Bersani, simbolo di una sinistra che non ha più senso
LAMPI DEL PENSIERO/ Vorrei svelare a Bersani un segreto, che può egli stesso scoprire leggendo Gramsci: la sinistra ha senso se difende la classe lavoratrice.
Per (s)ventura, ho sentito Bersani in TV. Uno spettacolo che definire deprimente è ancora poco. Non una sola idea sociale, non un solo riferimento alla classe lavoratrice e ai dannati della mondializzazione. Si parla solo di stratagemmi per tornare al potere. La “vuota profondità” di cui scriveva lo Hegel è perfettamente rappresentata. Vorrei svelare a Bersani un segreto, che può egli stesso scoprire leggendo Gramsci: la sinistra ha senso se difende la classe lavoratrice, cioè salari e condizioni del lavoro. Se fa altro, smarrisce il proprio ubi consistam e merita di sparire per sempre nell’abisso. Cosa che sta, in effetti, avvenendo grazie allo zelante operato degli eredi irresponsabili di Gramsci.
L’ ESEMPIO A DI MARTEDI Calenda chiede a Bersani: voi non condividete il manifesto della lista del PD per le europee; mi dici un solo punto che non condividi?
Bersani, fa tutto un giro di parole.
Calenda incalza, e gli rifa’ la domanda.
Bersani, ricomincia con i giri di parole.
Calenda insiste.
Bersani, di spazientisce e gli risponde: ma perché io devo discutere del tuo manifesto? Discuti tu del mio.
Ecco, questo e’ il tema, o se si preferisce il problema.
Questi sinistri partono sempre da una posizione arrogante.Loro che rappresentano meno dell’1% vogliono dettare la linea ad una lista che vale almeno il 20%.
E’ sempre stato cosi, lo e’ e lo sara’ sempre. Diceva Speranza ieri, ci puo’ essere un accordo, ma deve essere di pari dignita’.Diceva D’Alema, sempre ieri, ci puo” essere un accordo, ma bisogna radicalizzarsi a sinistra. Insomma questi vorrebbero guidare il PD da fuori. E dicevano che arroganti erano altri.