Il fedelissimo Lotti non segue Renzi: “La casa dei riformisti è il Pd”

Luca Lotti e Matteo RenziL’ex ministro dello Sport spiega perché non è entato in Italia Viva: “La sfida si gioca tra il populismo e il riformismo e la parte più difficile tocca a chi ritiene che le giuste istanze popolari”

Lui è il super renziano per eccellenza. Forse secondo solo a Maria Elena Boschi.
Ma ha deciso di non seguire Renzi in Italia Viva e ha spiegato il perché:  “In Italia, in questo momento storico per me la casa dei riformisti non può essere che il Pd” che rappresenta “l’unica forza davvero democraticamente contendibile” in cui fin dalla sua nascita “si confrontano idee diverse ma sempre compatibili” nella direzione di un progetto comune e quindi “alla fine di una complessa settimana per la politica italiana e dopo la formazione dei nuovi gruppi parlamentari di Italia Viva, credo sia giusto e doveroso per me spiegare le ragioni della mia convinta scelta di rimanere nel Partito democratico”.
E’ quanto scrive Luca Lotti, renziano ed ex ministro dello Sport, in una lettera a Il Foglio.
Il Pd “non è mai stato un partito personale” ma “se l’uscita di Renzi è stato un regolamento di conti per rispondere all’improvvido fuoco amico che fece fallire la riforma costituzionale, allora è stata una risposta tardiva, ma non spetta a me fare queste valutazioni”, osserva.
“Siamo di fronte al conflitto finale già in atto tra i fautori del ritorno a una società chiusa (il nazionalismo esasperato e il sovranismo) e chi invece immagina il futuro prossimo come una società aperta e inclusiva”, osserva Lotti, e pertanto oggi la sfida “si gioca tra il populismo e il riformismo, nella consapevolezza che la parte più difficile tocca a chi ritiene che le giuste istanze popolari cui la politica deve dare risposte debbano necessariamente fare i conti col principio di realtà”.

Il fedelissimo Lotti non segue Renzi: “La casa dei riformisti è il Pd”ultima modifica: 2019-09-22T10:07:07+02:00da bezzifer
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