La Lega e le destre festeggiano dopo la vittoria in Umbria e gli scivoloni del governo giallorosso. Ma da qui al voto politico tante cose possono cambiare.

Tranquilli, presto o tardi Salvini si rifarà male da solo.

E SARA ABBANDONATO COME UN CANE.PER FORTUNA PER L’ITALIA.

MA  IL TUO CANE NON ABBANDONARLO LUI E FEDELE A TE AL PADRONE! LUI PROMETTE SEMPRE MA POI TE LO METTE IN C..O.IL LUI A UN NOME SALVINI.

A destra i festeggiamenti proseguono. Si erano presi un bello spavento dopo l’estate alcolica di Matteo Salvini. Il tradimento dei cinque stelle e l’insospettato attivismo di Giuseppe Conte li aveva messi in allarme.Poi le cose sono rientrate nel solco precedente. Conte ha confermato di essere alle prime armi con la vicenda dei servizi segreti. Il M5s è al capolinea. Il Pd non alza la voce perché l’ha persa. Matteo Renzi fa il LEADER ma ha bisogno di tempo e ha il terrore che qualcuno lo porti al voto immediato.

Da qui i festeggiamenti della destra, persino esagerati rispetto al voto umbro. Ma che cosa festeggiano? Da qui al voto politico possono ancora cambiare tante cose.

LA SVOLTA MODERATA DELLA LEGA NON È CREDIBILE

Non voglio fare lo spiritoso, ma sappiamo tutti che Salvini può farsi del male da solo. È per questo che i boatos che vengono dalla Lega, e che sono ispirati da Giancarlo Giorgetti, dicono una cosa sola. Non c’è fretta, facciamoli bollire (i giallorossi), siamo pronti a dare il governo a Mario Draghi, vorremo entrate del partito democristiano europeo, l’euro e l’Europa non si toccano, dopo Sergio Mattarella ci sarà ancora Draghi. E cosa volete dire ad uno che a nome di un partito del 30-35% fa affermazioni così moderate? Gli possiamo dire che non gli crediamo. Ma sarebbe una scortesia verso un leader politico, il già citato Giorgetti, che è notoriamente una persona seria. Gli si potrebbe dire, con maggiore aderenza al vero, che questo disegno è irrealizzabile o troverà ostacoli tali da impedirne l’attuazione.

DIFFICILE CHE IL CARROCCIO RIESCA A ENTRARE NEL PPE

Già sul “non c’è fretta” si potrebbe discutere. Salvini dopo aver dichiarato che può attendere, comincia a reclamare il voto subito. Giorgia Meloni voterebbe domani mattina. Che i giallorossi possano bollire è abbastanza probabile, ma la via del miracolo è sempre aperta e potrebbe accadere che con il combinato disposto di una cazzata di Salvini e di una botta di fortuna di Conte, il gioco torni a complicarsi. Ma questa non è più una analisi politica. Invece è discutibile che l’asse Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia possa, in caso di caduta di Conte, chiamare Mario Draghi e che il suddetto decida di accettare.

Draghi è persona seria e dalle parti della Lega si aggirano i Borghi e Bagnai nelle cui mani Draghi non metterebbe la propria rispettabilità

Se il governo Conte cadrà, come indubbiamente è facile che avvenga, prima di metter su un governo guidato da una fortissima personalità, le destre dovranno calmare i propri bollenti spiriti e non riusciranno a farlo. Tanto meno facile sarà convincere Draghi a governare in nome loro, non per idiosincrasia politica ma perché Draghi è persona seria e dalle parti della Lega si aggirano i Borghi e Bagnai nelle cui mani Draghi non metterebbe la propria rispettabilità.

C’è anche il tema dell’adesione della Lega al partito democristiano europeo sulla base delle garanzie di Silvio Berlusconi. Dubito che Berlusconi oggi possa garantire chicchessia, è vero che lì c’è anche Viktor Orban, è altrettanto vero che la quantità di insulti che Salvini ha riversato sui popolari tedeschi e sulla classe dirigente europea di estrazione democristiana rendono assai difficile l’avvicinamento del leghista là dove regnava la Angela Merkel.

 

QUESTA DESTRA COMINCERÀ SUBITO L’ASSALTO AL GOVERNO CONTE

Insomma la strada di una destra che abbandona la propria furia e diventa rispettavile è assai poco credibile. Natura non facit saltus. E la natura della Lega è sicuramente governista ma è indissolubilmente legata alla necessità di apparire al proprio elettorato anche come forza di opposizione o se preferite di scasso. L’idea che la Lega possa diventare come la Dc è infondata come quella che immaginava che i pentastellati sarebbero stati il nuovo Pci. Solo la pigrizia intellettuale può far immaginare un ritorno nei ranghi di politici populisti e sovranisti. Appunto, natura non facit saltus.

Togliamoci dalla testa che ci stiamo avvicinando a un passaggio segnato dall’avvio di un ciclo moderato

È assai più facile invece che questa destra non attenda le elezioni emiliano-romagnole per dare l’assalto al governo, che Salvini torni ad urlare (e a farsi cicchetti per stare in forma), che la Meloni si ingolosisca dei voti crescenti e, senza badare a chi la insulta, decida di fare l’alleata–concorrente del padano. Insomma, togliamoci dalla testa che ci stiamo avvicinando a un passaggio, duro per la sinistra, ma segnato dall’avvio di un ciclo moderato.

Continuerà il casino, almeno fino a che una coalizione seria non formerà un cartello elettorale di salvezza nazionale che affidi a Mario Draghi la guida del Paese fuori da logiche di partito o di schieramento. La sinistra potrebbe favorire questo passaggio e intanto riprendere in mano qualche libro e consumare un po’ di suola di scarpe riprendendo a girare nei quartieri popolari. Per la terza volta dico natura non facit saltus: la sinistra lì è nata e lì deve tornare.

 

 

La Lega e le destre festeggiano dopo la vittoria in Umbria e gli scivoloni del governo giallorosso. Ma da qui al voto politico tante cose possono cambiare.ultima modifica: 2019-10-31T10:21:20+01:00da bezzifer
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