Il doppio gioco del M5S

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Eppure nei primi momenti i 5 Stelle avevano brindato. “Non si dimette”, avevano esultato i grillini. Il cui progetto era fantasioso: prendere le distanze dal decreto Aiuti, evitare il passo indietro di Draghi, continuare a sostenere l’esecutivo, restare in maggioranza e intestarsi eventuali vittorie sul salario minimo e altri punti del documento delle priorità presentate da Giuseppe Conte al presidente del Consiglio. Ma la realtà dei fatti ha ridotto in mille pezzi le utopie del Movimento.

Il M5S avrebbe voluto portare avanti la legislatura, incollato alle poltrone e con l’occhio rivolto verso la pensione che molti parlamentari matureranno a fine settembre. E proprio questo, fa notare Il Messaggero, è uno dei punti cardine che spaventa per eventuali elezioni anticipate. “Otto-nove mesi di stipendio in meno, più 15mila euro a testa per riscattare quello che manca per arrivare alla pensione, se la legislatura finisse prima del 24 settembre”, è il commento di un dimaiano.

Forti preoccupazioni riguardano ulteriori fughe dal gruppo pentastellato. Solo nelle ultime ore si sono registrati due addii: il deputato Francesco Berti e la senatrice Cinzia Leone hanno sposato la causa di Luigi Di Maio. Inoltre, come scrive Pasquale Napolitano su ilGiornale in edicola oggi, all’orizzonte si intravedono altre uscite: gli occhi sono puntati su Alfonso Bonafede, Stefano Buffagni, Federico D’Incà e Giancarlo Cancelleri.

Conte è impantanato: se continuerà a giurare fedeltà a Mario Draghi potrebbe provocare la reazione dei “ribelli” che sono tentati dalla possibilità di trasferirsi all’opposizione; se invece confermerà la linea dura e arriverà allo strappo finale si potrebbe andare incontro a una scissione nella scissione con tanto di fuga da parte di chi appartiene all’ala governista.

Il tonfo alle elezioni

Fonte di enormi timori è anche l’ombra di un tonfo alle urne: la strada delle elezioni anticipate potrebbe mettere i 5 Stelle davanti a una situazione di declino irreversibile, con percentuali di consenso ai minimi storici. In alcuni sondaggi emerge che il Movimento a fatica raggiunge il 10%, mentre in altri viene dato addirittura sotto. Senza dimenticare i risultati scadenti delle ultime elezioni amministrative.

Da Insieme per il futuro, il nuovo gruppo di Luigi Di Maio, bollano la mossa di Conte come un tentativo disperato di incrementare voti, ma il bluff non riuscito potrebbe generare l’effetto opposto e creare un’altra emorragia di preferenze. Una pessima notiza per il Partito democratico di Enrico Letta, per l’alleanza giallorossa e per il campo largo auspicato per battere il centrodestra.

Il doppio gioco del M5Sultima modifica: 2022-07-15T11:34:36+02:00da bezzifer
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