi riporto qualche passaggio.

DISINFORMAZIONE E MANIPOLAZIONE. La disinformazione esiste da sempre. Le tecniche di manipolazione esistono da sempre. Disinformare è facile, e screditare è facilissimo. Nel (lontano, nel mondo del web) 2012 ho raccolto e descritto 27 modi per insultare e diffondere discredito in rete. Continuano a funzionare tutti alla perfezione, come hanno sempre funzionato. Non è questo il punto, oggi.
Il punto è che il meccanismo del discredito è diventato pervasivo perché è facilissimo da attivare. Non si inceppa mai. Si espande come una muffa su un formaggio avariato e sembra impossibile da interrompere. Vediamo per quali motivi.

FACILE FACILE. Il meccanismo del discredito è facilissimo da attivare. si prende una caratteristica dell’antagonista, la si deforma  e la si usa per etichettarlo con un marchio indelebile. Il Guardian elenca alcuni esempi trumpiani. Non è difficile trovarne molti nostrani, e analoghi.

DA STEREOTIPO A STIGMA. Non è nemmeno indispensabile che la caratteristica screditante sia scomoda o controversa. Basta incorniciarla come spiega Lakoff in uno stereotipo negativo, trasformandola così in uno stigma. Dico “politico” ma evoco casta corrotta, dico “donna” ma evoco megera o sgualdrina, dico “intellettuale” ma evoco presuntuoso nullafacente, dico “imprenditore” ma evoco tiranno, dico “giornalista” ma evoco pennivendolo, dico “anziano” ma evoco rincoglionito, dico “giovane” ma evoco incompetente, dico “migrante” ma evoco… qui non c’è che l’imbarazzo della scelta.

UN MECCANISMO INARRESTABILE. Il meccanismo del discredito non si inceppa mai. Contrastare una narrazione screditante non fa che darle più forza. Contrapporle una narrazione non screditante non fa che darle uguale legittimità. Ignorare una narrazione screditante non fa che sottolineare la (colpevole?) impotenza di chi è screditato.

SPIRITO DEL TEMPO. Il meccanismo del discredito si espande e sembra impossibile da interrompere. Screditare è più facile che argomentare, ed è un’opzione non solo obbligata ma vincente quando non si hanno buoni argomenti. È una scelta congruente con la semplificazione e la velocità dei nuovi media, e la loro orizzontalità: chiunque può screditare chiunque, e che ci vuole?
Corrisponde allo spirito rancoroso del tempo e lo gratifica, riduce l’ansia da complessità, attiva le emozioni (rabbia, paura) più forti e primordiali. Funziona benissimo, sempre, e questo fa sì che venga replicato e replicato.

VORACITÀ E NEMESI. L’unica consolazione è che il meccanismo del discredito è così vorace da contenere in sé la propria nemesi: quanto tutto sarà screditato, non resterà che screditare chi scredita, fino a quando l’intera struttura narrativa non collasserà su se stessa.
Forse allora, finalmente, si potrà ricominciare a costruire mappe, e narrazioni, che abbiano un minimo di senso e aiutino a orientarci nella complessità dei territori che dobbiamo percorrere.
Questo articolo esce anche su internazionale.it 

BUONA LETTURA COGLIONI.

Congresso Pd, Carlo Calenda appoggia Marco Minniti. ORA ci saranno i soliti interventi dei grillini. Costoro hanno incominciato a insultare, a offendere, a diffamare, a gridare fin dal famigerato Vaffaday. E continuano a farlo…non appena si sussurra la parola PD, si scatenano. Si ispirano al famoso detto di Goebbels, i fatti veri non contano, contano le menzogne, purché ripetute fino alla nausea.ultima modifica: 2018-11-18T13:02:50+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share