Alleanza Pd-M5s? Dico no, senza giochi di parole

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SULL’IDEA DELL’ALLEANZA PD-M5S NON GIOCHI DI PAROLE MA SCHIETTEZZA

In un convegno di Italianieuropei, Gianni Cuperlo,  di cui ho sempre riconosciuto l’intelligenza e lo spessore, anche quando non ne ho condiviso le valutazioni, ha riproposto una lettura a mio avviso profondamente errata della natura del M5S e di come verso il M5S dovrebbe atteggiarsi il Pd.

Secondo Cuperlo, Lega e M5S non sono la stessa cosa, e il Pd dovrebbe prefiggersi di  “disarticolare” l’attuale maggioranza di governo.
Con la stima di cui dicevo poc’anzi, vorrei invitare CUPERLO a non nascondersi dietro a dei giri di parole su una questione fondamentale.

Si privilegi la schiettezza.
Andando al sodo, Cuperlo ci sta dicendo che il Pd ha sbagliato a non allearsi con il M5S dopo le elezioni del 4 marzo. E che deve sentirsi in colpa per il fatto che Di Maio e Salvini governano insieme. E infine che il Pd dovrebbe prepararsi a governare con i grillini dopo averli staccati dai leghisti.

Personalmente, NON CONDIVIDO questa analisi. PENSO che il Pd debba, con buone proposte e comportamenti adeguati, puntare a sottrarre elettori al M5S, non a stringerci accordi. PENSO che M5S e Lega siano, per quanto diversi, ugualmente dannosi.

E PENSO che invece di domandarsi come mai questa maggioranza è nata, ci si dovrebbe domandare come si possa il più velocemente possibile far comprendere a una grossa fetta di italiani che essa è pericolosa e che non merita alcuna fiducia.

Cuperlo dice che bisogna dialogare con il M5S.
Bettini ( uomo forte della mozione di Zingaretti ) sostiene che Lega e M5S non sono la stessa cosa. Tradotto dal politichese: con Di Maio si può dialogare.
Dopo le smentite poco convinte, Cuperlo, che sostiene Zingaretti, ribadisce: bisogna dividere il M5S dalla Lega e portarlo dalla nostra parte.
Lo stesso Zingaretti scrive una lettera per assicurarsi il sostegno alle primarie dei fuoriusciti di LeU. Che tutti i giorni, da Bersani a Speranza, chiede l’alleanza con Di Maio. Ma per Zingaretti è il vecchio gruppo dirigente a pubblicare fake news per delegittimarlo. Vecchio gruppo dirigente che, da Franceschini e Gentiloni, è quasi tutto con lui. Di Zingaretti non c’è da fidarsi.

SENTITO CIO Non mi spaventa l’improvvisazione del Governo. Non temo l’impennata del consenso populista né la propaganda battagliera di alcuni Ministri.
Non mi impaurisco per il gigantesco spettro che si sta aggirando per l’Europa né perché si approccerà una campagna elettorale così delicata in un solo mese. Non mi spaventa la prospettiva che il PD affronti il disagio ed il risentimento delle masse.

Non critico il principale partito di opposizione per la lentezza e la fatica con cui tenta di ripartire verso nuovi orizzonti, verso le utopie dei pensieri lunghi.
Non mi terrorizza chi bada alle poltrone prima ancora che alla linea politica.
Non mi preoccupa l’ingombrante figura che aleggia sul partito: il principale leader del centro-sinistra per la dirompenza con cui è arrivato, con cui ha esercitato il ruolo e per i risultati che ha ottenuto, si è chiamato fuori. Va rispettata questa decisione.
Non vengo intimorito dal fatto che viene tutt’ora descritto come il dominus di una situazione caotica, indefinita ed indefinibile, generata soltanto in parte dalla volontà di non fondare una sua corrente personalistica (per fortuna).

In questa situazione il problema è caratterizzato dall’apatia che sta guidando il congresso e che echeggia in modo terribilmente sinistro.

Dunque confrontiamoci senza timori ma usciamo dall’ossessione di Renzi e consegniamo con orgoglio il suo operato al giudizio storico.Basta con l’acredine nei confronti!  Mai come oggi è fondamentale squarciare il velo di apatia prendendo una posizione. Io ho scelto la schiettezza e la determinazione di Roberto Giachetti.

Alleanza Pd-M5s? Dico no, senza giochi di paroleultima modifica: 2018-12-17T19:29:10+01:00da bezzifer
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