Chi è favorevole e chi è contro lo ius culturae tra i parlamentari

Risultati immagini per Chi è favorevole e chi è contro lo ius culturae tra i parlamentari

Giovedì 3 ottobre è pronto a essere discusso in Commissione affari costituzionali il provvedimento per concedere il titolo di cittadino ai bambini nati e cresciuti in Italia. Ma c’è chi frena anche all’interno della maggioranza

A un mese trascorso dal suo insediamento, la maggioranza giallorossa inizia la rincorsa ai lavori di governo. Tentando di prendere velocità, però, inciampa sulla rediviva questione dello ius culturae, che il Pd inserisce nuovamente nella lista delle cose da fare dell’esecutivo. La legge che allarga la cittadinanza a minori nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, e che abbiano frequentato per almeno cinque anni un ciclo di studio approda il 3 ottobre in commissione Affari costituzionali alla Camera. E, nell’attesa, il mondo politico e non si divide sul tema.

CHI SI SCHIERA A FAVORE DELLO IUS CULTURAE

Tra chi sostiene la proposta avanzata dal presidente della commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia (M5S), c’è il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti (M5S), che a Un giorno da Pecora, su Rai Radio1 ha detto: «lo ius Culturae è una buona idea, sono favorevole. Penso che occorra agire in modo intelligente sull’inclusione, ma in fondo non c’è niente che differenzi i miei figli dai bambini stranieri nati e cresciuti in Italia». E aggiunge: «Forse non è tra le priorità, ma è un bene che il dibattito cominci». Sulla stessa linea anche la collega di partito Lucia Azzolina, sottosegretaria all’Istruzione: «Solo se saremo in grado di spiegare che non vogliamo regalare la cittadinanza a nessuno, ma intendiamo lavorare per integrare i bambini che hanno studiato in Italia riusciremo a raggiungere un traguardo di civiltà».

Si schiera a favore di una maggior elasticità sulla concessione della cittadinanza anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei: «Lo Ius Culturae è da promuovere perché l’integrazione senza riconoscimento normativo sarebbe un contenitore vuoto». Appoggia la proposta di legge anche la ventenne di origine tunisina Insaf Dimassi, tra le voci che animano il movimento Italiani senza cittadinanza. Sul suo profilo Facebook la giovane scrive: «Salvini ha paura della cultura? Lo possiamo capire. Oggi lo Ius Culture torna al centro del dibattito politico, ma solo come merce di scambio tra Pd e 5 Stelle. Se questo governo vuole porsi in discontinuità con il precedente approvi senza condizioni la proposta, perché non possono esistere cittadini di serie B».

Un Partito che nasce per essere delle libertà e poi non sostiene i diritti è anacronistico

Ad articolare il dibattito ci ha pensato anche l’ala liberal di Forza Italia. Renata Polverini, come nella scorsa legislatura, aveva già presentato un suo ddl, ed oggi ha fatto sapere di avere l’appoggio di molti suoi colleghi (come Andrea Causin, Franco Dal Mas, Osvaldo Napoli). «C’è un centrodestra», ha spiegato Polverini, «in cui non mi identifico: il centrodestra di Gasparri, che dichiara guerra ai bambini; non lo capisco, come non capisco le dichiarazioni contro i ragazzi scesi in piazza per l’ambiente. Un Partito che nasce per essere delle libertà e poi non sostiene i diritti è anacronistico».

 

Chi è favorevole e chi è contro lo ius culturae tra i parlamentariultima modifica: 2019-10-01T10:22:27+02:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share