Di Maio sente che sta per crollargli in testa il soffitto. Alle europee arriverà, forse, al 25 per cento (più probabile il 20), e sarà l’inizio della fine. Quando Salvini deciderà, si andrà a nuove elezioni. Governo di centrodestra con i 5 stelle all’opposizione, a sbraitare. Ma con la certezza di non rivedere mai più un posto di governo.

Alla Casaleggio, dove non hanno mai saputo fare politica (e come potrebbero?), l’unica mossa a cui hanno saputo pensare è il ritorno alle origini: No tav e a qualsiasi altra cosa (compresa la chiusura domenicale dei negozi). Richiamato in servizio Di Battista, uno che ha l’intelligenza politica di un bambino di sei anni e che alla sua età, e padre di famiglia, gioca ancora a fare il Che Guevara dei social network.

E la nazionalizzazione di tutto: caos sull’autostrada Brennero, e Toninelli proclama, la nazionalizziamo (ma è già pubblica). Questi sono dei talebani in salsa bulgara: se mi si blocca lo scarico di casa, nazionalizzano anche il mio cesso.

E non vogliono capire che l‘Italia (vedi Milano) è in una fase che ha voglia di fare, non di stare ferma. Purtroppo, non hanno idee, sono nemici delle imprese, vorrebbero un Iri immenso che copre tutto, con uno dei loro idioti sperimentati a capo dell’industria e determinato a assumere tutta l’Italia (problema occupazione finalmente risolto).

In un momento difficile per l’economia, sanno proporre solo misure assistenziali. L’idea di dare uno stipendio a chiunque e per il solo fatto che esiste è una follia che entrerà nei libri di storia.

Ma questo è il Movimento, non è mai stato altro. Il nulla condito con la classe dirigente più ridicola che mai si sia vista in un paese.

In sostanza, non sono la soluzione, ma il problema. Problema che verrà risolto mandandoli per l’eternità all’opposizione, dove si spegneranno in santa pace.

Entro quando? Prima dell’estate.

Poi toccherà a Salvini, un altro che stiamo a idee zero. Ma almeno si cambia gioco.