Renzi silente e «leale», ma i comitati civici lavorano a pieno ritmo

Il prossimo evento nazionale sarà, a giugno, sulle fake news. Già, perché se l’ex premier e leader del Pd Matteo Renzi è silente (e quando non è silente professa lealtà al nuovo segretario Nicola Zingaretti), l’input impartito ai comitati civici “Ritorno al futuro” lanciati all’ultima edizione della Leopolda è quello di intensificare il lavoro. E anche la scelta di rafforzare la “dirigenza” di questa ossatura di resistenza ai populismi con la nomina di un big renziano come Ettore Rosato a responsabile organizzativo, che da qualche settimana ha affiancato Ivan Scalfarotto, è il segno che Renzi punta molto sulla sua creatura. Per farne cosa?

Comitati civici a quota 800 Per ora quel che è sicuro è che il lavoro prosegue: i comitati civici sono arrivati a quota 800 e sono sparsi in tutta Italia. Si tratta di gruppi fisici di un minimo di 5 persone (ma ce ne sono anche di 30/40) mobilitati per la discussione e la conseguente diffusione in rete attorno a temi specifici: sviluppo, crescita, comunicazione politica (fake news appunto), giustizia, salute. Rosato in questi giorni sta girando su e giù per l’Italia per incontrarli, da Pisa a Foggia a Reggio Calabria. E oltre all’evento nazionale sulle fake news è in programma anche uno sull’iniziativa di legge popolare sullo ius soli: i comitati hanno depositato la richiesta in Cassazione e stanno raccogliendo le 50mila firme previste.

Pochi iscritti a partiti, molti (ex) elettori di Fi. Ma chi fa parte di questi comitati civici? I
comitati si rivolgono esplicitamente a quanti, anche e soprattutto fuori dal Pd, vogliono
militare contro il governo giallo-verde pur non essendo iscritti ad un partito o essendo
delusi – si spiega– da un Pd «percepito come rinchiuso internamente sui suoi riti e poco
attento ai temi». E non è un mistero che, in un momento in cui il Pd di Zingaretti si sta
concentrando sul ricompattamento a sinistra (nella lista unitaria per le europee sono
candidati Giuliano Pisapia e tre esponenti del partito fondato dai fuoriusciti bersaniani,
Mdp-Articolo 1, e per il Pd ha annunciato che voterà l’ex presidente della Camera Laura
Bodrini), i comitati renziani puntano a rimotivare la parte più riformista del Pd e a
coinvolgere quanti tra gli elettori del centrodestra, e quindi di Forza Italia, sono a disagio
con la leadership sovranista e di destra di Matteo Salvini. All’ultima cena di promozione a
cui ha partecipato Rosato, a Mantova, c’erano 92 persone: «La maggior parte di loro non
è iscritta ad alcun partito – dice -.
E la maggior parte di loro si colloca nell’area del Pd e del centrosinistra, anche se ce ne
sono molti che alle scorse politiche hanno votato Forza Italia e financo qualche grillino
pentito».

 

«Fare restare i riformisti nell’alveo del Pd» Ma l’operazione comitati civici, per i promotori, serve soprattutto «a tenere dentro l’alveo del Pd» quanti non si riconoscono nella “svolta” a sinistra della nuova leadership zingarettiana, si sono disamorati e sono tentati o di non votare o di votare altre liste come Più Europa. Non disperdere la destra del partito, insomma, e possibilmente convincere gli elettori moderati delusi del centrodestra.

L’ossatura di un nuovo partito? Una vera e propria ossatura parallela al Pd, dunque, che Renzi non ha alcuna intenzione di mollare o lasciar decantare. Un’ossatura – sostengono in molti – che sarà utile per fondare un muovo partito “riformista” e “centrista” quando e se matureranno le condizioni politiche. Al momento l’ex leader esclude anche con i suoi l’ipotesi. Ma certo influirà l’evoluzione del quadro politico generale. «Un nuovo partito si fonda, se si fonda, a ridosso delle elezioni politiche», dice un parlamentare che lo conosce bene. Dipenderà dunque dalla durata del governo da una parte, e dalla capacità di Zingaretti di tenere dritta la barra del riformismo nonostante l’inclusione a sinistra dall’altra.

La discriminante: no all’accordo con il M5s C’è solo un evento che potrebbe far precipitare le cose, evento futuribile ma pur sempre possibile e di cui si parla molto nei corridoi, e non solo, del Transatlantico: l’accordo con il M5s per il governo in caso di rottura dell’alleanza tra M5s e Lega. Solo questo evento, se dovesse verificarsi, potrebbe spingere Renzi a fare il grande passo che ora non ha intenzione di fare. Nel frattempo niente fuoco amico in vista delle europee e rafforzamento dell’ossatura dei comitati civici.

Renzi silente e «leale», ma i comitati civici lavorano a pieno ritmoultima modifica: 2019-05-15T09:41:55+02:00da bezzifer
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