Recovery Fund, Servizi e Mes, cosa chiediamo al governo. Parla Migliore (IV)

L'immagine può contenere: 1 persona, il seguente testo "Non ho mai diviso tra metodo e merito, perché la forma in molte occasioni è sostanza soprattutto in occasione di vicende che riguardano il futuro del Paese. GENNARO MIGLIORE #ITALIaViva"

Non ho mai diviso tra metodo e merito, perché la forma in molte occasioni è sostanza, soprattutto in occasione di vicende che riguardano il futuro del Paese. Noi abbiamo ricevuto per tramite delle ministre una proposta che evidentemente era irricevibile, come quella di un decreto che dava a sei super manager poteri straordinari di surroga. Il piano nazionale di resilienza e ripresa aveva cifre poco valide per pensare ad una seria finalizzazione.Questo e il pundo della sittuazione esposto dal.MIGLIORE Ex sottosegretario alla Giustizia: “Le accuse a Renzi di volere solo poltrone? Semplice populismo. Non accetteremo mai l’idea che ci possa essere una gestione totalmente separata dei Servizi e onestamente mi sembra che sia arrivato il momento che il premier affidi ad altri la delega”

Non è una questione di nomi, Giuseppe Conte può anche restare a Palazzo Chigi, ma cambi strategia e visione. Lo dice a Formiche.net l’on. Gennaro Migliore, responsabile del dipartimento sicurezza di Italia Viva e già sottosegretario alla Giustizia e che sul Recovery Fund annuncia: “Sbagliare ora le mosse significa produrre guasti non sanabili.” E sui Servizi Segreti osserva che…

É nel merito o nel metodo la maggiore criticità del governo secondo Italia Viva?

Non ho mai diviso tra metodo e merito, perché la forma in molte occasioni è sostanza, soprattutto in occasione di vicende che riguardano il futuro del Paese. Noi abbiamo ricevuto per tramite delle ministre una proposta che evidentemente era irricevibile, come quella di un decreto che dava a sei super manager poteri straordinari di surroga. Il piano nazionale di resilienza e ripresa aveva cifre poco valide per pensare ad una seria finalizzazione.

Quali le maggiori criticità?

Dinanzi a noi c’è una montagna da scalare, quella del debito pubblico, della perdita di competitività, della caduta del pil. Sbagliare ora le mosse significa produrre guasti non sanabili, con un grande elemento fino ad ora poco sottolineato: avremo 209 miliardi perché secondo i parametri europei il Mezzogiorno ha un elevato tasso di disoccupazione, oltre ad un differenziale di reddito rispetto alla media nazionale del 50%. Leggo che il piano mette per il sud il 34% come da valore prodotto in base alla popolazione. Ma innanzitutto serve colmare il gap esistente tra nord e sud. Però osservo che su altre questioni ci sono da fare alcuni rilievi, come sulla sanità.

Sul Mes avete già espresso la vostra posizione…

Il Mes sanitario va preso. Inoltre mi chiedo quale sia la gerarchia di priorità visto che nemmeno i ministri competenti conoscevano la reale entità dei fondi destinati loro. Questa metodologia ha portato a risultati particolarmente preoccupanti dal nostro punto di vista. Ma c’è dell’altro che ci vede dubbiosi.

Ovvero?

La Fondazione dei Servizi, con un’enorme dotazione finanziaria e con non ben precisati poteri. Non accetteremo mai l’idea che ci possa essere una gestione totalmente separata dei Servizi e onestamente mi sembra che sia arrivato il momento che il Premier affidi ad altri la delega. Tenerla ancora sarebbe fuori dal mondo.

Come sfruttare l’opportunità del Recovery Fund per puntare ad una crescita, progettuale e coordinata?

La regia unitaria deve essere quella di selezionare progetti che, come giustamente osservato da Mario Draghi, abbiano la caratteristica di far crescere l’economia del paese. Quindi investimenti produttivi e non dispersivi, da individuare attraverso un confronto politico. Mi auguro però che nel computo generale, accanto ai nodi strutturali relativi a infrastrutture, innovazione e ricerca, non si dimentichi anche la questione delle carceri.

6 italiani su 10 credono che il governo non saprebbe spendere bene i fondi del Recovery Fund, secondo l’ultimo sondaggio Ghisleri. Che spia è?

La mancanza di coinvolgimento degli attori politici; nonostante tutte le tecnostrutture esistenti, i cittadini preferiscono le infrastrutture politiche che li rappresentano. Se avessimo un lavoro quantomeno più condiviso non ci sarebbe un bombardamento da parte dell’opposizione, né i distinguo dall’interno della maggioranza. Leggendo il sondaggio credo che quel 40% di favorevoli è già tanto, in una situazione in cui il Pd ha elaborato le sue proposte partendo proprio dal Mes.

Giorgia Meloni ha accusato Matteo Renzi di attaccare il governo solo per via delle imminenti nomine. Come risponde?

Non avendo altri argomenti, prova a sviare il dibattito dalle opzioni vere. Dal mio punto di vista fa l’oppositrice senza se e senza ma, evitando di immettere buone idee nel dibattito.

Salvini ha detto che il governo Conte è finito. L’ipotesi Draghi vi vedrebbe favorevoli?

Non ragiono su altre ipotesi in questo momento. Il problema non è certo Draghi, ma le risposte che darà il premier. Non è una questione di nomi, Giuseppe Conte può anche restare a Palazzo Chigi, ma cambi strategia e visione, mostrando il carattere della lungimiranza.

Recovery Fund, Servizi e Mes, cosa chiediamo al governo. Parla Migliore (IV)ultima modifica: 2020-12-21T09:38:41+01:00da bezzifer
Reposta per primo quest’articolo
Share