Casaleggio va all’Onu a piazzare una pentola rotta.

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A fare cosa? A cercare di piazzare la piattaforma Rousseau. Questa piattaforma, cuore e dannazione dei 5 stelle, l’ha avuta in eredità del papà. Ma è appunto una pentola bucata. Viene hackerata anche dai bambini, si inceppa sempre, già multata più volte perché poco trasparente.

Ma questo il povero Casaleggio ha da vendere, non altro. All’Onu non sono mai andati l’Ibm e nemmeno Microsoft, che pure qualche titolo avrebbero.

Nessuno, comunque, comprerà mai Rousseau. Il mondo è pieno di piattaforme che funzionano sui cinque continenti, perfettamente, 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana. E sulle quali passano migliaia di transazioni al minuto.

Sulla Rousseau non transita niente. E’ un cadavere dormiente per 360 giorni all’anno. Solo qualche affannosa votazione dei 5 stelle.

Ma dietro Rousseau e il viaggio di Casaleggio all’Onu c’è di più e di peggio: c’è l’identità digitale. L’idea cioè che si possa dare vita a una civiltà digitale, nella quale la gente, da casa, davanti alla propria tastiera, vota i vari provvedimenti governativi. Il mondo, cioè, consegnato nelle mani dei leoni da tastiera, notoriamente la componente più idiota della popolazione (e gli unici che, non lavorando, hanno tempo di stare lì a smarronarsi).

Definire Casaleggio un eversore può sembrare eccessivo, ma questo è. Una disgrazia nazionale.

Casaleggio va all’Onu a piazzare una pentola rotta.ultima modifica: 2019-09-30T11:45:23+02:00da bezzifer
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