40mila a Bologna. Pochi millennials e tanta GENTE delusa dai partiti e ritornata in piazza. Non nominare Salvini è la più grande manifestazione contro Salvini
LIBERTÀ E GIUSTIZIA, innanzitutto non la “la libertè de dire merde”, ma quella di dare il giusto e ricevere il possibile. La libertà nel dare il possibile e la giustizia nel ricevere il necessario, ma soprattutto entrambe nel riconoscersi nell’altro che chiede e non nel sè che ri-vendica. Libertà che coltiva il silenzio nel fare e l’ascolto nel rispondere. E’ la vera uguaglianza che – come scrisse Brecht – sempre la cosa difficile a farsi.
Gran bella manifestazione. C’era gente anche nelle strade adiacenti ed in alcuni punti era persino difficile muoversi. Probabilmente c’erano più di quarantamila persona (che sono circa il triplo di quelle che il ruspa è riuscito a radunare a pontida l’ultima volta).
Tuttavia, così com’è adesso, questo movimento continua ad assomigliare davvero troppo al “PARTITO a due stelle con uso di cucina” di dieci anni fa: tutto contestazione antipartitica, quasi nessuna idea e le pochissime idee esistenti del tutto confuse e contraddittorie.
Non si può fare politica antifascista (perché di questo stiamo parlando) preoccupandosi SOLO di non farsi “contaminare” dalla malvagia sinistra.
Non si può fare politica, in genere, senza prendere una posizione chiara, senza stabilire degli obiettivi chiari, senza stabilire chi possono essere i propri punti di riferimento e senza nominare i propri nemici.
Vi ricordate quello che non nominava mai il suo avversario? Era Valter Veltroni. Per mesi non ha voluto nominare silvio berlusconi durante i comizi.
Anche in quella occasione berlusconi ha stravinto ed ha governato indisturbato per altri anni. Non ha quasi dovuto fare campagna elettorale. Gli è bastato diventare il simbolo stesso del fascismo redivivo in un paese storicamente, incurabilmente fascista.
Credete che il confronto delle sardine con i nazi-fascisti che seguono quell’aspirante duce di matteo” ruspa” salvini possa finire in modo diverso?
Al ruspa basterà diventare il simbolo stesso di quel razzismo ignorante, violento e bigotto a cui gli “ItaGliani” aspirano con tanto fervore per vincere a mani basse. Non avrà bisogno d’altro.
MA E dove sarebbe la “novità”dei leader: “Guardatelo questo Mattia Santori, è un leader naturale, col suo look un po’ casuale, un po’ fighetto bolognese un po’ centro sociale, jeans scuro col risvolto su scarpa da ginnastica…”? Pare uno di quei leaderini improvvisati che salivano sulla cattedra a pontificare su come “abbattere il sistema” nelle assemblee studentesche del ’68… E io aggiungerei furbetto già navigato che spaccia per nuovo modo di far politica, la politica vecchissima dell’ipocrisia del dire tutto per non dire niente , non fare alcuna proposta o scelta precisa e concreta per risolvere i problemi veri della gente, contrastare l’avversario politico senza nominarlo, offrire un concerto gratis pagato coi soldi regalati da ignoti volontari benefattori, ecc. ecc. “Il PD come dovrebbe essere”? Ma il PD ( e la sinistra) è già così, da tempo. “Plurale”, o multietnico e multiculturale, aperto a tutti ma al suo interno in disaccordo su tutto, strapieno di leaderini vecchi e nuovi divisi e frammentati dalla personalizzazione. Morale, non dichiarata, del nuovo piccolo pifferaio con la permanente spettinata: l’importante è che non vincano gli altri, poi noi ci spartiremo gli strapuntini. Se Atene piange, Sparta non ride.
