Scandalosa democrazia.Libertà e potere assoluto non sono la stessa cosa, neanche per cortesia diplomatica

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo ""Dittatori, chiamiamoli per quel che sono". Ineccepibile il premier Draghi sul presidente turco Erdogan. Da tempo non si sentiva un Presidente del Consiglio pronunciare parole chiare, forti, inequivocabili. Marco Di Maio ITaLIavIva ALTERNATIVA RIFORMISTA"Dopo l’episodio di Joe Biden, che ha pubblicamente convenuto sul fatto che Vladimir Putin sia un assassino, qualche giorno fa è toccato a Mario Draghi, che ha chiamato «dittatore» Recep Tayyip Erdoğan, trovarsi nella stessa scomoda posizione e finire incolpato non di mendacio, ma di un uso sconveniente della verità.

Ci sono molte ragioni onorevoli e in senso lato “professionali” per cui un politico dovrebbe usare prudenza nel qualificare amici e avversari in modo eccessivamente disinvolto, cioè senza badare agli effetti delle parole sulle cose. Peraltro, una verità pronunciata con leggerezza, al solo fine di averne un vantaggio (anche solo reputazionale) e non di trarne conseguenze coerenti sul piano dei fatti, è sempre una verità dissipata nell’incoerenza e nell’irrilevanza. La buona coscienza a buon mercato è, per certi versi, l’opposto dell’etica della responsabilità.

Ma nelle parole di Biden e di Draghi – e nell’orgoglio e nel sollievo che soprattutto le prime hanno suscitato in milioni di occidentali, sull’una e sull’altra sponda dell’Atlantico – è anche possibile leggere qualcosa di molto più serio e profondo, cioè una reazione cosciente alla deriva agnostica o conformistica della democrazia e alla crisi culturale e economica del suo modello, che ormai minaccia dall’interno e non solo dall’esterno la costituzione politica dell’Occidente.

La democrazia, cioè, più precisamente, la liberal-democrazia non è un regime politico come un altro, cioè non è semplicemente un sistema che, alla pari degli altri, anche se con regole diverse e più “umane”, organizza il funzionamento del potere politico. È un regime fondato sull’esigenza del controllo e della limitazione del potere, in nome della libertà.

La forza della differenza e dello scandalo, che la democrazia rappresenta e porta con sé, è tutta in questa dialettica instaurata tra la politica e il potere, per una superiore esigenza di tutela della libertà umana. Laddove la politica e il potere coincidono – cioè dove non c’è politica fuori o contro i palazzi del potere – anche la verità coincide con il potere e quindi la menzogna diventa verità di Stato.

In questo quadro, le parole di Biden, come quelle di Draghi, cessano di apparire puri orpelli o scivoloni retorici e diventano denuncia dell’impostura e della menzogna che il potere assoluto, cioè incontrollato, porta con sé e soprattutto affermazione del legame inscindibile tra la libertà degli uomini e la libertà di dire la verità, dentro e fuori dal campo della politica.

A costo di sembrare troppo ottimista, voglio sperare che ad avere mosso le parole di Biden e di Draghi non siano stati la smargiasseria in un caso e l’inesperienza nell’altro, ma la preoccupazione che, anche dalle nostre parti, qualcuno a quelle verità di stato di Mosca e di Ankara abbia iniziato a credere e pensi quindi che sia vero, proprio vero, che Putin è il caro leader del popolo russo e Erdoğan un capo democratico un po’ manesco, ma tutto sommato accettabile.

E che la democrazia, in fondo, possa avere anche la forma di un potere plebiscitato da grandi masse manovrate, intimidite e condizionate dalla minaccia e dalla violenza. Quelle parole rischiose di Biden e di Draghi suonano la sveglia alle democrazie addormentate.

Scandalosa democrazia.Libertà e potere assoluto non sono la stessa cosa, neanche per cortesia diplomaticaultima modifica: 2021-04-12T10:10:49+02:00da bezzifer
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