LO SPADONE DI SALVINI La trappola dell’uscita dall’euro.

Risultati immagini per LO SPADONE DI SALVINI caricatureDire che Salvini è un po’ matto è poca cosa. È di più. Adesso è tornato a battere la grancassa e tamburi sul fatto che bisogna uscire dall’euro, e quindi dall’Europa. Ha imbracciato il finto spadone di Alberto da Giussano a mena fendenti sulle piazze. E sono possibili solo tre interpretazioni:

1- La Lega è sotto l’influsso di qualche potenza straniera (Putin), che punta a disgregare l’Europa (per prendersene poi dei pezzi) e che quindi parte dall’Italia, oggi considerata l’anello debole della costruzione europea.

2- Tutti i nostri guai vengono dall’Europa, è stato per anni un mantra della Lega. Sotto elezioni, regolarmente Salvini se ne ricorda. È stato un buon cavallo di battaglia, e quindi è bene richiamarlo in servizio.

3- Lui e quella piccola banda di economisti da strada che lo circonda credono davvero a quello che dicono: sono convinti che abbandonare l’euro sia un affare.

In teoria e prima approssimazione, non hanno nemmeno tutti i torti. Se io vedo che, come Stato, sto perdendo colpi sui mercati internazionali perché sono diventato meno competitivo, devo mettere mano al mio sistema industriale, alle leggi sul lavoro, al sistema dei trasporti e delle economie esterne. Un lavoraccio, che potrebbe (a saperlo fare) richiedere anche anni.

Ma c’è un sistema molto più semplice e istantaneo: se io ho una moneta nazionale, la svaluto e in venti secondi sono a posto. Sono sotto, come competitività, del 30 per cento? Bene, svaluto del 30 per cento e torno in pari. Si torna a vendere di gran carriera e, quasi certamente, si fa anche boom. Dio salvi Bagnai, Salvini, Borghi e tutta la compagnia. Ecco gli eroi, gli uomini forti che piegano la congiuntura. Oggi con l’euro non si può fare, ma domani con la lira sì.

Ottimo, quello che non vi dicono mai, in questi casi, è che esiste un lato oscuro della lira (come di qualsiasi altra moneta): svalutando, io agevolo le esportazioni (per un po’), ma agevolo anche l’importazione di inflazione. Per liberarmi della quale non mi servirà invocare la Madonna o agitare il rosario in piazza. Dovrò semplicemente fare una bella stretta creditizia, più forte è meglio è. E così uccido il boom appena provocato. E torno alla base di partenza: la stagnazione. Magari con anche un po’ di inflazione. Cioè stagflazione. Una bestia durissima da sconfiggere, terrore dei governi e delle banche centrali.

Ma, se intanto siamo andati a votare, Salvini ha fatto un altro pieno. E noi saremo tutti un po’ più poveri.

Ma, come dice il vecchio proverbio: Dio separa sempre gli stupidi dal loro denaro.

Questo è attualmente il nostro destino.

LO SPADONE DI SALVINI La trappola dell’uscita dall’euro.ultima modifica: 2019-12-09T16:36:02+01:00da bezzifer
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