I “giornaloni” incoronano Elly Schlein: è lei l’anti-Giorgia “politically correct” che serve alla sinistra.

Costruiamo, facciamo, condividiamo, proponiamo,partecipiamo,sono solo una piccola parte dei verbi che declina al futuro nei suoi discorsi. Poi i più attenti noteranno che il movimento delle mani e costruito in base alle regole della comunicazione verbale.

In poche parole è FINTA.

Questa non può recuperare proprio niente, può solo dare il colpo finale a un partito in agonia.

Un personaggio del genere al massimo potrà riuscire a recuperare i molti voti che dal PD erano transitati verso il M5S creando ancora più frizioni tra i due partiti.

Non è certo una figura che possa recuperare voti dal centro o tantomeno da dx, cosa che invece potrebbe essere nelle capacità di Bonaccini per quanto riguarda i voti del centro. F.lli d’Italia non penso debba temere comunque per nessuna delle due alternative presenti fino ad ora per la prossima segreteria del PD. La sua elezione comporterebbe la fine di un partito allargato ad idee anche liberali e riformiste. Si andrebbe verso una scissione che farebbe immenso piacere ad altri partiti che ne raccoglierebbero i frutti.

PS.Quello che non sopporto di queste donne di sinistra, se andate a vedere più o meno tutte eredi di famiglie benestantei, figlie di burocrati o comunque vissute nella bambagia, senza mai aver conosciuto la necessità, naturalmente non è una colpa mentre è una colpa e una mancanza di umiltà l’arroganza, la supponenza che mettono nel dire che loro sanno, che capiscono i problemi di chi sgobba per vivere, arrivando persino a dire che anche loro vengono da famiglie non certo benestanti. Ne cito una per tutte che mi ha veramente fatto capire quanto siano arroganti. Ricordo Concita di Gregorio che disse in un intervista che sapeva benissimo cosa voleva dire la miseria perché anche lei da bambina…ecc, poi nel prosieguo dell’intervista disse che purtroppo (come la capisco) lei era accudita da una governante, si disse proprio cosi la sua famiglia, miserabile, aveva una governante e che poverina passava quasi tutta l’estate nella casetta al mare, ma piccola eh, di proprietà. Ecco questa Schleim , crescita nella bambagia di una famiglia benestante, senza mai aver provato nessuna mancanza, no del superfluo, ma dell’indispensabile, avendo potuto fare quello che voleva fino all’età adulta che tanto le ricche finanze famigliari lo consentivano, ora non ha nemmeno l’umiltà di dire vorrei provare a capire le reali condizioni di vita di quella maggioranza degli italiani, che abbandonati dalla sinistra elitaria di cui lei è ottimo rappresentante, hanno votato per il “demonio”.

MA.I “giornaloni” incoronano Elly Schlein: è lei l’anti-Giorgia “politically correct” che serve alla sinistra.

Sarà pure vero – come scrive sulla Stampa Annalisa Cuzzocrea – che dietro Elly Schlein «non ci sono padrini», cioè i capataz delle vecchie correnti. Ma è altrettanto vero che a sponsorizzarne la corsa verso la segreteria del Pd sono i rigogliosi giornaloni, che non a caso già ne parlano (Il Corriere della Sera) come l’«anti-Giorgia». Donna contro donna. O, meglio, «leadership femminista» contro «leadership al femminile» (la Repubblica). La sinistra è così: ha sempre necessità di un opposto per definire se stessa. In questo senso, è più reattiva che creativa. E così finisce per aver bisogno di un “nemico” anche quando la competizione è tutta interna. Non stupisce perciò se sin dalle prime battute sia scattata la corsa a sottolineare le differenze tra i due modelli, quello “Giorgia” e quello “Elly“.

La Schlein compendia le “virtù” del Pd

Per esempio, laddove la prima non si offende se qualcuno la definisce il premier, l’altra ci tiene a precisare che si candida ad essere la segretaria del Pd. E se la prima predilige l’«io» come indizio della tendenza ad assumersi le proprie responsabilità, la seconda usa il «noi» per tirare a lucido il valore collettivo della sua impresa. Oltre a ciò, la Schlein funziona perché è una sorta di compendio delle “virtù” del Pd: è globalista per definizione essendo nata in Svizzera da madre italiana e da padre ebreo-americano con ascendenze ucraine. In più ama un’altra donna, il che ne fa una testimonial d’eccezione del continuons le combat sul fronte dei diritti civili.

La politica ridotta a narrazione

Infine è movimentista quanto basta per restituire un po’ di aria fresca («un’onda», enfatizza lei) alle scrostate stanze del Pd. Politicamente parlando, infatti, la Schlein viene dagli Indignados e ha legato il proprio nome all’effimera stagione dell’OccupyPd, scattata in seguito all’impallinamento di Prodi nella sua corsa verso il Quirinale, correva l’anno 2013. Tutti ingredienti che oggi la rendono la donna giusta al momento giusto. Il resto, per l’appunto, lo fa il  contesto con la speculare presenza della Meloni nel campo opposto. C’è tutto, insomma, per costruire il personaggio, e soprattutto la nuova narrazione. Perché oggi, a sinistra, la politica è questa roba qui.

I “giornaloni” incoronano Elly Schlein: è lei l’anti-Giorgia “politically correct” che serve alla sinistra.ultima modifica: 2022-12-08T10:11:29+01:00da bezzifer
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