Sul sito di Repubblica è apparso un articolo sulla predominanza femminile all’interno della scuola, ponendosi degli interrogativi se tutto ciò può pregiudicare i risultati degli alunni.A chiederselo è l’Ocse, l’Organizzazione per lo sviluppo economico, che ha recentemente pubblicato “Gender imbalances in the teaching profession” (“Squilibri di genere nella professione docente”). Dai dati pervenuti sembra che nei paesi industrialmente sviluppati la presenza femminile sia arrivata al 68 per cento, con un picco nella scuola dell’infanzia 97 per cento e 85 per cento alla primaria.

Troppe donne insegnanti? Il problema non è il genere ma la burocratizzazione.No:Il problema è che mai nessuna viene licenziata, scende dalla cattedra e va a casa.Infatti nelle miniere dove sono tutti uomini spesso succedono disgrazie, mentre a scuola no… al massimo qualche maestra isterica distribuisce insulti e scapaccioni e rovina la vita a qualche bambino… niente di grave..

Dopo aver letto quest’articolo,mi son chiesto : ma che voleva dire la professoressa? Che siccome c’è “buracritizzazione” la scuola è al femminile?Interpretazione alquanto singolare.E’ una professione che si adatta alle donne,perchè dà tanto tempo libero e ci vuole tanta pazienza.Questo è il motivo di fondo.Quanto al livello,non sono le riforme fatte male ( nella Storia mai gli inseganti hanno accettato modiche),ma il livello di preparazione delle stesse…alquanto discutibile e i problemi di famiglia che esse hanno, li portano spesso a scuola…con qualche danno.Non vedo come tale situazione possa cambiare in futuro….purtroppo.