IL PESSIMO STATO D’INTELLIGENZA NAZIONALE

Rivendico ogni giorno di più il ruolo della politica contro la tecnocrazia e la superficialità, contro l’esasperazione del sondaggio e del consenso, contro la dittatura dell’istante che vanifica gli sforzi di chi ha un progetto. Non ho timore di affermare che la politica deve fare il suo mestiere oggi, prevedendo e costruendo il futuro.Matteo Renzi

Chiedono il prolungamento dello stato di emergenza nazionale per motivi sanitari, ma non sanno dire quali provvedimenti più rapidi ed efficaci, che non possano essere presi con le normali procedure costituzionali, l’estensione di un tale stato consentirebbe.
Perché non c’è nulla che non possa essere disposto, con rapidità, mantenendo il Paese in un ambito pienamente democratico. Anche l’eventuale rinuncia temporanea ad alcune libertà, come è già accaduto e speriamo non accada più, deve essere decisa dal Parlamento, che rappresenta la sovranità popolare, e non da un uomo solo, magari sotto le spinte contraddittorie della girandola di fantomatici esperti.
Emerge sempre più chiaramente, basta leggere i giornali di oggi, che non è l’emergenza sanitaria a suggerire al PdC il desiderio di concentrare su di sé tutto il potere, ma la volontà di avere mano libera per affrontare i prevedibili effetti sull’ordine pubblico che in autunno potrebbero esplodere con l’acuirsi della crisi economica.
Se le cose stanno così il prolungamento dello stato di emergenza è ancora più pericoloso e la cosa che più preoccupa e indigna non è che il lupo voglia mangiare i tre porcellini, che una volta sapevano difendersi, ma che i loro discendenti si siano trasformati in pecore spaventate (ah, la mutazione genetica!) disposte a farsi guidare da un cane da salotto mascherato da cane pastore.
Questo è il Paese che sconfisse il terrorismo e lo stragismo più atroce d’Europa senza derogare alla Costituzione, senza stato di emergenza neanche nei momenti più bui.
Questo sarebbe l’unico Paese europeo a mantenere, ogni oltre ragionevole limite, un tale stato, proiettando una pessima immagine nel mondo, proprio nel momento in cui abbiamo bisogno di dimostrare l’esatto contrario. Neanche più l’Ungheria di Orban è in stato d’emergenza nazionale.
La verità è che con lo stato di emergenza un gruppo dirigente egemonizzato da incapaci di fronteggiare la crisi economica, di immaginare, progettare e attuare soluzioni, tenta di nascondere questa sua incapacità.
Abbiamo bisogno di investire subito in sanità, e sputiamo sui 36 miliardi del MES, dicendo stupidamente che “faremo da soli” ricorrendo al mercato che ci costerà 5 miliardi in più di interessi.
Abbiamo bisogno del Recovery Fund ma, non essendo in grado di progettarne la spesa secondo le, sacrosante, regole di efficacia ed efficienza in uso nel mondo civile da decenni, andiamo in giro per l’Europa chiedendo che ci si paghi a fondo perduto sulla base di chiacchiere e che nessuno ne verifichi gli effetti.
Se qualcuno pensa che si possa affidare un potere incontrollato a gente così tanto vale che dica chiaramente che si è stufato della democrazia e della convivenza civile. Perché questa è la strada che stanno preparando i cialtroni di oggi per quelli, ancora più cialtroni, di domani. La destra ringrazia per i precedenti.

IL PESSIMO STATO D’INTELLIGENZA NAZIONALEultima modifica: 2020-07-15T17:17:19+02:00da bezzifer
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