Crisi di governo, Conte replica a Salvini in Senato poi sale al Colle per dimettersi

 

Conte si dimette: “Governo finisce qui, dopo dibattito andrò da Mattarella” 
L’attacco a Salvini: “Preoccupa quando chiedi pieni poteri e invochi le piazze”

Crisi di governo, Conte replica a Salvini in Senato poi sale al Colle per dimettersi
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è intervenuto in Senato alle 15. È il primo atto formale che di fatto ‘parlamentarizza’ la crisi di governo, aperta da Matteo Salvini lo scorso 8 agosto. Come era stato anticipato, dopo un attacco molto duro al ministro degli Interni, il presidente del Consiglio ha annunciato le sue dimissioni.

Conte si dimette: “Il governo è finito”

L’intervento di Giuseppe Conte in Senato prosegue nonostante le frequenti proteste che si levano dai banchi. Tanto che la presidente di Palazzo Madama Elisabetta Casellati è costretta a intervenire per placare l’Aula. “La crisi in atto compromette l’azione di questo governo, che qui si arresta. Ma c’è un gran bisogno di politica in Italia – ha continuato Conte – L’Italia può svolgere un ruolo chiave a livello internazionale. E nell’interesse comune occorre lavorare per assicurare sicurezza e prosperità”. Alla fine del dibattito in Aula Conte ha annunciato che si recherà al Colle per dimettersi.

Zanda (Pd) a Salvini: “Lasci stare i simboi religiosi, sacrilego farne un uso politico”

“Vorrei dire a Salvini di lasciar stare i simboli religiosi – ha detto nel suo intervento il senatore Luigi Zanda del Partito Democratico – È sacrilego farne un uso politico”. “La nostra Costituzione – ha aggiunto – prevede elezioni ogni 5 anni, spetta al presidente della Repubblica decidere quando si vota, non a Salvini. E per questo, presidente Casellati, mi sarei aspettato un intervento da parte sua, quando Salvini ha detto che in quest’Aula ci sono senatori liberi, i suoi, che vogliono elezioni subito, e senatori non liberi, quelli che ancora si interrogano su cosa sia meglio fare”.

Morra: “Salvini mostra il rosario, ma in Calabria è un gesto della criminalità organizzata”

Matteo Salvini sfida Giuseppe Conte anche sui simboli religiosi. Mentre il presidente del Consiglio parla al Senato sulla crisi di governo e attacca il vicepremier proprio sull’utilizzo del rosario in politica, il leader della Lega, seduto al suo fianco, ne estrae uno dalla tasca del pantalone e lo bacia.

Poco dopo, quando la presidente del Senato Casellati dà la parola al senatore Nicola Morra, che è anche presidente della Commissione parlamentare Antimafia, il pentastellato dice: “In terra di Calabria ostentare il rosario, votarsi alla Madonna, dove c’è il santuario cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi significa mandare messaggi che uomini di Stato, soprattutto ministri degli Interni devono ben guardarsi dal mandare. Ma sicuramente è stato per ignoranza, quindi padre perdonalo perché non sapeva quello che faceva”.

Bernini (FI) a Conte: “Vuole passare dal partner verde al partner rosso per restare lì dov’è”

“Signor presidente del Consiglio, non pensa che tutto il tempo che ci avete fatto perdere in questa surreale crisi estiva del solleone abbia compromesso le possibilità degli italiani di essere tutelato da questo Parlamento? Signor presidente, il modo più facile per risolvere i problemi che lei ha elencato è andare al voto”. Lo ha detto la capogruppo di Fi, Anna Maria Bernini, in aula al Senato. Che poi ha attaccato ancora il premier, accusandolo di voler semplicemente cambiare partner di governo, e di volersi preparare per guidare un Conte bis: “Lei in realtà vuole restare lì”.

Emma Bonino in Senato: “Dissociazioni postume di Conte da Salvini non sono convincenti”

“Difficilmente, nella mia esperienza, ho visto un governo da cui mi sono sentita tanto estranea”. La senatrice Emma Bonino è intervenuta in Aula. “Le dissociazioni postume da un ministro di cui si è coperto fino ieri ogni scelta atto decreto e comportamento mi sembrano troppo poco. Le due forze che hanno sostenuto il governo hanno agito identicamente e per questo le dico che le dissociazioni postume non sono convincenti”.

“Se tutti i governi con una maggioranza parlamentare sono ugualmente legittimi non sono per questo ugualmente accettabili e questa deferenza a Mattarella mi pare voglia dire ‘mi pare che abbiamo combinato un pasticcio non sappiamo come uscirne ci aiuti lei”.

“Un nuovo esecutivo basato sulla retorica anti parlamentare non sia accettabile e nemmeno un governo che volesse attuare la parte ‘gialla’ del programma come se depurato dalla lega fosse condivisibile da chi non lo ha mai fatto quello che è certo è che il governo della demagogia è al capolinea”.

Renzi in Senato attacca Salvini: “Questo è il Parlamento non è il Papeete”

Il senatore Matteo Renzi è intervenuto in Aula dopo che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato le dimissioni, e dopo che ha parlato anche il ministro degli Interni Matteo Salvini. “State rischiando di portare per la prima volta dopo 73 anni il Paese a un vuoto autunnale. Se non è mai successo un motivo ci sarà. Questo è il Parlamento non è il Papeete. Questo non è un colpo di Stato è un colpo di sole. Noi non abbiamo paura di andare al voto. Lei, ministro Salvini, ha fatto un governo con il 17% e non col 51% e questo governo ha fallito anche per sua responsabilità”.

“Quando lei signor presidente del Consiglio, pubblica quel post rivolto al vicepremier Matteo Salvini (a proposito dei migranti sulla Open arms, ndr) quel post ha la nostra piena condivisione, ma la sua firma sulla decreto sicurezza non la condividiamo”, ha aggiunto.

“Siamo felici che quest’esperienza di governo sia finita, ma daremo il nostro contributo affinché a pagare questa crisi non siano gli italiani”, ha concluso Renzi.

Salvini lancia l’ultimo appello ai 5Stelle: “Se volete completare le riforme noi ci siamo”

Salvini, in conclusione del suo intervento, ha rivolto un appello ai Cinque Stelle: “Se avete voglia di costruire un percorso virtuoso, completare il percorso di riforme, con il taglio dei parlamentari, per bloccare l’aumento delle tasse, e poi andare al voto, noi ci stiamo. Non siamo il Renzi di turno. Viva la democrazia!”.

Salvini a Conte: “Uscire dai Palazzi non è un disvalore, ogni politico dovrebbe farlo”

Salvini nel suo intervento si è rivolto direttamente al premier Conte: “Lei mi ha rimproverato per aver convocato le parti sociali. Sa perché l’ho fatto? Perché non li ascoltava nessuno”. E ancora: “Non mi rassegno all’Italia disegnata al 2050 dall’Istat, quella dello zero virgola, quella delle regolette europee. Io non mi rassegno a un Paese impaurito e sempre più anziano”, ha aggiunto.

“Poi non ho capito perché è considerato un ‘disvalore’ l’uscire dai palazzi per ascoltare i cittadini. Secondo me è quello che deve fare un buon politico. Se quest’esperienza di governo è finita la colpa è dei ‘signor no'”. Salvini ha ricordato quindi il voto per la Tav, che ha spaccato il governo. “Come si può pensare di riportare al governo Renzi? Auguri”.

“Lei presidente (rivolto sempre a Conte ndr) fa un torto agli italiani se pensa che votino in base ai simboli religiosi. State facendo un torto al loro buon senso. Io non coltiverò mai la rabbia ‘Omnia vincit Amor’. Avete scelto il bersaglio: eccomi, pronto a sacrificarmi. Io non ho paura a mollare le nostre poltrone. Siamo gente libera che risponde solo al popolo italiano, non alla Merkel o a Macron. Ho un’idea di futuro, di figli, e di figli che hanno una mamma e un papà”. E su queste parole la senatrice Cirinnà ha lanciato urla di proteste. “Siamo gli unici dittatori che vogliono il voto”, ha detto poi Salvini ironicamente.

Salvini in Senato: “Chi ha paura del giudizio degli italiani non è un uomo libero”

Dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Conte, che ha annunciato le sue dimissioni, è intervenuto Salvini in Aula: “Rifarei tutto quello che ho fatto, con la grande forza di essere un uomo libero. E vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani. Chi ha paura del giudizio degli italiani non è un uomo libero. Salvini paragona poi il premier ai suoi avversari di sempre, citando Saviano e Travaglio: “Spiace scoprire dal premier di essere stato mal sopportato per un anno. Inefficace, pericoloso, autoritario… non ci voleva il premier per questo, bastava un Saviano, un Travaglio o un Renzi qualsiasi. Ma io porto a casa una Italia più sicura”. Poi ha aggiunto: “La critica più surreale che mi è stata fatta è che non si fanno le crisi ad agosto”.

“Se qualcuno pensava da settimane pensava a un cambio di alleanza bastava dirlo”, ha detto Salvini.

Conte al Senato a Salvini: “Caro Matteo non abbiamo bisogno di chi chiede pieni poteri”

Il presidente del Consiglio Conte ha elencato le diverse misure realizzate dal governo. Ai senatori che si sono lamentati dai banchi ha risposto: “È anche il vostro lavoro, questo”. Poi si è rivolto direttamente al ministro degli Interni Salvini: “Caro Matteo il principio dei pesi e contrappesi è fondamentale per il nostro sistema democratico”. E dopo aver citato Federico II di Svevia ha detto: “Non abbiamo bisogno di uomini che chiedono i pieni poteri, ma di persone con alto senso di responsabilità. Se avessi mostrato sensibilità istituzionale l’intera azione di governo ne avrebbe giovato. Ci sono state varie occasioni, in cui te l’ho fatto notare, anche in separata sede. Per esempio se avessi accettato di riferire in Senato sulla vicenda russa avresti evitato al tuo presidente del Consiglio di presentarsi al suo posto, rifiutandoti di condividere le informazioni di cui sei al corrente. Hai invaso in diversi casi le competenze degli altri ministri, creando sovrapposizioni e interferenze, incrinando la compattezza della squadra di governo”.

Conte contro Salvini: “Sei un opportunista”. Proteste Lega, il ministro le stoppa ma polemizza

Durissimo scontro al Senato, quando Conte ha dato dell’opportunista politico al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Proteste dai banchi della Lega, con il ministro dell’Interno che fa ampi gesti per chiedere ai suoi di abbassare i toni. Lo scontro però prosegue quando Conte insinua che Salvini cercasse “solo un pretesto per andare al voto il prima possibile”: a quel punto lo stesso Salvini protesta e viene rimbeccato dal capo del governo con un lapidario “parlerai dopo”. Intanto, Salvini continua il suo show:

Conte in Senato: “Salvini segue interessi personali e di partito”

“Questa crisi arriva in un momento molto delicato per l’Italia. Irresponsabile dunque da parte di Salvini innescarla”, è un altro determinante passaggio delle comunicazioni del presidente del Consiglio in Senato. E su queste parole di Conte dall’Aula si solleva un boato di protesta. “Perché aprire la crisi in pieno agosto? – si chiede il premier – È un gesto di grave imprudenza istituzionale. Una decisione che è arrivata da parte del ministro degli Interni subito dopo aver incassato il sì al decreto Sicurezza Bis. Una decisione che definirei di opportunismo politico”.

“Amici della Lega avete macchiato 14 mesi di intensa attività di governo. Avete offeso non solo il mio impegno personale. Passi. Ma avete offeso anche il lavoro svolto dai ministri. Avete offeso la verità dei fatti”.

Conte in Senato contro Salvini: “Decisione grave quella della Lega di interrompere il governo”

La seduta in Senato per le comunicazioni del presidente del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula è iniziata poco dopo le 15. È il primo atto della parlamentarizzazione della crisi. “Ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di governo, che è stata aperta dal ministro degli Interni. Sono qui perché credo che il confronto in quest’Aula sia il tassello fondamentale di una democrazia parlamentare. Il giorno 8 agosto il ministro Salvini ha diramato una nota, in cui era esplicitato che la Lega non era più disponibile a continuare questa esperienza di governo. È una decisione grave. Non posso permettere che questo passaggio istituzionale così delicato sia affidato ai social”.

Due i possibili scenari che stanno circolando in queste ore in Senato: il Conte potrebbe attendere il dibattito in Aula successivo alle sue comunicazioni, ma non l’eventuale voto delle risoluzioni, prima di salire al Colle; oppure il presidente del Consiglio potrebbe presentare le dimissioni al capo dello Stato Mattarella subito dopo le sue comunicazioni.

 

 

Crisi di governo, Conte replica a Salvini in Senato poi sale al Colle per dimettersiultima modifica: 2019-08-20T18:00:55+02:00da bezzifer
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