Pagelle di una crisi di governo, come i leader hanno gestito il «terremoto» d’agosto

Dall’equilibrio del Colle alla mossa teatrale di Renzi all’ingenuità di Salvini fino alle scelte indovinate di Conte. Quale voto dare ai protagonisti della scena politica

Errori e meriti

Una pagella che è figlia di un paradosso: ad aprire la crisi e a subirne gli esiti negativi è stato chi aveva tutto l’interesse a proseguire l’esperienza dell’esecutivo gialloverde. Matteo Salvini aveva vinto le elezioni europee, i sondaggi gli davano (e gli danno) consensi molto alti. Gli alleati di governo avevano appena votato il suo decreto sulla sicurezza, il premier Giuseppe Conte aveva da poco informato la sua maggioranza che la Tav, magari come male minore, andava portata a termine. I Cinque stelle avevano di fronte una traversata del deserto per cercare di recuperare i consensi conquistati appena un anno prima, il loro leader Luigi Di Maio aveva da rintuzzare gli attacchi neanche tanto velati di Alessandro Di Battista. Il Pd si affannava per cercare una strategia incisiva, sempre in bilico sul crinale delle divisioni interne. FdI e Forza Italia erano quasi rassegnati a condividere con la Lega le alleanze locali ma non il governo del Paese. Le pagelle dei leader, quindi, rispecchiano una situazione che nasce più da un autogol che da una strategia di gioco costruita passo passo nel Paese. Rivelano più errori che meriti, con la richiesta di elezioni per avere «pieni poteri» da parte di Salvini dimostratasi un boomerang. Il capo leghista non ha tenuto conto dei rapporti di forza in Parlamento e del terrore del M5S di votare: fattori che hanno permesso al capo dello Stato, Sergio Mattarella, di fermare una spirale rischiosa.

Sergio Mattarella: 8

Assolutamente rispettoso dei partiti e del Parlamento, lieve nella critica anche quando le decisioni prese dalla maggioranza contrastano con i suoi giudizi e addirittura con la sua coscienza. In questa crisi ha preso laicamente in considerazione sia le elezioni anticipate che la formazione di un nuovo governo, ma solo se gli avessero presentato un’alleanza duratura. Indisponibile a compromessi sulle sue prerogative nel dare attuazione alla Costituzione.
Motto
:Libertà è obbedire alle leggi che ci siamo dati. (Jean-Jacques Rousseau)

Giuseppe Conte: 7

È la dimostrazione che non è vero che il coraggio, se non lo si ha, non se lo si può dare. Nasce come Don Abbondio-vaso di coccio, incassa per strada gli elogi del presidente del Consiglio europeo Tusk e di Donald Trump, lascia al palo Di Maio e Salvini che a lungo hanno creduto di poterlo manipolare. Per riuscire non è detto che sia indispensabile non avere macchie di sugo sulla cravatta e non masticare con la bocca aperta, ma di sicuro aiuta.
Motto:Sono Wolf, risolvo problemi. (Harvey Keitel, Pulp Fiction)

Nicola Zingaretti: 6,5

Vuole le elezioni, per dare coraggio al suo partito e corpo al suo ruolo. E lo dice anche a Matteo Salvini. Intuisce lungo la strada che c’è una possibilità per tentare di formare un governo solido senza spaccare il Pd. Riesce a mettersi alla guida del tentativo senza farsi prendere da gelosie per la mossa diversa ma anticipatrice di Renzi. Rischia così di perdere la sua forza migliore: continuano a sottovalutarlo.
Motto:
 Parla piano e vai in giro armato.

Solo di parole, a scanso di equivoci. (Theodore Roosevelt)

Luigi Di Maio: 5,5

La chimica gli dice che populismo e sovranismo possono convivere. Ma il composto è instabile, il sovranismo è troppo aggressivo. Resiste alla sirena di Salvini pronto a farlo premier per riparare al suo azzardo. Durerebbe sei mesi ma avrebbe pur sempre fatto il premier a 33 anni. Ma c’è da dire anche che i suoi non glielo avrebbero consentito. Si impantana per fare il vicepremier ma se non entrasse affatto nel governo lo indebolirebbe.
Motto:(urlando) Sono tornato a casa! (sussurrando) Non ho avuto la menzione d’onore. (Linus Van Pelt)

Matteo Salvini: 4,5

Non capisce che è ingenuo dichiarare guerra se poi devi chiedere in prestito i cannoni ai tuoi avversari per batterli. Non si rende conto che se vinci le Europee in Italia ma il sovranismo perde in Europa un problema c’è. La vicinanza con Putin gli aliena gli storici alleati d’oltreoceano. Tanti grilli parlanti intorno lo fanno sbandare, ci mette del suo con l’estate del Papeete. Ma affila le armi per le Regionali confidando su un consenso elettorale che resta molto alto.
Motto:Giove toglie prima la ragione a quelli che vuole rovinare. (Inghilterra, prima metà del diciassettesimo secolo, Treccani)

Matteo Renzi: 8

È sua la zampata che ha indicato l’angolo per il conteggio a Matteo Salvini. Punti deboli: una proposta di governo per durare solo fino a marzo, il sospetto di una mossa fatta per guadagnare tempo per fare un suo partito. Lo «stai sereno» detto a Enrico Letta continua a perseguitarlo. Ma ha dimostrato anche di avere l’intelligenza di fermarsi per tempo e di capire che se non fosse stato Nicola Zingaretti a guidare la trattativa mantenendo il partito unito tutto sarebbe saltato.
Motto:Io so’ io e voi non siete un c… IRONICAMENTE
(Il marchese del Grillo)

Alessandro Di Battista: 4

Venduto il motorino molla l’amico Luigi Di Maio. Lo guarda dal Guatemala dibattersi nelle fauci di Salvini e interviene in zona Cesarini per raccoglierne il corpo e vendicarlo. Ma Di Maio è solo ferito, seppur gravemente, e resiste. Il salvataggio del Movimento peraltro non gli riesce così come non gli riesce di partire di nuovo per esportare la rivoluzione nel mondo. A casa di Beppe Grillo sostiene che bisogna seguire l’odiato Capitano sulla via delle elezioni.
Motto:Quattro gambe buono, due gambe cattivo. (George Orwell, La fattoria degli animali)

Davide Casaleggio: 6

Si dice che voglia il governo con il Pd. No, vuole il ritorno all’alleanza con Salvini. Non teme le elezioni. Insieme a Grillo mette all’angolo Di Maio. In tandem con Di Maio convince il fondatore a premere perché il Pd accetti Conte. È pronto a far saltare tutto usando la piattaforma Rousseau. No, la userà per cementare l’alleanza. In realtà parafrasando Georges Clemenceau, pensa che il governo sia cosa troppo seria per farlo fare ai politici. Ultima vulgata: sarebbe stato lui a disinnescare il caso Di Maio parlando con Zingaretti.
Motto:Vivi nascostamente. (Epicuro)

Giorgia Meloni: 6

Resiste alla bulimia elettorale di Matteo Salvini riuscendo a tenere Fratelli d’Italia nella scia di Forza Italia fino a sognare il sorpasso. Sopporta la cleptomania del Capitano che in assenza di copyright le soffia le idee (una per tutte: lo slogan «prima gli italiani»), segue celando lo scetticismo l’offerta di alleanza della Lega pur vedendo che l’assalto elettorale li sta portando a sbattere mentre con l’altra mano rintuzza stalker e attacchi sessisti. 
Punti deboli: uscite social spesso zoppicanti e troppi richiami alla piazza.
Motto:Che devo fare con te? (Autori vari)

Silvio Berlusconi: 6-

Subisce l’onta del sorpasso alle politiche e poco importa agli osservatori se l’avversario sul ring ha la metà dei suoi anni. Segue Salvini senza entusiasmo nell’offerta di un’alleanza che per ora almeno non vedrà le urne. Pur sotto pressione non cede le azioni di Forza Italia a Toti. Mantiene il riserbo durante tutta la crisi di governo, con Mattarella si pronuncia per il voto ma è pronto a usare all’occorrenza la sua pattuglia di parlamentari.
Motto:Siedi sul bordo del fiume e vedrai passare… (Confucio)

Pagelle di una crisi di governo, come i leader hanno gestito il «terremoto» d’agostoultima modifica: 2019-08-29T18:40:57+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share