Zingaretti: Caro Carlo, abbiamo bisogno di te. Ripensaci

Lettera di replica a Carlo Calenda: “Le tue preoccupazioni sono le mie, ma non possiamo scappare dalle responsabilità. Proviamoci”

La vera essenza della lettera di Zingaretti al dimissionato Calenda, a mio parere, sta nella frase, breve e lapidaria:”siamo tornati protagonisti!”, siamo dunque ritornati nella stanza dei bottoni. Il compito della politica è quello di gestire il potere e se te ne vai proprio adesso, non hai capito come gira il mondo.

Sono d’accordo con te, segretario, ma anche con Calenda. Riconosco la sincerità del tuo sforzo, capisco la necessità di provare a cambiare il corso di una legislatura che finora ha mostrato solo l’incapacità di risolvere i problemi con serietà e competenza, ma sono scettico sulla disponibilità a lavorare con generosità da parte dei 5s. La protervia che Di Maio ha dimostrato oggi nel prospettare la continuazione pura e semplice del programma, con cui si sono presentati alle elezioni del 4 marzo ’18 e che hanno condiviso con la Lega di Salvini, senza tener conto del fatto che stanno chiedendo a un’altra forza politica di sostenere lo stesso governo, ha dell’incredibile e dimostra che, forse, manca la comprensione di cosa significhi lavorare in un governo per il bene del paese in un regime democratico. Manca proprio l’abc delle istituzioni e del loro funzionamento. Credevo che 14 mesi di tentativi fallimentari di un governo avesse convinto i 5s che per fare le cose ci volesse serietà e una prospettiva invece temo che la situazione sia la stessa del 5 marzo ’18, che cioè non abbiano imparato nulla e quindi penso che la generosità del PD sia un sacrificio inutile. Stiamo a vedere, temo però che alla fine avrà ragione Calenda anche se spero che sbagli. Perchè l’errore di fondo è pensare che i 5s “imparino” visti gli “errori fatti”. Il m5s si fonda proprio sul “non essere nulla, non imparare nulla”, lo dicono loro stessi che non sono “né di destra né di sinistra”, praticamente sono gli ignavi che non scelgono, quelli a cui Dante nella Divina Commedia dedica solo uno sguardo e passa oltre.
Scelgono quel che conviene dal punto di vista del web marketing della Casaleggio e devono “vendere” il prodotto 5s ai loro elettori, quindi ora devono “vendere” il fatto di aver continuato a fare il proprio programma a prescindere dal “traditore salvini”.
Non hanno “fatto errori” perché loro non li vedono come tali. Per loro le politiche razziste, le spese inutili, lo sperpero di miliardi era tutta roba giusta, se salvini non avesse fatto saltare il banco avrebbero continuato a fare quel che hanno fatto fino ad ora.
I 5S, detto francamente, sono peggio della lega. Gli ideali della lega sono infatti sbagliati, ma concreti. I 5s non hanno alcun ideale.