Due pesi e due misure Combatto ogni giorno affinché in questo paese si possa formare una classe dirigente degna di un Paese moderno e democratico.

Risultati immagini per Due pesi e due misureDue pesi e due misure Combatto ogni giorno affinché in questo paese si possa formare una classe dirigente degna di un Paese moderno e democratico. Troppi corporativismi e troppi interessi di bottega, si legano e si attivano contro chi vuole cambiare questi consolidamenti di posizione che portano bene soltanto ai diretti interessati, ma a danno della collettività. Politica, Magistratura, Informazione soprattutto ma non escludendo nessuno nella società civile. Occorre una rivoluzione culturale. Evidente e lampante come alcune categorie svolgono un lavoro difficile, impegnativo, importante. Giusto che i loro emolumenti siano corrispondenti all’importanza della loro attività. Certamente per chi ha difficoltà nell’arrivare a fine mese o non ha un lavoro e non lo trova, o ha un infermo in casa e nessun ente pubblico che lo aiuti, o è vittima di un sopruso e non riesce ad ottenere giustizia, è facile che identifichi in certe categorie benestanti e di ruolo, i responsabili della propria condizione legittimamente frustrante. La cosa curiosa però è come questo sentimento sia stato alimentato da alcune categorie privilegiate nei confronti di un’altra. Mi riferisco all’Informazione e alla Magistratura nei confronti della Politica. A meno che non ci si voglia prendere in giro, è evidente l’atteggiamento differenziato adottato da alcuni conduttori di talk show, nell’intervistare i propri ospiti. Un servizio TV di inchiesta non si getta via niente, come con il maiale. Ricordando che l’elettorato italiano medio, nella maggioranza dei casi si informa attraverso la televisione, in questi anni si è sviluppato un modello di fare giornalismo realizzato in strada, ponendo domande a bruciapelo, fuori contesto, quel contesto che poi sapientemente viene pazientemente e abilmente confezionato in una direzione che possa trovare un senso logico, che possa essere possibilmente uno scoop, più che all’accertamento della verità e proprio niente se si rovinano persone, famiglie, carriere. Quando la sentenza assolutoria del tribunale dovesse poi arrivare anni dopo, non troverà nessun spazio paragonabile a quello utilizzato per l’accusa. Il servizio TV passato viene girato a più riprese. Segno evidente l’abbigliamento una volta estivo una volta invernale del giornalista e degli intervistati/ intercettati. Considerando che questi servizi hanno comunque dei costi notevoli in termini di denaro ma anche di tempo, appostamenti, ricerca di appuntamenti, viaggi, trasferte, se al momento di concluderlo nei tempi televisivi il teorema iniziale viene smentito dai fatti oppure non ci sono elementi per certificarlo con sicurezza, vuoi buttarlo via? Prendiamo ad esempio Report del lunedì 9 dicembre 2019. Argomento: le lotte all’interno delle procure , credo. Intrecci, sospetti, illazioni, supposizioni, trojan, intercettazioni, anticorpi, Lotti, Palamara, Tizio, Caio, figli di trojan e quant’altro ecc. Non si è capito una mazza, a parte una sensazione che è stata trasmessa: Renzi cacca pupù. Indipendentemente da come la si pensi politicamente, credo che sia innegabile che il comportamento di molti giornalisti, da anni, non sia imparziale ed equilibrato. Come ho avuto da dire molte volte in questo spazio social, gli operatori dell’informazione da diversi anni, salvo rare eccezioni, sono sempre gli stessi. Mi guardo bene però dal fare i nomi per non essere accusato di fare una lista di proscrizione ma soprattutto mi dispiacerebbe discutere con chi, solo perché il proprio paladino non è investito da queste quotidiane attenzioni mediatiche, vede in questi opinionisti, i cavalieri della libera informazione. Il giornalista ha il diritto di fare delle domande, il politico ha il dovere di rispondere nel merito. Certamente però per anni porre sempre le stesse domande, significa anche non ascoltarne mai le risposte o non volerne dare credito o forse lo scopo è un altro legato all’audience, agli ascolti: irritare l’intervistato, innervosirlo. Renzi ha risposto a tutte le domande, ha messo a disposizione i suoi conti oltre quelli che per legge sono obbligatori in quanto parlamentare, ma evidentemente non è bastato. Non ho pubblicato foto di appartamenti, di gattini, di dove gioca il figlio dell’onorevole, del posti di lavoro della moglie, delle proprietà del fratello di Tizio, dei gattini di Caio, della fabbrica dei parenti affini, delle fatture dei genitori del Tale, tuttavia non mi è bastato per evitare di essere etichettato come squadrista e manganellatore mediatico da quei giornalisti che per anni non hanno fatto altro che offrire le loro tribune all’odio e al rancore sociale senza freni. Io ho semplicemente espresso la mia indignazione che ha raggiunto il limite dopo avere letto le lamentele di Formigli e della levata di scudi di alcuni suoi colleghi, per via della pubblicazione sul web del suo indirizzo di casa. Pubblicazione impropria e sbagliata come quelle fatte per le abitazioni degli altri, anche se personaggi politici. Non ricordo tale indignazione da parte dei giornalisti del gruppo Espresso per quando successe l’assembramento di leghisti sotto la casa della Fornero. L’acquisto è improprio, è illegale? Lo stabilirà il giudice. Il politico ti ha risposto nel merito? Allora perché si continua? Non avesse risposto, fosse scappato potrei capire, ma così, no. Adesso perché la sua famiglia è messa in piazza, giustamente teme per la sua sicurezza. Ma perché i politici non hanno famiglie degne di essere protette dal malato di turno? Perché nella famiglia di Renzi non ci sono minorenni? Perché le foto della casa, entrando in una strada privata e violando il domicilio, la pubblicazione dei suoi conti correnti, la fuga di notizie su cui nessuno indaga non costituiscono fatti gravi? Infine, Renzi denuncia la barbarie che stavano colpendo Formigli invitando a non sbagliare nel pubblicare questo genere di informazioni e il giornalista non solo non ringrazia ma rilancia, accusando Renzi di essere il mandante e l’ispiratore di questo manganellamento mediatico. Francamente trovo sproporzionati e ingiustificati da parte di una catena di media questi comportamenti da Santa inquisizione nei confronti di un uomo politico che non riveste nessuna carica politica. La storia un giorno ci spiegherà il perché ma nel frattempo, colpo su colpo senza rinunciare al sorriso.

Due pesi e due misure Combatto ogni giorno affinché in questo paese si possa formare una classe dirigente degna di un Paese moderno e democratico.ultima modifica: 2019-12-11T11:55:11+01:00da bezzifer
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