Credete sul serio che i “potenti” siano in preda al magone e con la lacrimuccia per la manifestazione? Scatenano guerre,sovvertono Governi e lucrano su guerre civili pensate sul serio che se ne spaventino per qualche giovane con il cartello? L’unica cosa che temono è come questi ragazzi possano usare i loro soldi e il loro voto. Andare in piazza col cartello non serve ad una emerita minchia ,serve consumo responsabile,stile di vita green e sostenere la politica che investe nell’ambiente. I mercati si adeguerebbero e ci sarebbe più risultato che andare in giro col cartello e postare la foto su FB con il telefonino che cambiamo ogni due anni perchè fa figo.Meno teatrini e più fatti.
PER CIò. Intanto incominciate voi, col buttare le vostre play station, ed i computer da gioco, che sono divoratori di energia, nei rifiuti speciali. E tornate a giocare con il Lego,al bando i cellulari ed i social networks che consumano energie come idrovore per nessun risultato… poi vediamo quanto siete seri..
Andate a scuola a studiare e a imparare…. Se proprio volete protestare dite al Ministro che un’alta percentuale di scuole. In Italia cadono in pezzi e lui anziché pensare alle merendine dovrebbe preoccuparsi a metterle in sicurezza ecco ditegli questo….
1) I fondi all’istruzione dovrebbero essere aumentati senza vincolo alcuno. 2) Non parlare di qualcosa non elimina il problema: io credo sia un bene conoscere (=insegnare) anche le tecnologie inerenti i combustibili fossili e tutti i rischi connessi. Questo per evitare errori che sono stati commessi in passato. 3) Anche il “nostro” modello di sviluppo è sostenibile, nel senso che funziona da un punto di vista economico e si auto adatta in funzione alle richieste dei consumatori e alla disponibilità di materie prime. Forse intendevate un modello di sviluppo ecologicamente sostenibile. 4) Il MIUR dovrebbe invece continuare a collaborare con le aziende inquinatrici con lo scopo di ridurre il più possibile l’inquinamento. “Ridurre” perchè produrre qualcosa e non inquinare è impossibile: un qualunque processo di trasformazione implica degli scarti e l’uso di qualche forma di energia. E’ possibile ridurre un tipo di inquinante, ma in pratica non esistono aziende che non inquinano.
Aggiungerei un punto, che la scuola educhi a costruire relazioni di qualità; solo la ricchezza relazionale potrà sostituire e compensare l’indispensabile riduzione dei consumi