LE SCELTE SBAGLIATE DEL PD

Le scelte sbagliate del PdDunque, a quanto pare il Partito Democratico avrebbe deciso di non staccare la spina al Governo a trazione grillina almeno fino alla scadenza elettorale del 27 gennaio, in cui si voterà in Emilia-Romagna. Ma in realtà, a mio avviso, anche nell’ipotesi di una riconferma di Stefano Bonaccini alla guida di questa storica roccaforte rossa, non credo possa cambiare molto sul piano degli equilibri politici nazionali. Oramai siamo da tempo in quella che possiamo definire come alternanza obbligatoria, la cui dinamica porta inevitabilmente chi è andato al potere raccontando favole a tornare velocemente all’opposizione o, in subordine, a sparire del tutto, come sembra indicare la rapida traiettoria discendente del Movimento 5 Stelle. In tal senso la parabola dei pentastellati, passati in breve dalle stelle di una avanzata elettorale senza precedenti alle stalle di una sostanziale irrilevanza nei consensi – irrilevanza che i sondaggi probabilmente non definiscono abbastanza – rappresenta in qualche modo l’apoteosi di tale alternanza obbligatoria. Nella fattispecie a giocare un ruolo decisivo nella vicenda è stato il fattore balle spaziali, ossia un lungo elenco di soluzioni facili per problemi estremamente complessi, che Beppe Grillo e i suoi politici per caso sono riusciti a far passare per verità rivelate, o quasi, presso una grossa parte dell’elettorato.

Tuttavia, proprio perché si trattava di balle allo stato puro, una volta giunti al redde rationem della prova del nove, ovvero l’ingresso nella stanza dei bottoni, i grillini hanno completamente disatteso i miracoli promessi, realizzando nel complesso una prova di governo ben peggiore di chi li aveva preceduti.

In questo senso, tornando allo spunto iniziale e tralasciando la irrisolta questione strategica di una alleanza tra due nemici giurati, mesi addietro divisi anche sull’Europa, se l’intento di Nicola Zingaretti & company è quello di competere con il centrodestra a trazione leghista con qualche speranza di vittoria, dovrebbero rompere il prima possibile con lo stesso M5S, la cui imbarazzante incapacità e improvvisazione risulta oramai visibile a buona parte del corpo sociale.

Inoltre, l’esigenza di un necessario riposizionamento politico, che escluda completamente i grillini dall’orizzonte del Pd, è resa ancor più evidente dall’essersi fatti dettare dai primi la linea di governo in tutto e per tutto, accettando di chinare il capo persino sulla scandalosa legge sulla prescrizione.

Tant’è che persino sulla più che decennale questione dell’articolo 18, il cui superamento costituisce una sorta di fiore all’occhiello per l’ala più riformista dei dem, il capetto politico Luigi Di Maio sta rilanciando la posta, proponendo un anacronistico ritorno al passato.

Ma oramai la frittata è fatta per Zingaretti e le sue truppe cammellate. Non essere riusciti a piazzare neppure una sbiadita bandierina in una ancor più sbiadita esperienza di governo li rende sempre più corresponsabili di quanto di brutto e di sbagliato, cioè parecchia roba, i suoi alleati a 5 Stelle stanno realizzando e realizzeranno in futuro.

In tal senso potranno pur vincere le elezioni in Emilia-Romagna, il che è tutto ancora da vedere, tuttavia l’immagine di ruota di scorta di un non partito francamente impresentabile gli resterà attaccata come la pece anche dopo il fatidico 27 gennaio.

LE SCELTE SBAGLIATE DEL PDultima modifica: 2020-01-10T11:03:01+01:00da bezzifer
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