Archivio mensile:gennaio 2017

Il giornalino della minoranza PD non perde tempo. Tiro a indovinare: domani ci cuccheremo le interviste di Bersani e D’Alema.

Consulta boccia Italicum, Michele Emiliano ‘apre’ il Congresso nel Pd: “Dei 1000 giorni di Renzi non è rimasto nulla”

Dei mille giorni di Renzi non è rimasto nulla. Senza andar troppo per il sottile, Michele Emiliano apre così, almeno idealmente, il Congresso nel Partito Democratico. Nel giorno in cui il segretario del Pd si è riaffacciato nella vita politica annunciando una nuova segreteria e un nuovo blog (“Il futuro, prima o poi, torna”), la Corte Costituzionale ha cassato buona parte della legge elettorale che, insieme alla riforma costituzionale già bocciata con il referendum del 4 dicembre, era uno dei due capisaldi del riformismo renziano. Per il governatore della Puglia, candidato alla guida del Partito Democratico in un congresso che al momento non ha ancora una data, è una debacle dell’esperienza del governo del rottamatore Renzi.

Emiliano e compagni hanno tramato contro il proprio partito finché sono riusciti a buttarlo giù, cio non toglie che il loro seguito tra gli elettori rasenti lo zero.Guardate che Renzi lo hanno votato oltre 2 milioni di persone alle primarie. Si chiama democrazia, ti piaccia o meno. Alle ultime elezioni il partito ha preso il 40%. Vogliamo tornare al 25% di Bersani e soci? I numeri parlano chiaro, quando si perde il referendum ma anche quando si vincono le elezioni.

Cara minoranza DEM a suo modo Renzi ha tentato di cambiare quello che per più di una generazione tu ed i tuoi pari avete preferito conservare. Ed ha perso perchè era a capo di uno pseudo-partito in cui la minoranza, invece di trovare un compromesso che riflettesse i rapporti di forza, ha preferito agire come un efficace partito di opposizione.
In politica il successo è quasi tutto. Ma a volte può capitare che ragione e sconfitta si tendono la mano. Pensateci.

Ora andare ad un congresso, contro Renzi, con questi toni , difficilmente ricompatterà PD e fronte della sx (visto anche il documento / manifesto che SEI o come si chiama poi ha scritto), per poi andare contro a dx o M5S.

Per quanto riguarda l’uomo solo al comando, (senza guardare che fanno gli “altri”), in un sistema come quello italiano (sia di “struttura” che di “sovrastruttura” ) , per me , siamo alle parole di pura propaganda.(infatti hanno sabotato Prodi, defenestrato Letta, defenestrato Renzi) i grandi manifesti elettorali (mi) devono fare il favore (personale ) di scriverli, dopo che avranno il consenso di voti per realizzarli in pratica,altrimenti gli , avremmo voluto, ma gli altri (i cattivoni) ce l’hanno impedito è aria fritta, “disco” sentito e risentito

ci dicessero perché la formazione professionale è in mano alle regioni
ci dicessero perché la sanità è a macchia di leopardo
ci dicessero perché non abbiamo un salario minimo (previsto per legge in Francia dagli anni 50)
ci dicessero perché le case popolari sono state gestite come sentiamo
ci dicessero perché chi ci ha messo le mani in tasca e ha rubato soldi pubblici può ancora continuare a fare “politica” e, naturalmente, oltre ai perché ci dicessero come intendono risolvere il problema.
poi “votiamo” , con una forma di democrazia diretta, col nostro POS, da casa, così lorsignori si fanno un’idea di quello che vuole il popolo, poi scrivono una proposta di legge, che si capisce, senza bisogno di andare dall’avvocato, poi il Parlamento la vota e resta legge dello stato per almeno 10 anni (no che ogni 3×2 cambia il governo e le leggi quadro cambiano)

In noi pd.Cosa ci resta uno spirito diverso: la consapevolezza che si può affrontare il destino di un paese con uno spirito nuovo. Certo i risultati non sono stati esaltanti ma questo era inevitabile perché tutto il panorama politico mal vedeva i cambiamenti che Renzi prevedeva oltre al fatto che tutto doveva essere concordato con partiti di destra che avevano altre mire. Adesso quella parte politica contraria ha buon gioco a gioire ma a mio avviso avrà breve vita. Ormai la via è segnata . Forse non sarà la prossima tornata elettorale ma i tempi sono maturi per un cambiamento radicale di fare politica.

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E ANDATA COSI CARA ACCOZZAGLIA DEL NO : Oggi la prendi in quel posto e domani purue.

Consulta. Matteo Renzi festeggia e avvia la campagna elettorale: voto anticipato l’11 giugno.

“Stiamo stappando lo spumante”, esulta una fonte renzianissima un minuto dopo la decisione della Consulta sui ricorsi dell’Italicum. “Sobrietà”, frenano dal Nazareno dove Matteo Renzi è riunito con Guerini e Serracchiani, Rosato, Bonifazi e Fiano. Al di là dei brindisi, il segretario del Pd si dice “soddisfatto”. Per lui la Corte Costituzionale apre la strada al tanto agognato voto anticipato. Una data: 11 giugno, continua a ripetere, implicita nella chiusa del dispositivo deciso dalla Corte dopo due giorni di dibattimento e camera di consiglio. Ovvero la frase: “All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. Secca, inconfutabile. Almeno per Renzi e per chi in Parlamento vuole il voto anticipato come lui: M5s e Lega.

Beh, la consulta non ha bocciato né il premio di maggioranza, né le lista bloccate, né le pluricandidature (semplicemente non potranno scegliere il seggio in caso di plurielezioni). Semplicemente ha bocciato il ballottaggio nazionale, unica cosa che non poteva esserci al senato, se non diviso a livello regionale.
Adesso al voto.E a chi sta ululando;il primo colpo affascina il secondo strega,non contento della suppostona del 4/12 il turbominkiataro rilancia, è la volta buona per cacciarlo a pedate,rispondo;la bocciatura del 4 dicembre ce l’hanno avuta gli italiani che si sono fatti fregare mantenendo senatori strapagati leggi che rimbalzano da camera e senato burocrazia dirigenti del cnel province .. e ancora non avete capito chi ha perso ??perciò magari prendere a pedate quelli come te? Io penso che sia piu’ probabile questa, staremo a vedere, genio ti ricordo che Renzi ha ottenuto il 40% mentre l’accozaglia dei conservatori della propria poltrona di destra e sinistra si sono spariti in tanti il resto… vedete voi chi ha usato la supposta se si va a elezioni…politica si fa per qualcosa non contro qualcuno per sfogare le nostre frustrazioni.

MA I FRUSTATI CHE SI ARRAMPICANO SUGLI SPECCHI MI RIBATTONO: Ma nessuno ancora ha pensato di rivedere la legge Basaglia? Ragazzi  non evocare Basaglia perchè sarebbero in parecchi che dovrebbero internarsi, in primis il comico statista che non nè ha azzeccata una, vorrebbe governare per grazia popolare, purtroppo l’esperienza ci ha insegnato che ci vuole un Richelieu o almeno un Cavour che non si fece scrupolo di inviare la bellissima cugina ad irretire Napoleone III perchè venisse in suo aiuto per combattere contro l’Austria. Il movimento 5 stelle ha perso la grande occasione, avessero votato l’abolizione del senato adesso starebbero dettando l’agenda, invece rivedremo inciuci e interessi corporativi, però hanno salvato la costituzione, non capiscono che dovrebbero puntare su se stessi invece di gridare contro Renzi, lo stesso errore di Bersani che gridava contro Berlusconi invece di concentrarsi sulle potenzialità del suo partito. I grullini tutti ormai hanno impostato il tiro contro tutto, si battono sempre contro il vecchio il brutto e il cattivo, finita la protesta resta il vuoto penumatico.Lo so che siete dispiaciuti, io non faccio salti di gioia,Renzi però è chiaro perchè festeggia, con i capilista bloccati Speranziello e lo smacchiatore di giaguari fanno prima a fare le valigie e riunirsi con il genio Fassina, quindi avete l’opportunità di rivedere i comunisti all’opera, si all’opera per i giardinetti, l’unico dato positivo di tutta questa confusione.Lo so che per voi e tutti i vecchi riformisti comunisti non è una bella stagione, Renzi ha fatto rotta, si rotta su Amato e gli ha detto bene, voi su cosa fate rotta adesso, come fondatori dl’ulivo andate a fondare le pere o le mele forse si addice il limone, si lo vedo bene il limone è il frutto per i perdenti, preparerete belle limonate per Bersani e compagnia e poi tutti insieme a ricordare l’internazionale.Be guardate che sono supposte boomerang, stanno tornando insieme a chi le invia, come avevo previsto la vittoria di Pirro dell’acccozzaglia sta portando i risultati, non ci godo, rivedere Berlusconi al governo mi induce ad emigrare, ma Grillo e l’accozzaglia hanno vinto il premio dei perdenti dell’anno.Come Vi capisco, tutto il VOSTRO sforzo le ore insonni le urla e alla fine le supposte cambiano direzione, lo so voi pensavate in altro epilogo ma come vi dissi un tempo, a vita è a tiraturu oggi la prendi in quel posto tu e domani purue.No io non ho bile, rido purtroppo è l’unica opzione, è un riso amaro, ormai sono preparato al peggio,siete voi che compiango io sarò anche tamarro anzi cafone, posso sempre tornare alle origini e fare il cafone nella tradizione italiana, per voi invece la vedo un pò nera ma non vi preoccupate oggi e per sempre è a vostro favore, ricordatevelo cosi la verità sarà meno amara, avendola prevista, quando si fanno determinate scelte, la tua vita è a tiraturu oggi la prende in quel posto e domani purue.

PS:Renzi può decidere di ritirare la fiducia al Governo ed andare alle urne in tempi brevi, cosa auspicabile per (quelche resta de) il PD e ancor di più per il Paese, che certamente non trarrebbe alcun vantaggio da un anno di melina parlamentare.
Ma per buon gusto farebbe bene ad astenersi dall’indicare date precise per le elezioni, che non sta a lui decidere.

Concludendo:Nessuno governerà da solo perché nessuno prenderà la maggioranza in Senato, con l’attuale Costituzione in un sistema tripolare è impossibile che questo accada. Renzi lo sa benissimo, come anche Grillo sa benissimo che con la vittoria del no il suo partito non arriverà mai al governo. Probabilmente il M5S sarà primo, si rifiuterà di fare alleanze e gli altri dovranno convergere per formare un governo di seconda scelta, e Grillo farà l’unica cosa che sa fare, gridare al complotto.
Prendere il 40% (cosa che non riuscirà a nessuno) servirebbe solo ad essere certi che il proprio partito non possa essere tagliato fuori dal governo, stop. Le alleanze saranno indispensabili in ogni caso.

 

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Era una buona legge, tant’è che la CC ha lasciato tutto, compresi i capolista bloccati. Ha tolto solo il ballottaggio (lasciando il premio comunque) perché inutile e dannoso in un sistema bicamerale,confermato dai No al referendum. Votare subito.

Quelli de non va bene mai niente soffiano sul fumo e non capisccon quello che dice la sentenza. Il ballottaggio salta non perchè <è incostituzionale!> ma semplicemente perchè non siamo in un sistema unicamerale.Delirare è per il fuffagiornalista e per la setta a5ss una conditio sine qua non per vivere ( e purtroppo scribacchiare cavolate).Alle prossime politiche, il giochino dell’accozzaglia brancaleone di tutti contro uno non si potrà fare! Vedremo chi saprà arrivare al 40% dei voti.

Così a naso, l’unico che se la piglia nel secchio è il comico. Sempre che la storiaella di Repubblica, sulle alleanze a destra, sia una panzana. Se stiamo a quello che diceva ieri il comico, per lui non c’è trippa per gatti. Lo avevo detto che conveniva dire SI al referendum costituzionale, Con l’Italicum, che era stato studiato solo con un sistema monocamerale, forse qualche possibilità l’aveva, adesso se lo può scordare di andare al Governo.

È inutile che strillate come oche al Campidoglio: decideranno gli elettori da chi vorranno essere governati, non i soliti trolloni del webbee. Democraticamente e con le primarie per scegliere il candidato. Almeno così faranno i veri partiti democratici. Degli altri non mi curo.

Certo che non siete mai contenti,se non vi piaceva questa potevate tenervi quella di prima invece di ululare all’incostituzionalità e alla dittatura, e se voi potete permettervi di borbottare può permettersi di farlo chiunque, (a meno che non siate dei dipendente grullino, visto l’ultima sortita sul sacro blog)
poi sul lavarsi la bocca, prima di proporlo agli altri iniziate voi a togliersi i chili di arroganza di cui siete ricoperti.

In realtà, negli ultimi mesi, i 5 stelle non avevano il coraggio e la faccia di dichiarare apertamente che l’Italicum, preferenze comprese e con il ballottaggio al secondo turno, a loro piaceva moltissimo. Come a Roma, a Torino e prima a Parma avrebbero vinto e pazienza se non per meriti propri, ma per l’odio incrollabile nei confronti del Pd da parte della Destra , che avrebbe fatto convergere i propri voti sul Ducetto genovese e sui suoi gerarchi indicati in liste ben bloccate.
Ma state un po’ a sentire cosa dicono ora Meloni e, un po’ meno, Salvini (desideroso di una convergenza futura) della sindachessa, per la quale avevano invitato i loro camerati, pardon, accoliti, a votare in massa…dimissioni, dimissioni subito!

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Insomma, se il PD fa una legge elettorale, è contro il M5S. Se la consulta ne boccia tre quarti è un complotto del PD contro il M5S. Un tantino paranoici.

Italicum, la decisione della Consulta: “Ballottaggio BOCCIATO”. Ma sopravvive il premio di maggioranza. E DAL M5SS PARTONO I SOLITI ULULATI.

 

Evviva, adesso abbiamo finalmente una legge elettorale COSTITUZIONALE! Dunque si vada a votare. Poi un giorno la Consulta ci spiegherà perché il ballottaggio sia incostituzionale e se per caso l’elezione dei sindaci tramite ballottaggio abbia vizi di incostituzionalità.

Sono tranquillo, il peggio è passato, il futuro sarà tuttalpiù come è stato sino ad oggi il presente. Aspetterò di andare a votare quando sarà il momento e sarò, come sono sempre stato, ligio alle leggi. Però mi fa sorridere (eufemismo!) che l’attuale Parlamento sia stato eletto con una legge dichiarata (anche se non in toto) incostituzionale, che questo Parlamento abbia legiferato su riforme (molte discutibili), che il Capo dello Stato, prima Napolitano e oggi Mattarella, siano il frutto di un accordo tra i partiti che stanno in questo Parlamento (incostituzionale). Che si siano succeduti ben 4 Presidenti del Consiglio, scelti (la Costituzione lo prevede) senza però che il Popolo Sovrano si sia espresso con l’elezioni di parlamentari nuovi, cioé che non siano quelli attuali (eletti col Porcellum). Mi fermo, ma potrei continuare nell’elenco di cose che poco sono in sintonia col concetto di democrazia, laddvoe si intende il governo (su delega) dei cittadini. Pertanto chiudo con una domanda retorica: serve alla fine preoccuparsi di quale legge si farà se da tempo (fin troppo) siamo andati di carambola in odio ad ogni possibilità di poter, da elettori e cittadini, intervenire sulla cosa pubblica? Ma di che ci preoccupiamo, peggio di come sono andate le cose fino ad ora..

Dopo tanto protestare contro l’Italicum, eccoci arrivati alla geniale trovata della corte: privare di fatto gli italiani del diritto di scegliere da chi farsi governare. Le altre questioni sono secondarie (i capilista, le candidature in più collegi) e questo risultato è stato ottenuto grazie alle campagne scellerate contro l’unico sistema elettorale chiaro che poteva consentire a qualsiasi partito di governare, senza doversi per forza allearsi con altri. Prepariamoci ad una nuova lunga stagione di inciuci e di governi estivi o di emergenza, come era normale nel secolo scorso. Il MOV 5 * ha combattuto contro questa legge per far dispetto a Renzi e così facendo si è condannato ad allearsi con i vecchi partiti oppure stare all’opposizione e fare le verginelle per tutta la vita. Grazie Grillo.

Per quelli che hanno votato NO contro gli inciuci beccatevi 5 anni di Renzusconi.Con queste modifiche il M5S è fregato !
Nel senso che senza ballottaggio nessuno avrà mai il 51% necessario per governare da solo.
E dato che il M5S è refrattario a qualsiasi accordo con chicchessia, sarà caondannato a guardare gli altri che governano.
Oppure dovrà fare retromarcia e sedersi al tavolo delle trattative, e spero che questo succeda, un bagno di umiltà per questi dilettanti presuntuosi e spocchiosi.

Sentenza immediatamente applicabile.
In quanto questo sistema elettorale della Camera é abbastanza omogeneo con quello vigente per il Senato.
Dove il premio di maggioranza é gia previsto a livello regionale (vincolo costituzionale).
Bene.
É probabile che si vada ad elezioni presto.

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La Consulta schiaffeggia chi ha sempre sostenuto la incostituzionalità dell’ Italicum ? No: La corte ha tolto soltanto il ballottaggio.

Italicum, Corte Costituzionale boccia ballottaggio e la scelta per i capilista pluricandidati: salvo il premio di maggioranza.

IL TESTO DELLA SENTENZA

Oggi, 25 gennaio 2017, la Corte Costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 Del 2015 (c.d. Italicum), sollevate da cinque diversi tribunali ordinari. La Corte ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale, ed è quindi passata all’esame delle singole questioni sollevate dai giudici.

Nel merito, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono.

Ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 Del d.P.R n. 361 Del 1957. Ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione.

Se ho ben capito l’unico punto che viene bocciato è il ballottaggio,

rimangono:
A) capilista bloccati,
B) candidature plurime, ma l’eletto non potrà scegliere il collegio di elezione, ma verrà sorteggiato
C) premio di maggioranza

Bocciato
A) Ballottaggio (immagino che ora lo diventerà incostituzionale anche per i sindaci)
B) possibilità di scegliere il collegio d’elezione, si badi bene non la possibilità di candidarsi in tutti i collegi se uno volesse

Come si dice…. le sentenze della Corte Costituzionale si applicano e non si commentano.
Diciamo che speravo in una conclusione diversa; l’unico impatto è l’eliminazione delle candidature multiple, imposte dai partitini perché non hanno abbastanza nomi che “tirano”.
Restano:
1) il premio di maggioranza, a dimostrazione che non c’era alcuna legge Acerbo né legge truffa, però occorre arrivare almeno al 40%.
2) lo sbarramento abbastanza alto (cosa che dovrebbe consentire di ridurre alcuni piccoli partiti).

Per chi ha fatto ricorso, quasi una vittoria di Pirro, visto che, alla fine, restano anche i capilista bloccati e le preferenze ridotte.

Quindi, sostanzialmente, siamo ad una Prima Repubblica 2.0, un proporzionale semi puro, con correzione maggioritaria e sbarramento.

Quello che, più di tutti, voleva Berlusconi.A questo punto, se non voteranno in massa per il matarellum, può anche andare bene così.Diciamo che poteva andare peggio, almeno lo sbarramento del 3% resta!

La Consulta schiaffeggia chi ha sempre sostenuto la incostituzionalità dell’ Italicum. La corte ha tolto soltanto il ballottaggio. E non poteva essere altrimenti visto che il Senato con la miope scelta degi italiani era rimasto in piedi. Non aveva senso infatti sacrificare la rappresentatività a vantaggio della governabilità in una sola camera col rischio che il risultato così ottenuto fosse vanificato da una legge proporzionale al senato. E’ stato poi tolta la possibilità per i plurieletti di scegliere il collegio di elezione demandando alla sorte la questione. Si può oggi dire quindi che la legge pensata per una sola camera era ben fatta anche da un punto di vista costituzionale.

Mi pare che la sentenza lasci poco spazio a fraintendimenti, un messaggio a chi in queste ore paventava disegni oscuri, tramini sottobanco e diverse cose come “compromessi” per aiutare il governo.
La Consulta ha difatto smontato l’Italicum attraverso una sentenza di tipo giuridico che però avrà ripercussioni politiche.
Per fortuna questa volta non abbiamo dovuto aspettare di andare a votare per sapere che la legge era costituzionalmente illegittima.
Per altro la sentenza rende la legge comunque immediatamente applicabile, quindi volendo si potrebbe partire dal testo base modificato dalla Corte e adeguandolo a quanto previsto per il Senato, si potrebbe persino tornare al voto in tempi brevi per superare questa fase di anomalia, visto che un Parlamento eletto con una legge incostituzionale ha avuto solo la forza di produrre una legge modesta smontata anch’essa dalla Corte per incostituzionalità. A questo punto la legislatura, politicamente, è morta.E I renziani all’attacco: “Si vada subito a votare” l’unico che può superare il 40% è il PD…è il PD CHE ha già catalizzato il 40 % due volte, alle Europee e al Referendum. Difficile che chi ha votato SI adesso vada a votare Grillo o Salvini che hanno mantenuto gli sprechi del Senato e delle Province… per il resto, sento aria di larghe intese post-elettorali, che non sono necessariamente male se Pisapia si presenta con una lista di sinistra riunita e disposta a collaborare con il PD.

L’unico elemento davvero importante di questa Sentenza è che, abolendo il ballottaggio, toglie di mezzo il M5S dalla possibilità di arrivare a governare l’Italia, salvo che il 40% degli italiani più uno non impazziscano tutti assieme.

 

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Fare politica per qualcosa non contro qualcuno cara accozzaglia del no ..riuscite a capire il significato di questa semplice frase ????

Matteo Renzi si rilancia nel giorno della Consulta: nuovo blog e nuova segreteria.

Restyling per Matteo Renzi nel giorno della Consulta. A poche ore dal pronunciamento della Corte Costituzionale sulle modifiche all’Italicum, il segretario del Partito democratico annuncia la nuova segreteria e lancia un nuovo blog. L’annuncio della nuova segreteria arriva con un sms inviato ai componenti della segreteria uscente in cui li ringrazia per il lavoro svolto. E scrive: “Riorganizzeremo il partito”, “continueremo a combattere insieme”.

Quanto al blog, Renzi parte da un post intitolato: “Il futuro, prima o poi, torna”. “Ci sono molti modi di cominciare. E di ricominciare. Chi è cresciuto con l’esperienza scout sa che il modo più bello è mettersi in cammino”, esordisce l’ex premier.

BLOG MATTEO RENZI

Scrive ancora il segretario Pd:

“La sconfitta al referendum ci ha fatto male, vorrei vedere il contrario. Con le riforme, volevamo un Paese più semplice e più forte: è andata male. Volevo tagliare centinaia di poltrone e alla fine l’unica che è saltata — come era giusto e doveroso che fosse — è stata la mia. Ma anche quella sconfitta appartiene al passato. E ci sono milioni di italiani, milioni, che hanno votato “sì” e che vogliono vedere tornare il futuro. Questo Blog non è solo mio, è di tutti loro. Ed è anche di chi ha votato “no” ma ha voglia di dare un contributo, di discutere, di confrontarsi. Perché nel tempo dell’insulto e dello scontro, è bello dialogare. È bello essere civili, senza sciacallaggi, polemiche, odio ad personam. Noi siamo quelli che fanno politica per qualcosa, non contro qualcuno”.

 Renzi promette una piattaforma in cui discutere “di tutto”:

“A cominciare, già dalle prossime ore, dal ruolo dell’Europa in questa fase delicata. A cosa servono le istituzioni europee in un’era che i commentatori immaginano dominata dal rapporto Trump-Putin (tutto da verificare, peraltro)? A cosa serve l’idea dell’Europa nata a Ventotene? A inviare letterine ridicole per chiedere assurde correzioni sul deficit, come quelle che ci hanno inviato senza risultati per tre anni? Davanti a 45mila scosse di terremoto e all’inadempienza dell’Unione Europea sugli immigrati, come rispondiamo non alle regole — che rispettiamo — ma alle miopi interpretazioni delle regole fatte da qualche euro burocrate?

E ancora: che spazio c’è per un centrosinistra che tagli le tasse come è doveroso che si continui a fare in Italia, che trovi una forma di protezione per i nuovi esclusi dalla globalizzazione, che combatta la povertà partendo dai bambini e dalla crescita, che usi l’innovazione non solo per digitalizzare i servizi ma anche per rendere più competitiva l’Italia, che non segua lo sciacallaggio quotidiano ma investa su Casa Italia come pensata da Renzo Piano, che sappia coniugare in modo nuovo la parola sicurezza? E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Vi aspetto in giro per l’Italia. Ma vi aspetto anche qui, con i vostri commenti, contributi, idee. Il futuro, prima o poi, torna. A noi il compito di costruirlo, non solo di aspettarlo”.

Devete solo sperare che ritorni Renzi,altrimenti la vedo nera! Sbaglio! IL mo-vi-mento si è presentato come il nuovo e l’onesto,oggi si ritrova insieme ad altri come il più il indagato( in % ne ha più del pd), il più qualunquista con uno sbocco totalitario (pena multe oggi, domani con il potere assoluto in mano forse la vita),con una base che annovera dalla dx estrema ala sua omonima di sx.Un calderone che fa bene a birillo che si arricchisce insieme alla casaleggio associati alla faccia di tutti i suoi adepti.

Pero’ questo e’ troppo comodo, chiunque fonda un partito oggi può’ dire cosi’, difficile e’ capire dove si e’ agito senza alternative e dove no, dove si e’ fatto il possibile dove no, dove si e’ agito correttamente dove no, capire questo consente a chi avrà’ responsabilità’ di fare bene e correggersi…il m5s e’ bravissimo a trasformare in negatività’ ogni cosa fatta e in parte ha ragione, ma quando si tratta di fare o di partecipare a costruire, questo movimento non c’e’ mai.

L’ orgoglio per il PD, per tutti coloro che , partendo da lontano , sono approdati a questo PD, di avere come segretario Matteo Renzi che ha reso il ns partito il più grande ed importante della sinistra in Italia e non solo. Basta ricordare che , pur perdendo, il ns partito solo contro la GRANDE ACCOZZAGLIA NAZIONALE, ha ottenuto il 41 % dei consensi e da quuel dato siamo ripartiti.

Non sono un Renziano ma leggendovi posso tranquillamente definirmi tale, da anni nessuno ha saputo smuovere potere e politici, con la vittoria del si abbiamo perso una occasione, si può essere contro a prescindere ma bisogna ammettere che quel poco di buono che c’era sarebbe oggi molto utile.Condivido il giudizio negativo anche se in parte riguardo l’arroganza e la poca disponibilità al colloquio che ha fatto di Renzi un perdente alle ultime votazioni referendarie. Rimango convinto che nel panorama politico ad oggi non ci sono soluzioni migliori. Ha ragione Renzi continua a puntare sui SI del referendum anche se e’ stato battuto…a differenza di Renzi io non sono per rottamare le persone come fece lui, pero’ quelle idee vanno messe via altrimenti si parte in contrapposizione con il sentimento popolare…un piccolo cambiamento l’ha fatto, inserendo una volontà’ di dialogo anche con chi ha votato NO.

IO non penso che Renzi sia stato bocciato. Penso che il 40% dei partecipanti al voto che hanno votato SI al referendum sia un patrimonio grandissimo, al quale Renzi deve qualcosa in termini di impegno a portare avanti l’attività politica. Il 59% che ha votato NO a quale movimento politico va imputato e in quale misura visto che erano almeno sette o otto controparti alleate solo per il NO ai cambiamenti proposti?

Io con Renzi un po’ di futuro l’ho visto, e non tanto per me, ma per i vostri figli e miei nipoti.
Invece il 59% di quelli che sono andati a votare il referendum, per tutt’altri motivi che con il referendum non ci azzeccavano niente, questo futuro non l’hanno visto e ci hanno sbattuto in faccia la porta che sembrava schiudersi definitivamente ad una Italia migliore.
Ormai è storia, e passata la notte in cui la tela si è disfatta, ora dobbiamo incominciare a tesserne un’altra. E se i motivi, ormai accertati, della disfatta sono dovuti in minima parte ai temi del referendum ed in massima parte al concentrarsi di forze eterogenee contrastanti tra di loro per storia e motivazioni, al contrario il 41% invece si è dimostrato avere una base di forte identità nel riconoscersi in Renzi e nelle sue riforme. E’ una base importantissima con cui ricominciare, e che coincide neanche stranamente con quella maggioranza avuta dal PD di Renzi alle ultime elezioni europee. Ed io sono pronto a rincominciare, poiché ritengo i miei sessanta cinque anni non sufficienti a farmi desistere da un obiettivo agognato da decenni.Matteo,ti aspettiamo con ansia. In questo panorama di buffoni,sei l’unico politico che potrà darci la speranza di un futuro migliore!Finalmente Renzi dà un segnale di riavvio alla speranza di un futuro e di leggi buone come sono appena state fatte : NO ai NO ed alla palude di 30 anni !!!!!! Bravo Renzi !!!!!!!!

PS: Io penso che in democrazia (ma siamo in un Paese democratico?) ognuno, se non offende altre persone e rispetta le leggi (anche morali) ha tutto il diritto di dire quello che ritiene giusto, sia che ciò sia realtà, sia che sia una sua elucubrazione mentale. Nel caso di Renzi che critica l’Europa ho qualche diversità di vedute. E ciò nasce dal fatto che imputa all’Europa colpe per il fatto che non ci hanno sostenuto con immigrazione e terremoti, che ci mandi richiami sui debiti e/o deficit pubblici, che ci mette in infrazione perchè non rispettiamo quello che abbiamo sottoscritto. Faccio presente a Renzi che tutto questo è accaduto quando alla Presidenza del Parlamento Europeo c’era Martin Shulz, di certo non contrario alll’orientamento politico degli ultimi governi italiani, ragion per cui non “nemico” a prescindere dell’Italia. Cosa succederà allora adesso, come ha ipotizzato l’eurodeputato bresso che vede in Tajani il “demone” che metterà a ferro e fuoco l’Europa per i prossimi due anni? Ci bombarderanno, ci faranno fallire, ci uccideranno con una guerra biologica? Forse meno chiacchere e più fatti concreti (e non vale solo per Renzi) potrebbero essere un primo passo per uscire dalla crisi in cui si trova l’Italia. E come detto altre volte, 8-10 provvedimenti “importanti” e di interesse comune (e non di parte o peggio ancora personali), potrebbero essere “il quid” per almeno tentare di ripartire. Altrimenti fra 10-20 anni saremo ancora qui a discutere se ha ragione Renzi, o Berlusconi, o Salvini, o Grillo, o ………. E l’Italia resta ferma, anzi, arretra, visto che altri corrono in avanti!

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Italicum, Corte Costituzionale:Il ritardo sembra preludere a una sentenza di compromesso, quindi politica…

Italicum, Corte Costituzionale in camera di consiglio sulla legge elettorale non riescono a dare una soluzione.

 

I giudici della Corte Costituzionale sono di nuovo riuniti in camera di consiglio per esaminare le questioni di legittimità sollevate da 5 tribunali sull’Italicum. Al vaglio della Consulta, i punti chiave della legge elettorale varata nel 2015, tra cui premio di maggioranza, ballottaggio e pluricandidature. I 13 giudici (assente Alessandro Criscuolo, e Giuseppe Frigo si è dimesso lo scorso novembre) hanno già iniziato ieri pomeriggio il loro esame, subito dopo aver chiuso l’udienza pubblica, poi si sono aggiornati a questa mattina. Relatore della causa è il giudice Nicolò Zanon.

Speriamo bene. Io in genere mi fido dei giudici, e non avrei dubitato se non fosse stato dato un orario preciso, ma il ritardo dopo un comunicato ufficiale e dopo MOLTI MESI di possibile discussione…Sembra che circolino voci secondo le quali verrebbe dichiarata l’illegittimità solo delle liste bloccate. Questo coinciderebbe con la mia analisi e dovrei essere soddisfatto; tuttavia mi domando se non sia compromessa la serietà dell’Istituzione che permette la fuga di voci…

La cosa bella di queste espressioni “sentenza di compromesso” e “sentenza politica” è che non solo sono strumentali, ma possono essere indossate da chiunque, perché per chiunque la sentenza può essere di compromesso o politica.
Vi sorprenderà sapere che alcuni operano, soprattutto gli organi di garanzia, nel solco della legittimità costituzionale e sulla base di motivazioni giuridiche, quindi che siate grillini, leghisti, forzisti o piddini, fatevene una ragione, la Consulta opera in maniera libera.
E, ultimo appunto, a furia di deligittimare le istituzioni repubblicane non si fa un favore a nessuno, perché chiunque poi entri nelle istituzioni prima o poi finisce per essere automaticamente deligittimato.
Si possono avere idee diverse e opinioni contrastanti, per questo c’è il legitimo esercizio del voto, in cui i cittadini eleggono i propri rappresentanti (anche quando eleggono alcuni che non ci piacciono), i quali poi possono anche essere contrastati democraticamente senza che si mini però la credibilità delle istituzioni.
Concetto che dovrebbe sembrare banale quando si parla di democrazia, ma che a quanto pare oggi non è così.
E la mia non è né una difesa dei politici, né della casta, né di altro, ma solo delle istituzioni, che sopravvivono a quel leader e a quel partito.

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Ma una chiosa diversa da “sveglia gente” no, eh? Capisco che Casalino non è un premio Nobel per la letteratura, ma un po’ di inventiva non guasterebbe.

M5s, Di Battista arringa gli ambulanti contro la stampa. E loro: “Servi, bastardi, li ammazziamo”

Nel giorno in cui dal suo blog Beppe Grillo chiede ai parlamentari del M5s di rilasciare solo interviste concordate con lo staff della comunicazione pentastellato, il deputato Alessandro Di Battista si presenta di fronte ai commercianti ambulanti che protestano contro la direttiva Bolkestein davanti a Montecitorio e attacca con parole durissime i mezzi di informazione, con l’entusiastica reazione dei manifestanti: “Servi, bastardi, li ammazziamo” Roba da pazzi!Il dramma è che ci sono creduloni che abboccano come i persicacci.E pensare che gli ambulanti (lavoraccio è vero) sono una delle poche categorie autorizzate ad evadere le tasse dal momento che gli scontrini  fiscali …….non sanno che cosa sia.Livello veramente penoso. Una persona normale non può avere nulla a che fare con questi populisti vigliacchi perché seminatori di zizzania. Si sgonfieranno per mancanza di nemici. Non sono all’altezza. Guardate a chi si rivolgono… il loro elettore tipo non riesce a dire due parole sensate come si ascolta in questo video… che pena.

Rendetevi conto dell’infamia di questa azione: Grillo ordina il silenzio stampa, i giornalisti quindi si sentono ancora più autorizzati ad avvicinare i grillini ed ecco che il dibba appare in piazza ad aizzare gli ambulanti contro i giornalisti, in modo che poi qualcuno di loro parta ad aggredire quelli che si avvicinano a lui o ai suoi compagni di partito.Gli “arruffapopolo” sono sempre esistiti e la tecnica dell’urlatore ha sempre coperto mancanza di contenuti. Con la crisi generalizzata che c’è ogni categoria è facilmente influenzabile in relazione alla perdita economica e quindi niente di più facile che aizzare. Dire quello che non va è giusto e legittimo anche se farlo in toni civili sarebbe auspicabile ma deve poi seguire un prospetto di soluzione, delle argomentazioni non fumose ma reali, fattibili. Troppo difficile questa strada da percorrere per chi manca di preparazione adeguata e conoscenza della materia di cui va urlando contro. Ma del resto siamo un paese allo sbando culturale, sociale, economico, etico e quindi facile terreno per seminare odio e disgregazione. Comunque la nostra memoria corta ci fa dimenticare Piazzale Loreto, dove chi osannato dalle folla fu dileggiato e oltraggiato, già morto, dalla stessa folla.

Ma certo uno che supporta la mafia dei venditori ambulanti invece e’ uno sveglio…vero Diba. Vatti a vedere quanto schifo fanno questi soggetti che evadono le tasse, hanno le licenze da sempre e quasi tutte in mano allo stesso soggetto, pagano uno sputo di occupazione di suolo pubblico, deturpano il territorio con i loro stand da terzo mondo. Fatti un giro a Londra in altre citta’ civili e vedi la differenza… Perche’ la gente va a visitare i mercatini di Natale a Londra, Vienna e Berlino (ci sono tour apposta) e non a Roma? Beato te che crede ancora ai miracoli della piattaforma volante grillina.Sei è il classico italiano, come quelli del 1924, che consegnarono il Paese in mano ad un venditore di bufale, all’uomo forte.Sappiamo poi cosa successe all’Italia, con l’uomo forte al comando.Vedi un pò te.A giusto uno e tuo padre.

SETTARO A 5SS:Datti la risposta : perchè il M5S nella figura stavolta di Di Battista aizza gli ambulanti che , che evadono generosamente il fisco ? E come mai nel programma dei Savonarola grillini non si spende una parola sull’evasione fiscale diffusa ? E come mai cominciano a circolare voci di una possibile alleanza M5S , Lega e Fd’I ? E come mai Grillo tuona un giorno sì e l’altro pure contro gli immigrati ? E , buon ultimo , come mai il ducetto genovese esalta le figure di Trump e Putin ? Mi  rivolgo agli elettori del M5S che prima votavano a sinistra : vi rendete conto con quali compagni di viaggio vi siete imbarcati ?

Ma quì la politica non c’entra. Come non c’entra con il M5S la politica. Quì si tratta di “fuori di testa” aizzati da un altro fuori di testa che per poco non si mette a piangere per lo sfogo dell’ astio che prova dentro di sè. Siamo messi veramente molto male.Noi non siamo tifosi ma ,liberi cittadini che, possiamo criticare chi vogliamo e nessuno ci caccia.Voi siete schiavi di un contratto con una azienda privata che,se non rispettate i loro voleri vi cacciano o peggio vi fanno pagare salate multe per non aver rispettato il contratto.Uno che, fa un patto con dei privati per governare la cosa pubblica è semplice demenzialità che ,i giornali, la magistratura , la stessa politica, non affrontano con determinazione.

E questo è un parlamentare della Repubblica Italiana,questo dovrebbe rappresentare la futura politica italiana? Ragazzi siamo proprio messi male, con questo tipo di gente la DEMOCRAZIA scompare.Toppare un congiuntivo non è grave, non conoscere la geografia non è grave, non saper leggere una mail non è grave, ma si fanno danni….Prima erano infallibili,ora si può sbagliare.Prima era falsificare, adesso è copiare male. Prima erano onesti, ora si può mentire.Domani?

Di Battista, ma dicci la verità…non ti vergogni di utilizzare il peggior populismo e la peggiore retorica (vedi De Benedetti e Caltagirone, abusati anche da tutta la destra) per aizzare dei poveracci e renderti bello agli occhi del ducetto? Alla tua età ci si aspetterebbe altri atteggiamenti e argomentazioni!RICORDATI Chi semina vento raccoglie tempesta.

“ammazziamo i giornalisti”, “ammazziamo Renzi”, “ammazziamo i politici bastardi”, ormai senti dire solo queste frasi in giro in un paese di furbi, fannulloni e frustrati, di cui Di Battista (che comincia anche a divertirsi  e tirarsela col gossip) è il più accreditato arruffapopolo.Ma, come nel film di Ficarra e Picone, se arriva davvero la legalità gli italioti sono tutti in difetto.Per cui, si abbia almeno la decenza di stare zitti.Siamo sinceri… ma indipendentemente dall’ideologia politica, come si può pensare che un imbecille che aizza la folla con parole di questo tipo possa governare il paese? Alimentare l’odio per un pugno di voti è una cosa vergognosa… fa davvero schifo!

 

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Le salutari capriole a 5 Stelle di Beppe Grillo

Ignazio Marino indagato? Si dimetta ora. Si ricordano ancora questi auspici-intimazioni quando l’ex sindaco di Roma fu coinvolto in un’indagine giudiziaria, poi chiusa senza alcuna responsabilità penale, e per questo il chirurgo democratico, spodestato dal Campidoglio con gran giubilo anche dell’ex premier Matteo Renzi, fu preso di mira dagli scalpitanti esponenti romani del Movimento 5 Stelle, compresa Virginia Raggi.

Ora, seguendo i canoni del passato validi per Marino, i grillini dovrebbero chiedere le dimissioni del sindaco Virginia Raggi. Invece, tutti zitti. Anzi rassicurazioni e tranquillità sparsi a piene mani dai vertici del Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Bene, benvenuti nel garantismo che ha soppiantato il giustizialismo.

Anche perché negli scorsi giorni (solo un caso?, una coincidenza?) i Cinque Stelle, ovviamente per volontà del vertice che ovviamente ha ricevuto il beneplacito del voto on line degli iscritti al Movimento, si sono dotati di un codice di comportamento che regola le condotte degli eletti pentastellati in caso di grane giudiziarie. Il risultato, guarda caso, è che Raggi non si dimette perché evidentemente ha rispettato il codice e comunque l’ultima parola spetterà – democraticamente – al capo politico, ovvero Grillo.

È salutare che i partiti si diano dei codici di condotta con spruzzi garantistici. Ma – si sa – chi ha seminato per anni il vento giustizialista contro gli avversari incontrerà prima o poi una tempesta.

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Il nuovo corso di Marco Travaglio, “avvocato difensore” di Virginia Raggi?

Va bene che l’Italia è da un bel po’ di tempo un paese sottosopra, in cui se ne vedono e se ne sentono di tutti i colori. Ma certi capovolgimenti sono formidabili. Riescono ancora a sorprendere. E persino a divertire, pur in un momento in cui il tragico prevale decisamente sul comico. E’ stato il caso dello spettacolo offerto nello studio di Lilli Gruber, a la 7, da Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, in difesa della sindaca grillina di Roma, Virginia Raggi, appena raggiunta da un invito a comparire davanti alla Procura di Roma, essendo indagata per abuso d’ufficio e falso. Che è la notizia con la quale Il Fatto, per non contraddire il nome stesso della testata, ha aperto il numero in edicola, in modo rigorosamente asettico. Il fatto, minuscolo, c’era e c’è tutto, per carità.

Pur infastidito dalle interruzioni di Elisabetta Gualmini, politologa e vice presidente della giunta regionale dell’Emilia Romagna, e dal sarcasmo professionale del direttore del Giornale della famiglia Berlusconi, Alessandro Sallusti, ma anche da sorrisi e gesti birbanti della conduttrice, che sostituivano come meglio non potevano le parole che Lilli non poteva pronunciare perché padrona di casa, il “super pubblico ministero” della stampa italiana, il grande accusatore esonerato dall’obbligo di indossare la toga nei processi di carta che conduce ormai da una vita contro ogni malcapitato finito sotto indagine giudiziaria, specie se provvisto di un incarico pubblico, ha fatto un grandissimo, eccezionale esordio come “avvocato difensore”, a parti cioè rovesciate.

Ad un certo punto, incalzato sulla strada del garantismo da un impietoso Sallusti, che lo pregava di mettere le sue brllanti capacità difensive anche a favore di un indagato non grillino, il buon Travaglio ha un po’ perso le staffe. Ed ha cominciato ad accusare lo stesso Sallusti e la professoressa Gualmini, cogliendola peraltro in flagranza di pur nota simpatia o militanza piddina, di non essere abbastanza informati per tenergli testa, sempre a parti rovesciate, come pubblici ministeri contro la Raggi.

Non sai di che cosa parli, ha gridato il direttore del Fatto Quotidiano a Sallusti, che si era richiamato ad una “intercettazione” della sindaca di Roma col suo allora braccio destro Raffaele Marra, dopo averne nominato il fratello Renato capo del dipartimento del Turismo della Capitale ma scoprendone solo in un secondo momento il compenso preciso. La cui consistenza, superiore di 20 mila euro l’anno a quello percepito nella precedente esperienza di graduato dei vigili urbani, l’aveva messa in imbarazzo nel suo partito. Dove in molti avevano già avuto da ridire sui suoi rapporti fiduciari con Raffaele Marra, ben prima che egli fosse finito in carcere con l’accusa di corruzione per fatti risalenti alla precedente amministrazione.

Il povero Sallusti lì per lì è apparso sgomento. Deve avere pensato di essere incorso in qualche micidiale errore di lettura o comunque d’informazione, di avere insomma scambiato fischi per fiaschi, come si dice. E volgeva lo sguardo, disperato, verso la Gruber e la Gelmini, come per chiedere soccorso. Che gli è invece stato prestato a sorpresa dallo stesso Travaglio. Il quale, con l’aria di averlo colto in fallo gli ha detto che quella della Raggi all’allora capo del personale del Comune, e già suo vice capo di Gabinetto, era stata soltanto “una chat”.

Lo sgomento di Sallusti si è così dissolto in un sospiro di sollievo. Il volto ha ripreso colore e il direttore del Giornale ha potuto dire al collega del Fatto, con sorriso sardonico: “Beh, sempre di una cosa di telefono si tratta”. Travaglio tuttavia lo guardava ancora storto, non volendogli perdonare l’errore d’informazione, per cui il povero Sallusti ha dovuto aggiungere, come per scusarsi: “Cosa da telefonino”. E Travaglio, per quanto infastidito dalla notizia data nel frattempo dalla conduttrice del segretario del Pd Matteo Renzi schieratosi pure lui in difesa della Raggi con una dichiarazione spiazzante per la povera Gualmini, ha ricambiato il sorriso di Sallusti, come se davvero fosse importante la distinzione fra l’intercettazione di una telefonata e l’intercettazione di una chat. E’ stato, ripeto, uno spettacolo imperdibile, che mi ha ripagato della tristezza dei telegiornali precedenti, con i morti recuperati fra le macerie dell’albergo abruzzese travolto da una valanga di neve nella scorsa settimana.

A parte comunque l’equivoco tra telefonate e chat, le cui intercettazioni hanno evidentemente valore diverso nel codice, diciamo così, applicabile a mezzo stampa, Travaglio si è rivelato davvero più informato di Sallusti e della Gualmini sul pasticcio che è costato alla Raggi l’invito a comparire il 30 gennaio in Procura a Roma. Egli ha spiegato come meglio, francamente non poteva, gli enormi sacrifici procurati al povero Renato Marra dalla posizione del fratello ora in catene: posizione che gli aveva impedito per ragioni di opportunità di diventare quel che avrebbe ben meritato di essere, cioè comandante dei vigili urbani. Chissà cosa si sarebbe detto, col fratello minore a capo del personale capitolino, se fosse salito al vertice dei pizzardoni, come i romani sono abituati da tempo a chiamare i vigili.

Il guaio è che pure il dipartimento del Turismo ha finito per danneggiare il mancato comandante della polizia municipale perché la sindaca si è dovuta togliere rapidamente dall’imbarazzo sfuggitole nella chat, e dal seguito, revocando l’incarico al poveretto. Di cui immagino l’imbarazzo, a sua volta, nel trovarsi così rapidamente promosso e retrocesso.

Ma ancor più immagino l’imbarazzo di Grillo, regolarmente e tempestivamente informato dalla sindaca dell’atto giudiziario ricevuto, secondo le regole del codice cosiddetto etico del movimento 5 Stelle, riformato con una tempestività a dir poco sospetta.

Il nuovo testo di questo codice ha risparmiato alla sindaca di Roma l’automaticità delle dimissioni, o comunque dell’avvio di un processo interno al partito in cui il garante –lo stesso Grillo- è naturalmente titolare di tutte le funzioni necessarie in queste circostanze: pubblico ministero, avvocato e giudice. Un processo perfetto, stellare. Di cui i cosiddetti portavoce, cioè gli eletti a qualsiasi livello nelle liste grilline, dovrebbero ora disinteressarsi, o interessarsi con la cautela imposta da un’altra regola appena stabilita e annunciata: l’obbligo di non rilasciare dichiarazioni, interviste e quant’altro senza essersi prima coordinati, come si dice in gergo tecnico, con i responsabili della comunicazione del movimento.

Quella dei grillini è una democrazia perfetta nel senso extraterrestre, come il processo di rito pentastellare.

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