Vedete, io, avendo militato da sempre in quel partito e precedenti (ora sono uscito), conosco molto bene quell’ambiente e conosco tanti dirigenti locali, che poi sono quelli che dovrebbero “sporcarsi le mani” e purtroppo, pur riconoscendo che ce ne sono tanti bravi e volenterosi e pure impegnati, essi sono letteralmente impossibilitati da stabilire un contatto diretto con la popolazione, ammenoché non serva a fini meramente elettorali. Sono le logiche interne, il meccanismo del tesseramento che premia i portatori di tessere e punisce chi non ne porta, il controllo del territorio non direttamente ma usando vari opinion leader (ad esempio il farmacista, il capo dei vigili urbani, il negoziante della piazza principale, ecc, ecc). Insomma, per parlare alla gente (ammesso che sia possibile realmente), occorrerebbe smantellare tutta la sottostruttura di potere locale del PD e soprattutto mollare i portatori di tessere e le personalità in vista. Forse nel breve portano voti (soprattutto preferenze) ma allontanano la popolazione.
Zingaretti, per le sue elezioni vitne a governatore del Lazio, ha usato alla grande questa rete di conoscenze. Dovrebbe smantellarla? Come?
Credo che queste dell’articolo siano solo belle parole che cozzano con la realtà di un partito spartito fra bande di potere.

DITE!’Non si può essere forze popolari stando lontani dal popolo’. Infatti, non lo sono e nemmeno lo vogliono essere. La loro massima aspirazione è essere superiori a tutti gli altri.