Come può essere la manovra del governo giallorosso !DA SACRIFICARE Quota 100 sacrificata. Reddito di cittadinanza

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Quota 100 sacrificata. Reddito di cittadinanza e 80 euro rimodulati e accorpati.
Intervento sui saldi di conto corrente sopra i 50 mila euro. Revisione di donazioni e
successioni. La possibile ricetta di Pd e M5s
 

Le consultazioni al Quirinale sono “in pausa”, alle forze politiche è stato dato qualche giorno (fino a martedì 27 agosto) per completare i confronti e verificare se esistono le condizioni per creare un nuovo esecutivo dopo la crisi di governo aperta da Matteo Salvini.

Il dialogo tra Partito democratico e Movimento 5 stelle è stato costruito su un confronto di “punti”. Il che ha anche un senso: per trovare un accordo bisogna che ciascuna delle parti abbia in testa su cosa è pronta a trattare e cosa considera invece imprescindibile.

I CINQUE PUNTI (PIÙ TRE) DI ZINGARETTI

Il segretario dem Nicola Zingaretti è partito da cinque punti come base della trattativa.

  1. Appartenenza leale all’Unione europea;
  2. Pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento;
  3. Sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale;
  4. Cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa;
  5. Svolta delle ricette economiche e sociali, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti.

A questi ne ha aggiunti ulteriori tre:

  1. Abolizione totale dei due decreti sicurezza;
  2. Accordo di massima, prima della formazione del governo, sulle misure della manovra economica;
  3. No alla legge della riforma sul taglio dei parlamentari come è stata scritta e votata fino a oggi.

FINORA M5S ONDIVAGO SULL’EUROPA

Sono punti digeribili per il Movimento? Dipende da quanto siano derogabili: l’atteggiamento verso l’Europa è stato finora ondivago, passando da momenti di ostilità (e proposte filorusse come l’uscita dell’Italia dalla Nato o la rimozione delle sanzioni Ue verso Mosca) a condiscendenza di fronte alla richiesta di restare nei parametri. Anche nelle alleanze europee il Movimento ha strizzato l’occhio sia ai partiti ostili all’Ue come quello di Nigel Farage che ai liberal-democratici di Alde, fortemente europeisti. Una vaga allusione a un impegno per un’Europa “diversa” dovrebbe bastare (magari con riferimenti alla gestione dei flussi di migranti).

NODO CRUCIALE SUL RUOLO DEL PARLAMENTO

I temi ambientali e le ricette economiche-sociali redistributive sono concettualmente dei punti di contatto, che non possono rappresentare un ostacolo. Il nodo cruciale diventa far recedere il M5s dalle posizioni fatte trapelare da tempo da Davide Casaleggio, secondo cui il parlamento è ormai inutile e superato. In quest’ottica va inquadrato il taglio dei parlamentari, che nel disegno dei grillini, senza una riforma della legge elettorale, presuppone dei problemi sulla formazione dei collegi, una sorta di gerrymandering all’italiana.

I 10 PUNTI GRILLINI PIÙ FACILI DA ACCONTENTARE

punti fissati dal Movimento sono decisamente più laschi e facili da accontentare.

  1. «Taglio del numero dei parlamentari (deve essere un obiettivo di questa legislatura e una priorità del calendario in Aula)»: il “no” del Pd alla legge della riforma sul taglio come è stata scritta e votata fino a oggi sembra molto chiaro: sul tema ci si può impegnare (in fondo i dem avevano presentato il taglio dei parlamentari già nel programma della precedente legislatura), ma le modalità sono da ridefinire;
  2. «Una manovra equa che preveda stop all’aumento dell’Iva, il salario minimo orario, il taglio del cuneo fiscale, la sburocratizzazione, il sostegno alle famiglie, alle nascite, alla disabilità e all’emergenza abitativa»: tutti concetti vaghi tranne lo stop all’aumento Iva su cui il Pd è allineato;
  3. «Cambio di paradigma sull’ambiente, un’Italia al 100% rinnovabile»: come già detto l’ambiente non è un tema divisivo in questa possibile coalizione;
  4. «Una legge sul conflitto di interessi e una riforma della Rai ispirata al modello Bbc»;
  5. «Dimezzare i tempi della giustizia e riforma del metodo di elezione del Consiglio superiore della magistratura (Csm)»: una legge e alcune riforme, ma senza dire come, non costituiscono un ostacolo all’accordo. Sulla riduzione dei tempi della giustizia c’è convergenza;
  6. «Autonomia differenziata e riforma degli enti locali».
  7. «Carcere ai grandi evasori, lotta a evasione e traffici illeciti»: evergreen delle intenzioni di qualunque governo;
  8. «Un piano straordinario di investimenti per il Sud»: vedi sopra;
  9. «Una riforma del sistema bancario che separi le banche di investimenti dalle banche commerciali»: questo è il punto più facile, visto che le banche d’investimento in Italia non esistono;
  10. «Tutela dei beni comuni, scuola, acqua pubblica, sanità, revisione concessioni autostradali»: tutelare beni comuni e “revisionare” genericamente, chi potrebbe dire un secco “no”?

PARTI VICINE E PRETESE NON IRRICEVIBILI

Sembra ci siano i presupposti per un accordo, le parti non paiono lontane e nessuna delle due ha avanzato pretese irricevibili per l’altra. La domanda ora, visto che non possiamo pretendere che scrivano una manovra di bilancio a priori, è: cosa è ragionevole attendersi? Proviamo a fare qualche calcolo e qualche speculazione intellettuale, considerando il punto di vista ideologico dal quale verrebbero considerate le questioni.

NIENTE AUMENTO DELL’IVA: DOVE TROVARE LE RISORSE?

Il punto vincolante e condiviso è la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che farebbero scattare gli aumenti di Iva: proviamo a immaginare dove possono essere reperite le risorse.

QUOTA 100: PUÒ ESSERE SACRIFICATA

Quota 100 costa 8 miliardi il primo anno (e a crescere per gli anni seguenti): visto che le risorse stanziate e inutilizzate per il provvedimento sono state già a luglio riciclate per evitare la procedura di infrazione e che nessuna delle forze dell’ipotetico nuovo governo la rivendica come propria, possiamo supporre che possa essere sacrificata.

REDDITO E BONUS 80 EURO: DA RIMODULARE

Il reddito di cittadinanza costa anche lui 8 miliardi, mentre gli “80 euro” introdotti dal governo Renzi pesano 10 miliardi: con un esercizio di mediazione reciproca e di comunicazione affettata verso l’elettorato potrebbero essere rimodulati e trasformati in un dispositivo ampio che include indennità di disoccupazione, salario minimo e aiuti alla classe media, con un risparmio complessivo stimabile fino a 4 miliardi.

IMPOSTA PATRIMONIALE? IPOTESI DIFFICILE

Se questi ipotetici calcoli sono giusti, siamo solo a metà delle risorse necessarie. Qualcuno, arrivati a questo punto del ragionamento e conoscendo le anime avverse al “Capitale” presenti sia nel Movimento sia nella sinistra del Pd, teme un’imposta patrimoniale one-off, ma proviamo a immaginare che lo spirito di Tafazzi, per una volta, non arrivi a possedere le scelte del Pd. Si profila lo spazio per un’altra strada.

LIQUIDITÀ: NUOVO BOLLO SUI SALDI DI CONTO CORRENTE

Già oggi viene applicato sui dossier titoli un bollo (0,2% annuo delle consistenze, prelevati semestralmente) che era stato introdotto dal governo Monti; visto che la liquidità è a tutti gli effetti una asset class, questo bollo potrebbe essere esteso ai saldi di conto corrente superiori a una certa soglia. Ponendo questa soglia a 50 mila euro si arriverebbe a trovare le risorse necessarie per l’Iva, con un trattamento che prevede di fatto tre scaglioni: conti esenti da bollo (come già oggi) fino a 5 mila euro, un bollo fisso per i semplici risparmiatori (oggi è di 34,2 euro annui, potrebbe essere arrotondato a 50) fino a 50 mila euro e un bollo permillare per i saldi che superano questa soglia.

MANOVRA IN SCIA ALLE POLITICHE DELLA BCE

Sarebbe, peraltro, una manovra in scia agli indirizzi di politica monetaria della Banca centrale europea (Bce): i tassi negativi, infatti, sono stati introdotti per incentivare la ripresa degli investimenti, mentre oggi la liquidità sui conti correnti viene spesso usata come strumento “senza rischio” a tasso zero, ossia superiore al tasso di mercato (negativo).

NE POTREBBERO BENEFICIARE LE BANCHE IN SOFFERENZA

Oltre al rilancio degli investimenti, questo tipo di manovra aiuterebbe le banche che oggi soffrono le eccessive giacenze sui conti. Le banche, facilitate dal nuovo contesto, troverebbero nuove energie nel loro, diciamolo diplomaticamente, infaticabile impegno a sostenere l’enorme debito pubblico del nostro Paese.

DONAZIONI E SUCCESSIONI: SI CAMBIA

Poi sarà possibile rivedere anche alcune voci strutturali, come donazioni e successioni, voce che ci vede come un “quasi paradiso fiscale”, sebbene nel complesso l’Italia sia un “inferno fiscale“. Si tratta di un’imposta tipicamente rivolta ai “ricchi” e che potrebbe aiutare a compensare alleggerimenti fiscali, come per esempio una riduzione del cuneo fiscale per far crescere i salari disponibili della classe media o la rimozione definitiva delle clausole di salvaguardia che pendono ormai ogni anno come spade di Damocle dopo la loro ideazione nel 2011 da parte del governo Berlusconi.

CONGIUNTURA DIFFICILE: VENTI DI RECESSIONE

Da una parte la congiuntura sembra più difficile (i venti di recessione internazionale sono più forti rispetto al 2018), dall’altra le difficoltà della Germania e un governo meno ortogonale a Bruxelles dovrebbero garantire maggiore affabilità da parte della Commissione europea. C’è un enorme quantità di lavoro da fare, sperando che le tante anime di questo ipotetico governo di coalizione riescano a tenersi insieme e arrivino alla fine di questa tormentata legislatura.

 

Come può essere la manovra del governo giallorosso !DA SACRIFICARE Quota 100 sacrificata. Reddito di cittadinanzaultima modifica: 2019-08-24T11:25:47+02:00da bezzifer
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