Ora serve una coalizione europeista coesa.E’ assolutamente necessario un Pd unito senza sbavature

Risultati immagini per Ora serve una coalizione europeista coesa.

Caro Pd, i problemi da risolvere mediaticamente sono:

1) mettere ordine al nostro interno perché diamo la sensazione ai nostri votanti che dopo la scelta del segretario continuerà il casino, ed a quelli che non ci hanno più votato che probabilmente avevano ragione sulla nostra rissosità interna produttrice di confusione. Per non parlare delle critiche all’idea di Calenda, invece di proporre un tavolo di discussione per renderla migliore e compatibile con le diverse sensibilità progressiste.

2)Sbugiardare il terzetto “bluffpatico” Conte-Di Maio-Salvini che si è seduto al tavolo da poker con il “popolo” : la funzione di bari sostanziali nelle mani dei due ministri, “con puntate e rilanci”, il violinista classico, compare dei bari, Conte che ha detto “ok passo, siete forti” e gli italiani che hanno abboccato non vedendo il bluff. Delle promesse elettorali c’è solo traccia, né poteva essere diversamente vista la situazione dei conti pubblici e le regole europee, per non parlare delle clausole di salvaguardia, ma oltre il 50% del popolo votante ha ignorato e sembra tuttora ignorare queste realtà, sperando nell’elisir di “buona vita”.

3) Sentire dire da Di Battista che la democrazia rappresentativa è obsoleta e che Di Maio e Toninelli sono i migliori ministri della Repubblica, vedere girare Salvini con il giubbotto della polizia, pensando forse ad una “nuova milizia”, essere orgoglioso del vergognoso caso Diciotti, ed accettare il baciamano di uno sventurato napoletano – al posto della Boschi avrei evitato anche di dargli la mano per i suoi rapporti con la destra italiana ed europea, e per certe sue azioni ed affermazioni antiumanitarie -, notare che molti Cinque Stelle ridono spesso in televisione non so perché, ascoltare “le cose” che dice Di Maio, il quale ama ripetere “ voglio dire una cosa” e poi scandisce ipotesi economiche profetiche da asilo infantile, verificare quindi l’evidente mediocrità, in molti casi sub-mediocrità, di parlamentari, di gente che è entrata in politica non sapendo che fare – fenomeno che in parte, anche se minore, riguarda pure noi – , ascoltare Conte che inveisce contro l’Europa in maniera saccente modificando l’atteggiamento che sembrava meno imprudente e meno irrazionale di quello dei due “ improvvisati immediati”, usando un neologismo rutelliano, generano depressione ed irritabilità e vanno quindi pubblicamente contestati.

Purtroppo le soluzioni dipendono dalla qualità della comunicazione e dell’azione parlamentare all’interno della stessa. Nelle televisioni non c’è molto spazio, i giornali sono poco letti, i soldi per soluzioni alternative ci mancano anche perché aver condiviso la cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti è stata una scelta qualunquistica surreale dannosa che si è aggiunta alla disaffezione dei nostri iscritti e dei nostri votanti, al di là del contributo derivante dalla destinazione del 2×1000. Nel contempo l’attività parlamentare sembra rivolta alla tutela dei singoli orticelli. Ci restano la rete e le piazze sulle quali deve puntare un partito unito proponendo una coalizione politica coesa fra democratici veri ed europeisti attraverso un’organizzazione senza sbavature e senza palesi contrasti interni, ed arando gli effimeri orticelli! Altrimenti il nostro futuro e quello del paese saranno compromessi. Perché fronteggiare la recessione ed invertire il senso di marcia con questa banda di musicanti senza orecchio sarà impossibile. E raccoglierne i cocci e rimetterli insieme sarà una missione quasi impossibile in tempi brevi. È necessario quindi che la nostra coalizione europeista sia maggioranza relativa a maggio nel paese per tentare, in questa legislatura, l’inizio di un nuovo corso nel quale aggregare chi davvero è democratico ed europeista, pur se eletto nei Cinque Stelle e in Forza Italia. E continuare a dire che chi ha sparato contro Renzi ed il Pd deve restare fuori è infantile. Perché se siamo a questo punto è colpa certamente anche nostra. Chi storce il naso di fronte a questa ipotesi di lavoro, non entusiasmante per me, ma necessaria, non ha una visione lucida della gravità esistenziale nella quale siamo immersi e del pericolo mediatico finanziario di nuove elezioni.

Purtroppo il mantenimento di questo governo, le frizioni con l’UE – che non essendo politica ha bisogno anche di un governo italiano credibile e qualificato per essere migliorata e resa efficace – possono essere l’origine tellurica per l’apertura di una voragine politico economica in danno del nostro paese e forse della stessa Europa. È utile ricordare che questo governo è stato ignorato dal nuovo patto franco-tedesco, i sottoscrittori del quale hanno dichiarato di essere i garanti della pace in Europa! Fra tendenze anseatiche dell’Europa Nord Occidentale ed ascendenze imperiali originali di Aquisgrana è evidente che l’asse franco tedesco, in maniera carliana, vuole controllare l’Europa in funzione di zone di influenza. Il Nord ed il Centro Nord alla Germania, ed il Sud Ovest ed il Mediterraneo alla Francia, con supervisione dell’Africa possibile. Al di là di un eventuale ritorno dell’Inghilterra che giocherà prevalentemente da sola nel rispetto degli interessi angloamericani e della loro influenza nei paesi non europei di origine o di passata dominazione britannica.

La parte orientale post-comunista ed il Sud Est restano punti interrogativi sgraditi ai più. Mentre la certezza che l’Italia, pur essendo il secondo paese manifatturiero d’Europa e culturalmente europeista storica, da Roma civilizzatrice a Spinelli, non è considerata gestore politico all’altezza dall’asse franco-tedesco è purtroppo evidente. Certezza che questo governo consolida con atteggiamenti isolazionisti e con la sua evidente fragilità culturale, cercando alleanze reazionarie e con le sue prevalenti incompetenze individuali. Che poi oggi i gialloverdi abbiano un consenso politico sondaggistico del 60% dei votanti, con Salvini corteggiato dal duo Berlusconi Meloni per altre soluzioni destrorse, è da ascriversi all’ignorante fenomenologia popul- qualunquista, endemica nella mediocrità, che da noi, in termini di voti validi, è oggi maggioranza assoluta. Anche perché in essa si inseriscono segmenti sociali obiettivamente disperati, povertà sostanziali e soggetti ingenuamente speranzosi di un cambiamento che vanno ad aumentare la percentuale dei suoi votanti. Il tutto in un quadro elettorale che vede, comunque, l’astensione spesso maggioranza relativa, assoluta in alcuni casi. Di questa incresciosa e triste realtà, caro Pd, è bene ridirlo, siamo responsabili anche noi attraverso una serie di errori strategici ed operativi che è inutile ripetere.

Ora serve una coalizione europeista coesa.E’ assolutamente necessario un Pd unito senza sbavatureultima modifica: 2019-01-30T09:32:45+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share