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Crisi di governo ultim’ora, Lega pensa a ritiro mozione di sfiducia: si decide il 20 agosto
Dopo la timida riapertura di Matteo Salvini nei confronti del Movimento 5 Stelle, la Lega potrebbe pensare di ritirare la mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma, come dice Luigi Di Maio, “la frittata ormai è fatta”. Sarà comunque decisiva la prossima settimana, a partire da martedì 20 agosto, quando Conte effettuerà le sue comunicazioni al Senato che potrebbero precedere le dimissioni o il voto sulla mozione di sfiducia.

Lo scontro continua sui migranti, in particolare sul caso della Open Arms. Ma intanto il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, sembra mandare qualche segnale di una timida riapertura nei confronti dei 5 Stelle. Troppo tardi, ormai, per Luigi Di Maio, secondo cui “la frittata è fatta”. E stesso discorso sembra valere per Giuseppe Conte: ieri il presidente del Consiglio ha pubblicato su Facebook una lunga lettera rivolta proprio a Salvini con dure critiche riguardanti l’operato del ministro dell’Interno sul tema dei migranti e sulla sua gestione dei rapporti istituzionali.

Salvini sembra comunque ritrattare, almeno in parte, la dura posizione di chiusura nei confronti del governo assunta nei giorni precedenti: “O c’è un governo del sì, con ministri del sì, o l’unica via sono le elezioni”, è la timida apertura del leader leghista. Che in queste ore starebbe pensando se ritirare la mozione di sfiducia nei confronti di Conte. La risposta dei 5 Stelle, con Di Maio, è però eloquente: “È inutile che ora sbraita, è colpa sua se oggi ci troviamo in questa situazione. Ha fatto tutto da solo, per tornare dopo nemmeno 24 ore nelle braccia di Berlusconi. Ora è pentito, ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino”.

Si decide tutto la prossima settimana. Il calendario della crisi si aprirà martedì 20 agosto al Senato: Conte effettuerà le sue comunicazioni all’Aula e poi si deciderà il da farsi. Il presidente del Consiglio potrebbe scegliere di andare subito al Colle per rassegnare le sue dimissioni, senza aspettare un voto di sfiducia in Parlamento. Oppure potrebbe aspettare e dopo le sue comunicazioni potrebbero essere votate la risoluzioni che rappresentano a tutti gli effetti un atto di sfiducia. In entrambi i casi partirebbe ufficialmente la crisi di governo.

Conte è atteso poi alla Camera mercoledì 21 alle 11.30. Ma se dovesse dimettersi prima le comunicazioni a Montecitorio non si terrebbero. Stesso discorso vale per giovedì 22 agosto, quando alla Camera è prevista la discussione della riforma del taglio dei parlamentari. Se Conte si dovesse dimettersi prima, però, i lavori parlamentari verrebbero bloccati e quindi non si voterebbe la riforma costituzionale. Sempre in caso di dimissioni, si prevede che le consultazioni possano iniziare proprio tra il 22 e il 23 agosto. E cosa succederà dopo, ad ora, è difficile da prevedere.

Delrio vuole un nuovo contratto di governo: “Accordo Pd-M5s con intesa scritta alla tedesca”

Il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, torna ad aprire a un accordo tra dem e Movimento 5 Stelle. E spiega qual è, secondo lui, la ricetta da seguire: “Ciò che serve è un accordo alla tedesca, come Cdu e Spd, una cosa scritta. Ci si mette a sedere, si tratta, si analizza ogni punto per il bene del Paese, convocando le menti migliori, per dare un’impronta diversa”. Delrio, intervistato a Circo Massimo, su Radio Capital, continua: “Questo paese finora è stato ossessionato da argomenti che non hanno portato bene, come l’immigrazione. Mi fa piacere che Conte ne abbia preso atto. Il problema invece è il lavoro, dobbiamo abbassare il cuneo fiscale, c’è il tema del salario minimo”.

Secondo Delrio Salvini è “terrorizzato all’idea” di un accordo tra Pd e M5s, che comunque il capogruppo non dà per scontato: “Salvini ha fatto un errore clamoroso, un autogol, e ora è terrorizzato dall’idea di un accordo tra noi e il Movimento 5 Stelle. Credo che la gestione della crisi, da parte del ministro dell’Interno, sia stata un autogol per ciò che si è visto fino a oggi e se Salvini ci ripenserà e tornerà indietro sarà il suo suicidio politico. Infatti secondo me non ci ripensa, sta semplicemente capendo che ha sbagliato le mosse ma siccome è abile sa che tornare indietro gli farebbe perdere credibilità e sarebbe un suicidio”.

 

 

COMMEDIA AL’ITALIANA.ultima modifica: 2019-08-16T12:09:51+02:00da bezzifer
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