Perché il grillismo perde i pezzi?Perché è il fallimento della propria utopia.

Beppe Grillo e Luigi Di Maio (Ansa)

Tutto si consuma in modo velocissimo e imprevedibile. Il governo gialloverde – “del cambiamento”, “di svolta”, “dei cittadini” – è durato poco più di un anno. Matteo Salvini a inizio agosto sembrava il padrone d’Italia; a fine agosto un uomo sconfitto; a fine ottobre è di nuovo al comando. Giuseppe Conte in pochi mesi è passato da prestanome a grande leader e ora a dead man walking. Matteo Renzi, della cui esistenza ci si era quasi dimenticati, è risorto e ora è lui a dare le carte. Un solo dato è costante e immutabile: il calo, anzi il crollo dei Cinque Stelle dalla loro presa del potere in poi.

La loro avanzata, cominciata una decina di anni fa con i Vaffa Day, pareva inarrestabile. Nel 2013 – con il 25,6 per cento – si erano imposti come primo partito alle elezioni politiche. Non erano però andati al governo, in nome di una purezza che impediva loro qualsiasi alleanza. Alle politiche di cinque anni dopo – 4 marzo 2018 – hanno stravinto con il 32,7 per cento e siccome va bene essere puri ma fino a un certo punto, si sono alleati con la Lega e sono infine entrati da padroni di casa in quel Palazzo che volevano fortissimamente conquistare per radicalmente trasformare. È lì che la loro avanzata ha cominciato ad assomigliare a quella di Napoleone in Russia. Al primo voto con forte valenza politica – le Europee di quest’anno – hanno praticamente dimezzato i voti: 17,1 per cento. E ora il tracollo umbro, con il partito al 7,4 per cento e il candidato presidente staccato di venti punti dalla vincitrice leghista.

In tutto questo, è francamente bizzarro che si stia discutendo, da domenica sera, se il M5S abbia pagato l’alleanza con il Pd. È bizzarro perché dopo la presa del Palazzo d’Inverno i grillini sono crollati sempre e ovunque e comunque: anche quando erano al governo con la Lega, anche quando correvano da soli. E allora forse, piuttosto che cercare alibi nelle alleanze sbagliate, quel che resta del grillismo dovrebbe prendere atto del fallimento della propria utopia e soprattutto della propria pretesa. Perché per governare un Paese non basta cavalcare le sofferenze di un popolo gridando di essere il Nuovo e l’Onestà. Fra tutti i movimenti di protesta della nostra storia repubblicana – dall’Uomo Qualunque di Giannini a Di Pietro – i Cinque Stelle sono quelli che hanno fatto più strada: ma quella che hanno di fronte ora, di strada, s’è fatta tremendamente in salita.

Perché il grillismo perde i pezzi?Perché è il fallimento della propria utopia.ultima modifica: 2019-11-01T09:41:08+01:00da bezzifer
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