Al dunque, DELLA paura.

Risultati immagini per Al dunque, DELLA paura.A solo poche ore dal passaggio della crisi dal virtuale al reale, i partiti si affacciano sull’orlo del precipizio, scoprendo di non avere le ali. Una situazione in cui ancora tutto può succedere. Al dunque, la paura. Di perdere tutto. Ecco la fotografia, quando la crisi più strampalata del mondo, irrituale, e finora “virtuale”, alimentata da pubblici proclami e spin interessati, finalmente arriva a consumare il suo primo atto formale, con le “comunicazioni” del premier in Parlamento. È questo che sta accadendo, con i protagonisti che, arrivati alla soglia del burrone, scoprono di non avere le ali per volare, dopo giorni di machismo dichiaratorio, suggestione di doppi forni, retromarce come se fosse un gioco.

Ridurre tutto ad un affare di cadrega è solo la versione che fa più comodo ai leghisti; come dire che Salvini ha visto giusto e sono tutti gli altri che ostacolano il “rinnovamento” (rigorosamente tra virgolette!). La realtà è che la smodata sete di potere di Salvini l’ha portato ad osare troppo anche per chi gli sta intorno nel partito; non è un caso che si siano pressoché ammutoliti tutti e, se parlano, è solo per dire che Salvini ha deciso tutto da solo. Quasi sempre questo è solo l’inizio della fine per un leader …Un panorama politico quello italiano, che oggi offre nella sua pienezza un’approssimazione imbarazzante ad iniziare dalle persone, dimostrando assenza di cultura, di competenze, di serietà, di consapevolezze, di mestiere, di onestà intellettuale.

Una vetrina disdicevole di sedicenti politici, avviati sul viale bieco del tramonto del loro vergognoso coraggio a palesarsi così vuoti di contenuti e di dignità morale e sociale.

Civiltà da Basso Impero agevolata da una popolazione prevalentemente analfabeta e ignorante.

Ecco perchè. Per me se 5s/Lega si rimettono insieme, con l’ennesima buffonesca capriola, sarebbe la soluzione migliore. E lo dico da avversario risoluto del governo gialloverde. Infatti: 1) comunque vada Salvini si è sputtanato e questo è un bene; inoltre si è dimostrata comunque nei fatti , se ancora c’era bisogno di maggiori prove, l’instabilità ed il fallimento di questo governo nonché le ipocrisie su cui si regge. Questi risultati matureranno nell’opinione pubblica ed il governo frankestein “riesumato” non andrà molto lontano 2) io ero e sono per le elezioni, se cade la maggioranza gialloverde, ma obbiettivamente devo anche ammettere che andare alle elezioni adesso ha grandi rischi ( organizzazione dell’italia con Salvini pigliatutto). Ho sempre riconosciuto nei giorni scorsi le valide ragioni dei fautori del non voto, pur concludendo io per la diversa scelta delle elezioni sulla base di altre considerazioni, inutile tornarci. Insomma: io avevo la mia scelta, ma con molti dubbi e la consapevolezza che Salvini ci “costringeva” ad una scelta molto difficile. In pratica crisi ora= costringere Pd e altri alla scelta fra un grosso rischio ( voto subito con Salvini premier da “ pieni poteri” in pectore) ed un grosso guaio o pasticcio ( accordo coi 5s per evitare le urne). Perciò se si rimettono d’accordo loro, 5s e Lega, ADESSO è meglio così. Il Pd obbiettivamente non è preparato alle elezioni, ma d’altra parte l’accordo coi 5s sarebbe stato di un trasformismo assurdo: meglio quindi continui la commedia 5s/Lega perché toglie le forze non populiste, unico possibile futuro baluardo della democrazia occidentale in questo paese, dalla costruzione di scegliere in un brevissimo è drammatico lasso di tempo fra il grosso rischio ed il grosso guaio. La “guerra” al populismo è lunga, deve esserlo, e passa per un lungo lavoro nella società anzitutto. Ciò detto ribadisco che sostenere che la crisi non era formalmente aperta è falso tecnicamente, e tendenzioso e sbagliato nella sostanza della interpretazione dei fatti ( serve solo a fare il santino di Zingaretti e, ça va sans dire, a criticare Renzi). Falso perché la Lega non solo ha chiesto dimissioni Conte MA ha depositato in parlamento una mozione di sfiducia!!! E questo è assolutamente un ATTO FORMALE e parlamentare. Il problema non è che la crisi non fosse aperta, ma semplicemente che Salvini, di fronte alla perfetta e ben riuscita manovra di Renzi, era ed è così pagliaccio e spregiudicato da rimangiarsela, ma dovendo comunque pagare un prezzo piuttosto alto. raccontare le cose come fa furbescamente DeAngelis significa ignorare e nascondere che se, all’indomani del “ ben servito” a Conte da parte di Salvini, Renzi non fosse intervenuto prontamente “aprendo” la “via di uscita” ai 5s ed al parlamento tutto, Salvini avrebbe ottenuto le urne subito. Infatti lui è tornato indietro solo quando ha “visto” materializzarsi sul tabellone di palazzo madama la possibile “ maggioranza alternativa” anti urne grazie alla manovra di Renzi. Questi sono i fatti delle scorsa settimana non è che possiamo dimenticarceli! La crisi si riapre ( in retromarcia) solo perché il blitzkrieg di Salvini è stato sconfitto è stoppato, ma senza l’iniziativa di Renzi non poteva essere stoppato!!! Mi piacerebbe che ogni tanto si deponessero i pregiudizi personali e si tentasse almeno di essere un poco più obbiettivi…io apprezzo la pazienza di Zingaretti, e, come ripeto, concordavo e concordo con la posizione “ meglio il voto”; ma questa sua pazienza la può oggi esercitare in questo frangente drammatico ( e comico insieme) solo perché il peggio è stato evitato grazie a Renzi. Infine una considerazione sull’altra possibile soluzione, che pure per me sarebbe buona: voto si ma a primavera con in mezzo un governo davvero istituzionale tutto del presidente senza accordo politico fra Pd e 5s, senza esponenti dei partiti dentro ecc ecc solo per fare la finanziaria e portarci al voto ordinatamente dopo una assurda crisi scatenata in agosto.

Al dunque, DELLA paura.ultima modifica: 2019-08-20T10:39:00+02:00da bezzifer
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